Editoriale
Fina, liberaci dagli arbitri incapaci
Pubblicato il 29 Giu 2015 11:24
Da tempo, nel calcio, si sente la necessità di utilizzare l'aiuto delle tecnologie per appurare dal vivo se il pallone ha varcato interamente la linea di porta ed evitare che le partite vengano falsate dalla mancata concessione del gol.
Anche alla pallanuoto farebbe comodo poter disporre di tecnologie che aiutino il compito degli arbitri, che limitino il numero degli errori nelle direzioni di gara. Ma, per problemi di carattere economico, la pallanuoto l'uso di queste tecnologie non se lo può permettere.
Suggeriamo, quindi, un metodo economico ed efficacissimo per risolvere il problema: mandate a casa gli arbitri incapaci.
Il suggerimento è indirizzato alla Fina anche alla luce del livello negativo generale degli arbitraggi della Superfinal di World League sottolineato anche da Dario Di Gennaro e Francesco Postiglione durante le telecronache di Raisport 2.
Pensavamo che la direzione di gara di Italia-Croazia (il rumeno Alexandrescu e il russo Krapivin) avesse toccato il fondo, ma è stata davvero nulla al confronto di quella di Brasile-Stati Uniti (l'australiano Flahive e l'ungherese Molnar). Con l'aggravante che si trattava della finale per la medaglia di bronzo.
Ma i direttori di gara designati per la Supefinal di Bergamo non hanno commesso una valanga di errori solo quando avevano il fischietto in bocca, si sono distinti negativamente anche quando hanno fatto i giudici di porta.
Ma, al di là degli errori commessi, la cosa che più indispettisce, e che dovrebbe indurre la Fina a prendere provvedimenti, è l'incapacità psicologica mostrata in varie occasioni, e che si è materializzata in due tipi di atteggiamenti:
Anche alla pallanuoto farebbe comodo poter disporre di tecnologie che aiutino il compito degli arbitri, che limitino il numero degli errori nelle direzioni di gara. Ma, per problemi di carattere economico, la pallanuoto l'uso di queste tecnologie non se lo può permettere.
Suggeriamo, quindi, un metodo economico ed efficacissimo per risolvere il problema: mandate a casa gli arbitri incapaci.
Il suggerimento è indirizzato alla Fina anche alla luce del livello negativo generale degli arbitraggi della Superfinal di World League sottolineato anche da Dario Di Gennaro e Francesco Postiglione durante le telecronache di Raisport 2.
Pensavamo che la direzione di gara di Italia-Croazia (il rumeno Alexandrescu e il russo Krapivin) avesse toccato il fondo, ma è stata davvero nulla al confronto di quella di Brasile-Stati Uniti (l'australiano Flahive e l'ungherese Molnar). Con l'aggravante che si trattava della finale per la medaglia di bronzo.
Ma i direttori di gara designati per la Supefinal di Bergamo non hanno commesso una valanga di errori solo quando avevano il fischietto in bocca, si sono distinti negativamente anche quando hanno fatto i giudici di porta.
Ma, al di là degli errori commessi, la cosa che più indispettisce, e che dovrebbe indurre la Fina a prendere provvedimenti, è l'incapacità psicologica mostrata in varie occasioni, e che si è materializzata in due tipi di atteggiamenti:
1. favorire la squadra nettamente al di sotto del punteggio.
2. compensazione da parte dell'arbitro all'errore commesso dal collega.
Anche se pure lui non è stato esente da errori, peraltro ininfluenti, nella finale per l'oro Serbia-Croazia, il nostro Gomez è stato di gran lunga il miglior arbitro della Superfinal. Indovinata la frase di Dario Di Gennaro durante una delle telecronache: "Se dovessimo fare una graduatoria del rendimento degli arbitri qui a Bergamo, dovremmo escludere Gomez: rispetto agli altri, lui è decisamente fuori concorso".
Mario Corcione
