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Se Stefano Piccardo fosse nella stanza dei bottoni...

  Pubblicato il 02 Mag 2119  10:13
..cosa farebbe per  il campionato di A1 maschile? Ecco le sue risposte alle domande che gli abbiamo proposto:
 
Un ritorno della Lega. Stiamo parlando di fantascienza?
"Allo stato attuale si. Nel 2005 pensavo potesse diventare veramente un veicolo importante per il nostro movimento pallanuotistico, poi i fatti hanno dimostrato che mi sbagliavo. Oggi è davvero utopistico ipotizzare un suo ritorno in uno sport nel quale è scemato anche l'interesse delle stesse proprietà delle società".

La pallanuoto italiana continua a perdere progressivamente popolarità, spettatori, spazio sui media, interesse degli sponsor. La costituzione di una speciale commissione (formata da un rappresentante della Fin, da un allenatore e da un giocatore) che si occupasse di questi problemi potrebbe essere utile?
"Per rilanciare la pallanuoto ci vorrebbe una "rivoluzione copernicana", una svolta generale del sistema: grandi manifestazioni per nazionali nel periodo invernale, salvo ovviamente le Olimpiadi, e attività di club in estate. Poi possiamo pure parlare di commissioni e tante altre cose belle del genere".
 
Campionato a 14 squadre. Giuste, poche, troppe?
"Quando l'A1 maschile è stata portata a 14 squadre pensavo fosse un autogol, invece mi son dovuto ricredere. Però il campionato comunque ha pagato duramente, in termine d'interesse, il predominio di tre formazioni che hanno fatto il vuoto e che, non a caso, faranno la Final Eight di Champions League".
 
Ridurre gli stranieri potrebbe essere una soluzione? Chi ha più soldi prende sempre i migliori e, se gli stranieri sono tanti, il gap tra le prime della classe e le altre sarà sempre ampissimo.
"Due stranieri e un naturalizzato per squadra potrebbe essere la soluzione ideale. Si eviterebbe, tra l'altro, l'arrivo di tanti stranieri in Italia la cui presenza dal punto di vista tecnico è ingiustificata".
 
Obbligo di schierare in formazione un certo numero di Under in A1 maschile. Soluzione da provare?
"Si, ma di fatto per molte squadre già sta avvenendo, complice la crisi economica".
 
Per la fase finale del campionato di A1  maschile 2019-20 si parla del ritorno ai playoff con una formula ridottissima. Cosa ne pensi?
"Ci attende una stagione del tutto particolare, nella quale tra Mondiali '99 ed Europei assoluti il campionato rimarrà fermo per due mesi a dicembre e gennaio, con tutte le conseguenze negative del caso per il nostro campionato. E' pure l'anno olimpico, il calendario è stracolmo, quindi i mini-playoff possono andare. Ma in linea generale io sono per il ritorno ai playoff nel vero senso della parola, quelli che si giocavano un tempo".

Coppa Italia: utile, inutile, da migliorare?
"C'è troppo poco interesse intorno alla Coppa Itaia, anche quando viene organizzata bene come è avvenuto quest'anno a Bari. Bisogna aumentare la valenza di questa manifestazione garantendo alla squadra vincitrice un posto in Europa".

Come vedi una Coppa Italia "stile basket", cioè senza fase preliminare e con una Final Six alla quale prendono parte le prime sei classificate al termine del girone d'andata?
"Io vedo bene una Coppa Italia modello "Coppa di Lega" inglese di calcio, con la partecipazione anche delle formazioni delle altre serie. Indipendentemente dal punteggio finale, sarebbe bellissimo vedere una Pro Recco giocare contro una squadra di serie B".
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Bellissima l'idea della Coppa Italia Fra altro credo che avrebbe un bel successo di pubbico
Valter Giacobbe
 
Sarebbe bello una coppa Italia con le tre serie a1,a2,b. Magari Facendo una scrematura con incontri diretti tra società di a2 e di serie B.
Marco Secci
 

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