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Il contesto è quello della bolgia di un’arena grondante di entusiasmo e schierata compatta a sostegno dei propri beniamini. I padroni di casa non vogliono rinunciare ad inseguire lo storico bis continentale, risultato che gli garantirebbe il pass olimpico mentre gli ospiti, dal canto loro, vogliono continuare a stupire con una squadra che, pur composta per larga parte da giovanissimi, dimostra già di poter garantire un futuro prospero a tutto il movimento. Nella seconda semifinale del campionato europeo maschile l’Ungheria, vincitrice ai rigori sulla Serbia, sfida a Zagabria, fischio d’inizio previsto alle ore 18:30, la Croazia, reduce dal 13-7 inflitto alla Grecia. Che quello magiaro fosse un team in possesso di enorme talento era risaputo ma che un gruppo formato per la maggior parte da ventenni fosse in grado di esprimere un livello qualitativo così alto al primo grande evento internazionale della sua carriera lo pensavano in pochi. L’entusiasmo della gioventù, la serenità di poter giocare senza eccessiva pressioni, porta i vari Tatrai, Vigvari, e Fekete, campioni destinati ad essere i fuoriclasse del domani ad esprimere tutto il loro potenziale. Sul versante opposto i croati puntano a sfruttare il fattore campo, forti del sostegno di una piscina traboccante entusiasmo per i propri beniamini, e devono puntare ad una prestazione maiuscola in difesa, nel tentativo di limitare le bocche da fuoco avversarie, per poi sfruttare la qualità dei tanti giocatori in grado di fare la differenza. Gioca per noi la partita il capitano dell’Iren Genova Quinto.

 

Alessandro Di Somma
Siamo al vero test finale per l’Ungheria: questa partita ci dirà se questo gruppo destinato ad essere protagonista negli anni a venire è già pronto a giocarsi un titolo o meno.
La Croazia però è un avversario davvero ostico per i giovani magiari perché i loro tiratori incontreranno una difesa organizzata e un portiere forte ed attento che non credo si farà cogliere alla sprovvista su mezze finte ed accelerazioni. Davanti poi i croati sembrano essere cinici e concreti, cosa che i serbi non sono stati per nulla.
Insomma, tutto sembra pendere a favore dei padroni di casa ma certo è che da questa Ungheria ci si può davvero aspettare di tutto.