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Yellow Ball

Yellowball, premio alla carriera e YEBA PAPI per Goran Sukno

  Pubblicato il 29 Apr 2116  16:57
La seconda edizione dello YELLOWBALL si arricchisce ulteriormente con la presenza di un altro grande protagonista. Goran Sukno, ex difensore slavo ed oro olimpico a Los Angeles '84, presenzierà alla cerimonia finale del festival giovanile di pallanuoto, ricevendo un doppio riconoscimento: un premio alla carriera, per tutto ciò che il colosso di Cavtat ha vinto nel suo prestigioso percorso sportivo, ed il premio YEBA PAPI, riconoscimento tributato dalla Waterpolo People al papà di un grande campione del nostro amato sport.
Lo scorso anno YEBA PAPI fu premiato Emilio Tempesti, papà di Stefano; adesso Tempesti passa il testimone a Sukno: piccola curiosità i rispettivi figli di Emilio e Goran sono le colonne portanti di quella fantastica squadra che è la Pro Recco guidata in panchina da Amedeo Pomilio, altro grande campione della pallanuoto mondiale e figlio di Gabriele, coordinatore generale dello Yellowball.
Giri di valzer, intrecci familiari di una più grande famiglia, la pallanuoto.
"Sono onorato e felice di ricevere questi due premi- spiega Goran Sukno, attuale Direttore Tecnico e Responsabile del settore giovanile dello Jug Dubrovnik- Ho giocato per diversi anni a Salerno e sono sempre contento di tornare in Campania, a mio parere, una delle zone più belle al mondo. Tra le province di Napoli, Salerno e Caserta ho davvero tanti amici, persone fantastiche che ho conosciuto nella mia esperienza italiana. L'unico mio rammarico è quello di essere tornato poche volte in Campania a causa del mio lavoro ma lo Yellowball è l'occasione giusta per rivedere un pò di amici e stare a contatto con i giovani, una delle risorse più belle che possiede la pallanuoto".
 
Già, perchè Goran Sukno di giovani se ne intende. Lo Jug Dubrovnik rappresenta, come blasone e come senso di identità, un pò il mitico Barcellona nel calcio (guarda caso è forte anche la somiglianza nei colori sociali). La 'cantera' rossoblu ragusana rappresenta una delle più forti e qualificate al mondo ed ha sfornato campioni del calibro di Sukno, Boskovic, Buslje e Jokovic.
"Dubrovnik ha tante somiglianze con Napoli- prosegue Goran Sukno, intervistato dal suo bar "Dolphin", ubicato sul lungomare di Cavtat (cittadina a pochi km da Dubrovnik)- Anche qui mangiamo 'pane e pallanuoto'; rispetto alla città partenopea abbiamo la fortuna che il calcio non  è lo sport predominante ed ecco che i tanti giovani slavi si accostano e si innamorano della waterpolo. Il livello tecnico della pallanuoto partenopea certo non è più lo stesso di qualche anno fa quando militavano nelle squadre napoletane talenti purissimi ma devo dire che Napoli, a livello internazionale, dice sempre la sua, anche oggi. Tirar fuori campioni, però, non è così semplice come si crede: qui a Dubrovnik siamo circa 50.000 abitanti ed abbiamo un bacino d'utenza nettamente inferiore per densità di popolazione rispetto ad altre città europee".
Goran Sukno resta, comunque, indimenticato nel salernitano, quando sul finire degli anni '80 approdò nella formazione locale della Rari Nantes Salerno. Un'esperienza che resterà indelebile nel suo cuore. "Ricordo con piacere quell'avventura salernitana. Arrivai a Salerno in una squadra che militava in campionati minori ed io avevo già vinto parecchio a livello di club e con la nazionale jugoslava. Ricordo che dovetti abituarmi 3/4 mesi prima di capire come giocare in un campionato come quello dell'A2. Poi con il Salerno fumo promossi anche in A1 e diventò la mia seconda casa".
Una carriera costellata di successi e traguardi come la vittoria all'ultimo secondo del Mondiale spagnolo, a Madrid 86, in un caldo pomeriggio di Agosto, quando la Jugoslavia battè proprio il Settebello italiano in finalissima col punteggio di 12-11. "La partita della mia vita- racconta emozionato Sukno- Ero capitano di quella squadra ed alzare al cielo la coppa fu un'emozione indescrivibile. Nella squadra italiana giocavano Pino Porzio, Mario Fiorillo e Paolo Trapanese che riabbraccerò a Napoli quando arriverò per lo Yellowball".
Goran Sukno, però, verrà premiato dalla Waterpolo People con lo YEBA PAPI grazie ai risultati strabilianti ottenuti dal figlio Sandro, stella della Pro Recco e della nazionale croata, già vincitutto della pallanuoto internazionale a soli 25 anni. "Ammetto che Sandro davvero è un ottimo giocatore. E' un ragazzo che già giovanissimo ha vinto tutto ciò che si poteva vincere. Sono orgoglioso di lui e sono orgoglioso del fatto che, in Croazia, siamo gli unici padre-figlio ad aver vinto un oro olimpico: vado molto fiero di questo piccolo record. Sandro è un atleta totalmente diverso dal giocatore che ero io: lui è un attaccante puro, un vero bomber, mentre io prediligevo la fase difensiva. Lui è molto più forte di com'ero io (ride, ndr), anche se non ha mai vinto un mondiale (è arrivato terzo a Roma nel 2009). Ad onor del vero c'è da dire che anche io non ho mai vinto un europeo mentre lui a Zagabria nel 2010 è salito sul gradino più alto del podio".
Gianluca Leo
 
ENG
The second edition of the YELLOWBALL is further enriched with the presence of another great protagonist. Goran Sukno, former Slavic defender and Olympic gold at Los Angeles '84, will attend the closing ceremony of waterpolo youth festival, receiving two awards: a lifetime achievement award, for all that the colossus of Cavtat won in his prestigious sporting path, and Yeba PAPI award, recognition given by the Waterpolo People to the father of a great champion  of our beloved sport.
Last year Yeba PAPI was won by Emilio Tempesti, Stefano's father; Tempesti now hands over to Sukno. Little known fact:  the sons of Emilio and Goran are the pillars of that great team that is Pro Recco led on the bench by Amedeo Pomilio, another great champion of  water polo’s world and son of Gabriele, general coordinator of the Yellowball.
Waltz rounds, familial ties and twists  of a larger family, water polo.
"I am honoured and happy to receive these two awards - explains Goran Sukno, the current Technical Director and Head of the youth sector of Jug Dubrovnik - I played for several years in Salerno and are always happy to come back in Campania, in my opinion, one of the most beautiful areas in the world. Among the provinces of Naples, Salerno and Caserta I have a lot of friends, beautiful people I met during my Italian experience. My only regret  is to be returned a few times in Campania because of my job but Yellowball is a good opportunity  to review some friends and stay in contact with young people, one of the best resources that water polo owns ".
Indeed, because Goran Sukno is familiar with young people. Jug Dubrovnik resembles, as coat of arms and the sense of identity,  the mythical Barcelona in football (coincidentally is also a strong similarity in the colours). The Red-blue Dubrovnik  'cantera' is one of the strongest and most skilled in the world and has produced champions like  Sukno, Boskovic, Buslje and Jokovic.
"Dubrovnik has many similarities with Naples - continues Goran Sukno, interviewed in his bar "Dolphin ", located on the seafront in Cavtat (small town a few kilometers from Dubrovnik) - Here too we eat 'bread and water polo'; than the city of Naples we are fortunate that football is not the predominant sport and that’s why many young Slavs fall in love with water polo.  The technical level of Neapolitan water polo is no longer as high as a few years ago when in the Neapolitan teams there were great talents but I must say that Naples, internationally, always plays an important role, even today. Bringing out champions, however, is not as easy as people think: here in Dubrovnik we are about 50,000 inhabitants and have a much lower catchment area for population density compared to other European cities. "
Goran Sukno remains, however, unforgotten in Salerno, when in the late '80s he landed in the local team of Rari Nantes Salerno. An experience that will remain indelible in his heart. "I remember with pleasure that adventure. I arrived in Salerno in a team that militated in the minor leagues and I had already won a lot with clubs and with the Yugoslav national team. I remember that it took  3/4 months to understand how to play in a league like that of A2. Then, with Salerno we were also promoted in A1 and became my second home".
A career full of successes and achievements such as the victory at the last second in the 1986 World Championship, in Madrid , on a hot August afternoon, when Yugoslavia defeated the Italian Settebello in final winning  12-11. "The game of my life- tells excited Sukno- I was captain of that team and raising to heaven the cup was an indescribable feeling. In the Italian team played Pino Porzio, Mario Fiorillo and Paul Trapanese and  I will meet them in Naples during  Yellowball" .
Goran Sukno, however, will be rewarded by the Waterpolo People with Yeba PAPI thanks to the outstanding results achieved by his son Sandro, age 25,  star of Pro Recco, and the Croatian national team, with which he has already won all the international  trophies.  "I admit that Sandro is a really good player. Despite being very young he has already won everything he could win. I am proud of him and I am proud of the fact that, in Croatia, we are the only father and son to win a Olympic gold: I'm very proud of this little record. Sandro is a totally different athlete from the player who I was: he's a pure striker, a real bomber, while I preferred the defensive phase. He is much stronger as I was ( he laughs), even if he never won a world championship (he finished third in Rome in 2009). To be fair we have to say that I have never won a European championship while he won in Zagreb in 2010".
Gianluca Leo
 

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