Ecco le nostre domande per il sondaggio. Le sottoporremo agli addetti ai lavori, ma potete rispondere anche voi nell'apposito spazio-commenti.
1. Cosa vi è piaciuto di più nel 2016?
2. Cosa vi è piaciuto di meno nel 2016?
3. Cosa chiedete all'anno nuovo per la pallanuoto?
MARIO SINATRA (allenatore del Bogliasco Bene maschile)
1. La pallanuoto, mi è piaciuta la pallanuoto. Ci lamentiamo sempre, eppure il 2016 ci ha regalato un sacco di cose belle.
2. Non è una novità del 2016, è da tempo che succede. Ovvero il voler cambiare a tutti costi, con nuove regole, uno sport che ha bisogno soltanto di essere propagandato meglio. L'unico risultato che ha sortito finora questa mania di voler cambiare è una gran confusione.
3. Personalmente continuare a divertirmi con la pallanuoto. In linea generale vorrei che ci fosse più unità tra le varie forze della pallanuoto (federazione, allenatori, dirigenti, giocatori, arbitri) perchè soltanto così è possibile ottenere un salto di qualità per il nostro sport.
DARIO DI GENNARO (giornalista Rai)
1. Il lavoro di Fabio Conti e Sandro Campagna: il loro perfezionismo, la scelta dello staff, la ricerca continua di nuove soluzioni, collegiali e ritiri intensi e duri, la dedizione di atlete e atleti. Le medaglie di Rio sono il risultato di tutto questo, due medaglie meravigliose!
2. La scelta della Rai di non trasmettere il campionato italiano.
3. Spero siano rimodellate le formule dei campionati internazionali in modo da non consentire alle squadre di poter scegliere di perdere (vedi la Grecia a Belgrado 2016, la Francia a Trieste2016 e la giornata dei risultati fasulli a Rio 2016)
MARCO CAPANNA (alenatore del Cosenza femminile)
1. La medaglia d’argento olimpica del Setterosa e i progressi sul piano della comunicazione dela Len, che ci ha permesso di seguire in diretta streaming tutte le partite del quarto turno di Champions League.
2. La perdita delle telecronache Rai per le partite della regular season.
3. Tanta fortuna per il Cosenza e una sempre maggiore collaborazione tra le società e i tecnici, sul web e fuori, soprattutto riguardo alle metodologie di lavoro.
STEFANO PICCARDO (allenatore della Pallanuoto Trieste)
1. Le medaglie olimpiche di Setterosa e Settebello: gratificanti e importanti per l'intero movimento.
2. La cosa che mi è piaciuta di meno è la stessa di ogni anno: anche nel 2016 uno sport di valori importanti come il nostro non è riuscito ad ottenere la giusta valorizzazione.
3. Sul piano personale la crescita come allenatore e la crescita della mia squadra di club. Per quanto riguarda la pallanuoto in generale, vorrei che anche a livello di club si riuscisse a creare eventi di grande successo così come avviene per le nazionali.
MAURO OCCHIELLO (allenatore del Posillipo)
1. La finale degli Europei di Belgrado, alla quale hanno assistito 18mila spettatori. C'ero anch'io, una cosa da brividi, uno spot sensazionale per la pallanuoto.
2. Ci sono tante cose che non vanno. Una per tutte la formula della Final Six del campionato, che ha ridotto sensibilmente la fase più affascinante del torneo. Molto meglio i playoff, non c'è alcun dubbio.
3. E' giunto il momento di guardarci in faccia e di fare qualcosa per il nostro sport, che in Italia sta morendo. Bisogna muoversi al più presto: anche i tecnici e i giocatori, che non vengono mai ascoltati, devono dare un contributo affinchè ci sia finalmente un cambio di rotta.
BARBARA DAMIANI (allenatore della Carpisa Yamamay femminile)
1. Le medaglie olimpiche ottenute dalle nazionali maggiori e il bronzo della nazionale Under 18 femminile.
2. La nostra retrocessione in A2, che ha indotto alcune delle nostre atlete ad andare a giocare altrove.
3. La pallanuoto femminile è penalizzata dall'handicap di non poter godere di una base di praticanti alta come quella maschile. Mi auguro che i vari club provvedano a risolvere il problema con un'adeguata attività di propaganda anche all'interno dello stesso sodalizio sensibilizzando le atlete del nuoto che non intendono proseguire l'attività.
FRANCO CARRELLA (giornalista de La Gazzetta delo Sport)
1. Le medaglie olimpiche. Giusto che abbiano vinto Serbia e Stati Uniti, emozionante che Settebello e Setterosa siano saliti sul podio nonostante un avvicinamento ai Giochi costellato di difficoltà.
2. Una Final Six scudetto che poteva essere pensata diversamente e la partita "a perdere" della Francia contro il Canada nelle qualificazioni olimpiche di Trieste.
3. Almeno due coppe europee all'Italia, tra uomini e donne. E meno sfortuna. Se nella scorsa stagione non ci fosse stata la defezione di Tempesti, la Pro Recco a quest'ora sarebbe la squadra detentrice della Champions.
STEFANO POSTERIVO (allenatore del Lantech Plebiscito)
1. Aver conquistato lo scudetto vincendo tutte le partite è stato importante e gratificante.
2. La grande confusione che si è creata con le regole sperimentali e il danno all’immagine della pallanuoto che ne è derivato.
3. E’ indispensabile che la pallanuoto di club acquisti quella credibilità che abbiamo soltanto a livello di nazionali. Partite anche insignificanti di World League nel 2016 hanno fatto il pienone in piscina; è la testimonianza questa di un dato di fatto inoppugnabile: la pallanuoto piace. Dobbiamo, quindi, lavorare per ottenere gli stessi risultati in termini di pubblico anche per le partite delle squadre di club. Al 2017 chiedo, inoltre, una maggiore collaborazione da parte di tutti per semplificare il lavoro degli arbitri. Servono innanzitutto regole chiare e immutabili, che non siano soggette cioè a quelle continue modificazioni che ogni tanto arrivano dai vertici arbitrali e che spesso hanno un duplice effetto negativo: creano confusione nello spettatore e difficoltà per i direttori di gara, costretti a dover contestualizzare i singoli episodi.
PIERO BORELLI (direttore generale del Brescia)
1. La nostra vittoria in Euro Cup. Ha avuto un'eco a Brescia sorprendente, che ha offuscato il ricordo dei nostri precedenti successi europei.
2. Il passaggio di Molina alla Pro Recco.
3. Vorrei che la Rai tornasse ad occuparsi dela pallanuoto di club, perdere le telecronache della regular season è stato davvero un duro colpo. Mi auguro, inoltre, che i club investino nella pallanuoto e si diano in generale un'organizzazione tale da riportare il campionato italiano ai livelli di un tempo.
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