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Ecco la decima e penultima puntata del nostro giallo sulla pallanuoto

  Pubblicato il 27 Lug 2117  10:56
Lunedì  16 marzo - Ore 10

Se Angela era stata uccisa da una moglie o da una compagna gelosa, evidentemente questa donna aveva scoperto il tradimento del suo uomo. E per arrivare a tanto, ovvero all'omicidio, la relazione tra Angela e il fedigrafo doveva per forza di cose non essere stata passeggera, o per dirla alla iena "una botta e via".
Angela - Noce ormai ne era convinto - aveva intrapreso negli ultimi tempi una relazione più duratura delle altre, della quale non aveva messo a conoscenza nemmeno la sua amica del cuore Paola Spezzafierro. Il commissario, inoltre, era convinto che l'altro 50% di questa relazione era l'uomo del McDonald's. E per un motivo molto semplice: benchè la stampa avesse dato notevole risalto alla figura di questo misterioso accompagnatore, costui non si era mai fatto vivo con la Polizia.
Bisognava trovarlo ad ogni costo.
Noce ricorse nuovamente all’aiuto di Paola Spezzafierro e Federico Lamatita.
“Credo proprio di averle detto tutto commissario”.
“Ci pensi bene – insistè la iena -: Angela era la sua amica del cuore, mi sembra strano che non le abbia parlato di quest’uomo”.
“Angela era una ragazza particolare, molto riservata. Quindi non sono affatto sorpresa che mi abbia taciuto di questa relazione”.
“Noi, però, siamo certi che i due si sono visti più volte. Angela non le ha mai accennato a qualche serata speciale, a qualche appuntamento particolare?”.
“No, commissario, ma può anche darsi che me l’abbia detto e che mi sia sfuggito di mente. Sarò io a chiamarla, non si preoccupi, se dovessi ricordarmi di qualche particolare importante”.
Come dire: smettila di telefonarmi, sbirro, perché già mi hai rotto le scatole troppe volte.
 
***
 
“No, Angela non mi ha detto nulla di questa relazione, altrimenti glielo avrei riferito”.
Anche la telefonata a Federico Lamatita, il presidente del club “22 ottobre”, non sortì gli effetti sperati. Andò meglio, molto meglio cinque minuti dopo, quando Lamatita richiamò Noce: “Mi sono ricordato di qualcosa che potrebbe essere importante. Deve sapere che io sono un grande appassionato di gialli. Ha presente l’87° Distretto, i libri di Ed McBain? Sono straordinari, io li ho letti dal primo all’ultimo e…”.
“Non me ne frega niente dei suoi libri gialli, Lamatita, venga al punto”.
“Ok, commissario. Una sera, mentre eravamo nella sede del club, Angela mi ha detto: ‘Ieri sera sono stata ad Escape Napoli, mi sono divertita tantissimo. Non puoi non andarci, tu che sei appassionato di gialli’. La prego, commissario, non s’incazzi, ma mi deve dare il tempo di spiegarle cos’è Escape Napoli. E' indispensabile se vuole che l'aiuti”.
“D’accordo, vada avanti”.
“Escape Napoli è un gioco molto divertente e appassionante. Ti chiudono in una stanza per un’ora e devi risolvere un giallo con l’aiuto degli indizi che ti propongono di volta in volta durante il percorso. Una specie di caccia al tesoro poliziesca. Al gioco non si partecipa da soli, come minimo ci vogliono due persone. Angela non mi ha detto con chi è stata ad Escape Napoli, ma potrebbe essere l’uomo che state cercando”.
“Ricorda il giorno in cui Angela ha preso parte a questo gioco?”.
“No, commissario, ma è stato pochi giorni prima che fosse uccisa, e sicuramente si è trattato di un martedì o di un giovedì: come lei ben sa, noi al club ci vediamo soltanto nei giorni dispari”.
“Ok, la ringrazio… Ah, Lamatita, se può interessarle anche a me piace molto McBain”.
 
***
 
Lunedì 16 marzo - Ore 12
 
La sede di “Escape Napoli” era in via Bellini, nel cuore della città antica. Anche Noce ci andò per risolvere un giallo: il suo.
Trovò ad attenderlo alla reception un giovanotto molto gentile, che si mise completamente a sua disposizione. “Deve sapere, commissario, che alla fine del gioco tutti i partecipanti fanno una foto-ricordo. O quasi tutti, non è obbligatorio”.
Quel “quasi tutti” preoccupò Noce. Finora, nel corso delle indagini, il commissario non era stato fortunato. E non lo fu nemmeno stavolta. Tra le foto che il giovanotto gli mostrò, Angela non c’era.
“Lei è sicuro, commissario, che la ragazza è venuta a giocare qui da noi? Guardi che non siamo gli unici nella provincia di Napoli a proporre questo tipo di gioco”.
“Ne sono sicurissimo”.
“E allora c’è una sola cosa da fare. Mi segua”, e fece entrare Noce in una piccola stanza piena di apparecchiature. “Da qui, grazie ad una telecamera, noi seguiamo lo sviluppo del gioco intervenendo con ulteriori indizi se i partecipanti chiusi nella stanza chiedono un piccolo aiuto. Di tutto possediamo i filmati, quindi se ha un pochino di pazienza…”.
La pazienza non era tra le virtù in suo possesso, ma la iena se ne stette buono buono mentre il giovanotto, una dopo l’altra, mostrò tutte le registrazioni fatte nei giorni pari da giovedì 2 a sabato 18 febbraio. “Eccola, è lei!”. Nel video, nitidamente, si vedevano Angela e un uomo alto, bruno, sui cinquant’anni. L’uomo del McDonald’s.
“La registrazione è di martedì 14 febbraio alle ore 20. Non ci resta che dare un’occhiata al registro delle prenotazioni”, e invitò Noce ad uscire dalla stanza per tornare nella reception.
“Dunque, vediamo un po’… ecco, ci siamo: per martedì 14 febbraio, alle ore 20, risulta che la prenotazione è stata fatta dal signor Denis Liotti”.
Mentre Noce si accingeva a lasciare “Escape Napoli”, il giovanotto disse: “Commissario, per noi sarebbe un grande onore se lei partecipasse al nostro gioco. Ovviamente offre la ditta”, e indicò la stanza a Noce.
La iena scosse la testa e sorrise: “Il giallo che m’interessa è un altro, e grazie al suo aiuto forse l’ho risolto”.
Mario Corcione
 
FINE DELLA DECIMA PUNTATA
(l'undicesima e ultima puntata sarà pubblicata martedì 1 agosto)
 

LA TERZA PUNTATA
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LA QUARTA PUNTATA
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LA QUINTA PUNTATA
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LA SESTA PUNTATA
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LA SETTIMA PUNTATA
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L'OTTAVA PUNTATA
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LA NONA PUNTATA

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