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Ecco la terza puntata del nostro giallo sulla pallanuoto

  Pubblicato il 07 Giu 2017  11:24
 
LA SECONDA PUNTATA
 
LA TERZA PUNTATA
 
Giovedì 24 febbraio - Ore 23,00
 
Stavolta l'assassino non aveva usato il veleno, ma le maniere forti. Nicola Abruzzese, l'ex fidanzato di Angela Salviati, era stato ammazzato con "un colpo violentissimo alla nuca. La morte è stata immediata".
Ferdinando Barbato, il medico legale, non si dissociava dal parere unanime: anche per lui Arcangelo Noce era meglio perderlo che trovarlo. Ma ne ammirava l'abilità d'investigatore: "Sarà pure un grandissimo stronzo, ma di poliziotti bravi come lui ne ho conosciuti pochi".
Barbato, della iena, apprezzava soprattutto la grande importanza che attribuiva al lavoro del medico legale. Anche stavolta, infatti, fu massima l'attenzione del commissario nell'ascoltare cosa diceva Barbato: "Il ragazzo è stato ammazzato non più di un'ora e mezza fa. Non presenta segni nè sul volto nè sulle mani, probabilmente non c'è stata lotta tra lui e l'assassino".
Il medico legale non fece cenno all'arma del delitto. Era inutile. Il grosso tubo di ferro che aveva ucciso Nicola Abruzzese era vicino al cadavere, al centro dello spiazzo che separava le due lunghe file di vetture ospitate dal parcheggio all'aperto, che non era custodito. Una sbarra automatica consentiva l'accesso soltanto alle autovetture autorizzate.
"L'assassino - disse l'indomani Noce al Questore, che l'aveva convocato d'urgenza nel suo ufficio - presumibilmente ha atteso la vittima nascosto nel posteggio, approfittando della scarsa illuminazione. Ha aspettato che Abruzzese parcheggiasse e lo ha colpito alle spalle mentre la vittima si stava dirigendo a piedi verso l'uscita".
"E nessuno ha visto niente...".
" Il parcheggio si trova in una zona isolata, l'assassino lo ha scelto proprio per questo. L'unica testimonianza che abbiamo è quella della giovane coppia che ha scoperto il cadavere. Sono entrati nel posteggio alle 22,05 e mentre stavano per parcheggiare hanno visto il corpo grazie ai fari della loro vettura".
"Due omicidi nel giro di tre giorni. Che idea si è fatto?", chiese il Questore. 63 anni portati male, capelli completamente bianchi, con il suo metro e 65 in Polizia c'era entrato giusto giusto.
"Il secondo delitto - rispose la iena, che sovrastava il Questore di ben cinque centimetri - è strettamente collegato alla morte della ragazza. Io sono convinto che Angela Salviati ricattava qualcuno. Prima di essere uccisa, temendo l'accaduto, ha informato Abruzzese e costui invece di avvisare la Polizia è subentrato nel ricatto e ha fatto la stessa fine".
Ovviamente Noce si guardò bene dal rivelare al Questore che era stato lui stesso a facilitare il "passaggio del testimone" da Angela Salviati a Nicola Abruzzese non effettuando tempestivamente la perquisizione nella camera della ragazza, dove l'ex fidanzato ha prelevato i documenti necessari per subentrare nel ricatto.
"Cosa le fa pensare che si tratti proprio di lui?", chiese il Questore.
"Martedì mattina qualcuno ha telefonato a casa Salviati spacciandosi per la Polizia, il padre della ragazza c'è cascato e si è allontanato nonostante le mie raccomandazioni. Quel qualcuno era sicuramente Nicola Abruzzese. Conosceva il numero di telefono dell'abitazione, che non è presente sulle Pagine Bianche, e sapeva che i vicini dei Salviati a quell'ora erano al lavoro. E' entrato in casa con una copia delle chiavi che ha avuto da Angela, si è impadronito dei documenti seguendo le indicazioni ricevute dalla ragazza e ha messo tutto sottosopra per depistare la Polizia".
"Ma non le sembra assurda questa messinscena?", obiettò il Questore. "Bastava semplicemente prendere i documenti, nessuno avrebbe mai saputo che qualcuno era entrato in quella casa".
"Ma chi ti ha fatto Questore, pezzo d'idiota?", avrebbe voluto dirgli la iena. Invece disse: "Lei dimentica la telefonata che Abruzzese ha fatto a Carmine Salviati per allontanarlo da casa".
"Giusto. Chi l'ha fatta sapeva benissimo che grazie ai tabulati telefonici saremmo arrivati facilmente a lui".
"Allora sei proprio una testa di cazzo!", avrebbe detto al Questore se Noce fosse stato il Capo della Polizia. Invece gli fece i complimenti: "Ottima deduzione. Io non credo, infatti, che Abruzzese sia stato tanto furbo da fare la telefonata con una scheda non intestata a lui". Invece il commissario era assolutamente certo del contrario.
"E adesso cosa intende fare?".
"Stamattina il medico legale mi porterà i risultati dell'autopsia di Angela Salviati. Aspetto in giornata  anche il referto della scientifica sui rilievi fatti sulla vettura della ragazza. I tabulati telefonici  del suo cellulare sono già sulla mia scrivania, ma con tutto quello che è successo non ho potuto ancora dargli un'occhiata. Anzi, col suo permesso, io andrei".
Il commissario era già abbondantemente andato quando il Questore lo fermò: "Ah, Noce, poi com'è andata con il presidente della Rari Nantes Vomero? So che mercoledì mattina è stato da lei".
"Persona squisita, signor Questore. Ci ha fornito notizie molto importanti sulle persone che Angela Salviati frequentava al Circolo. Davvero un uomo di rara intelligenza".
Rara nel senso che difficilmente aveva incontrato un imbecille della sua portata. Alfredo Balestrieri, il presidente della Rari Nantes Vomero, gli aveva fatto soltanto perdere tempo prezioso: "Angela Salviati? L'ho vista per la prima volta sulla foto pubblicata dai giornali. A proposito, mi aspetto da lei un pronto intervento affinchè il buon nome del Circolo non compaia più in questa brutta storia. Sono comunque a sua completa disposizione: se verrà nella nostra sede, la metterò in contatto con chi potrà darle notizie più precise sulla ragazza. Non so neppure se è nostra socia, a dire la verità: mi hanno detto che spesso veniva al Circolo, soprattutto in occasione delle numerosissime feste che il nostro impeccabile consigliere alla Casa, il Dott. Armando Fabbretti, organizza nella nostra sede".
 
***
 
Venerdì 25 febbraio - Ore 9
 
"Se prende quella carogna, come minimo l'invito a cena", si sbilanciò Ferdinando Barbato. Oltre ad essere un ottimo medico legale era un bravissimo cuoco. Specialità baccalà: lo sapeva cucinare in un'infinità di modi, "ma quello alla livornese mi riesce meglio di tutti".
"La ringrazio", rispose Noce, "ma ancora mi è rimasto sullo stomaco quello stoccafisso del Questore. Apprezzo, tuttavia, il suo invito del tutto disinteressato".
Barbato aveva accumulato un arretrato da far paura e, anche se era un ateo più che convinto, pregava affinchè chi aveva ucciso non colpisse nuovamente. "Se mi arriva un terzo cadavere, lo faccio squartare a lei".
"Non si preoccupi", assicurò Noce. "Credo proprio che l'assassino si fermerà qui. Non penso proprio che ci sarà un terzo ricattatore”.
Il commissario aveva dato ordine ai propri uomini di setacciare da cima a fondo l’abitazione di Nicola Abruzzese nella speranza di rintracciare i documenti che l’ex fidanzato di Giulia Salviati aveva prelevato dalla stanza della ragazza. L’abitazione del ragazzo era sotto sorveglianza 24 ore su 24, ma il commissario sapeva benissimo che si trattava di una precauzione inutile: l’assassino non era talmente folle da tentare un blitz per entrare in possesso dei documenti. Ammesso e non concesso che fossero ancora in circolazione. Nulla escludeva, infatti, che l’assassino ne fosse già entrato in possesso.
“Allora, dottore,  cosa mi può dire dell’autopsia di Giulia Salviati?”.
“Come supponevo, la ragazza è morta per aver ingerito una dose di cianuro dieci volte superiore a quella sufficiente a procurare una morte immediata. Sul lato parietale sinistro il cadavere presenta vari ematomi: le confermo dunque che l’assassino, prima di somministrarle il veleno, l’ha tramortita sbattendole più volte il capo sul finestrino della vettura. Ciò non vuol dire che si tratti di un individuo di sesso maschile: ci sono in giro donne sufficientemente forti per compiere un’azione del genere”.
“Il padre della ragazza – intervenne Noce – mi ha detto che Angela Salviati quella sera non ha mangiato a casa…”.
“Ha cenato, infatti, in un McDonald’s”.
Alla notizia il volto del commissario si illuminò. L’identificazione del locale dove Angela Salviati aveva consumato l’ultimo pasto prima di essere uccisa poteva essere di grande aiuto alle indagini, soprattutto se era andata a cena assieme all’assassino.
“Posso dirle con certezza – aggiunse Barbato – che la ragazza non ha cenato da sola. Oltre ad un McMenu completo, nello stomaco abbiamo trovato  tracce di cheeseburger, il che ci fa pensare che la ragazza abbia dato un morso anche al panino di chi stava con lei”.
Mario Corcione
 
FINE DELLA TERZA PUNTATA
 
LA QUARTA SARA' PUBBLICATA MARTEDI' 13 MAGGIO
 
 
 
 

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