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Seconda finale europea consecutiva per la Croazia: i padroni di casa piegano 11-8 la mai doma Ungheria

  Pubblicato il 14 Gen 2124  19:52
Ungheria-Croazia 8-11 (2-2, 0-2, 4-3, 2-4)   
Ungheria: Gjapyas, Tatrai, Varga, Pohl, Vi. Vigvari 3, Nagy 3, Fekete 2, Burian, P. Kovacs, Ve. Vigvari, Vismeg, Harai, Banyai. All. Z. Varga 
Croazia: Bijac, R. Buric 1, Fatovic 2, Loncar 1, Biljaka, L. Bukic, A. Vukicevic 1, Zuvela, Marinic-Kragic 3 (2 rig.), Vrlic 1, Butic 1, Kharkov 1, T. Popadic. All. Tucak 
Arbitri: Alexandrescu (Rou) e Putnikovic (Srb)
Note: sup. num. Ungheria 4/10, Croazia 4/9. Rigori: Croazia 2/2. Usciti 3 f. Zuvela al 24’, Vismeg al 25’, Biljaka al 26’. Al 28’ Banyai sostituisce Gyapjas
 
L’obiettivo condiviso dalle due contendenti è quello di raggiungere la Spagna nella finale continentale. A questo i padroni di casa aggiungono la voglia di continuare la corsa verso la conquista del pass olimpico mentre gli ospiti, arrivati a questo torneo con una rosa sperimentale, vogliono continuare a stupire. Nella seconda semifinale del campionato europeo la Croazia sfida l’Ungheria dei giovani.  Al termine di una sfida giocata ad alta intensità e senza esclusione di colpi i padroni di casa si aggiudicano l’intera posta in palio con il punteggio di 11-8, centrano la seconda finale consecutiva e martedì entreranno in acqua per sfidare gli iberici ed andare alla conquista sia di una storica doppietta europea che del biglietto per Parigi. Non esce assolutamente ridimensionata dalla sfida odierna la compagine magiara che conferma tutto il valore dei talenti a cui il tecnico ha scelto di affidarsi per questo torneo e incontrerà nuovamente l’Italia per provare ad aggiudicarsi una medaglia di bronzo che sarebbe la conclusione più che degna di quest’esperienza. Il tempo è dalla parte di Vigvari e compagni che quando acquisiranno l’esperienza necessaria a gestire i momenti topici e limeranno qualche ingenuità rappresenteranno un bruttissimo cliente per qualsiasi avversario. Bijac, protagonista anche oggi di un’ottima prova, e i suoi compagni vincono perché difendono meglio, capitalizzano le occasioni create e dimostrano una maggiore solidità mentale che gli permette di piazzare le diverse accelerazioni con cui sgretolano la resistenza dei temibili rivali. A decidere le sorti di un confronto che vede la formazione con la calottina a scacchi dettare sistematicamente il ritmo delle operazioni il break di 2-0 operato ad inizio quarto parziale grazie ala deviazione volante, in superiorità numerica, di Loncar e al proiettile dalla distanza con cui il ritrovato Fatovic insacca all’incrocio da distanza siderale. A testimoniare l’efficacia della prova difensiva della truppa allenata da Tucak i sei blocchi e l’eccellente percentuale messa a referto nel fondamentale dell’inferiorità numerica.

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