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Salute, sopravvivenza delle società e stipendi devono avere la precedenza su tutto

  Pubblicato il 17 Apr 2120  14:22
Fermo restando che in Italia per il momento chi comanda purtroppo è il coronavirus, e tutto dipende da lui, in questi giorni si parla in Italia di:
 
a) prosecuzione della stagione 2019-20 sospesa (è quello che vogliono allenatori e giocatori, e lo hanno espresso in una lettera inviata a Paolo Barelli).
b) annullamento della stagione senza assegnazione dei titoli, blocco delle retrocessioni e stagione successiva con 16 squadre in A1 maschile e nuova formula (è quello che vogliono i presidenti di A1 maschile, i presidenti di A1 femminile non si sono ancora espressi).
c) unificazione delle due stagioni proseguendo, quando sarà possibile, con quella attuale e annullando quella 2020-21 per l'oggettiva poca disponibilità di tempo dato che anche il 2021 sarà un anno olimpico (anche se in questo momento è davvero improbabile che i Giochi possano svolgersi l'anno prossimo considerando la situazione sanitaria di nazioni come gli Stati Uniti).
 
Qualsiasi soluzione sceglierà Paolo Barelli (nè società nè tecnici nè giocatori avranno possibilità decisionali visto che a causa del loro atavico immobilismo e della mancanza di associazioni di categoria la loro opinione vale come il due di coppe a briscola quando la briscola è a spade), a noi preme ricordare al presidente federale che in questo momento hanno la priorità su tutto:
 
1. la salute
2. la sopravvivenza delle società, che devono essere aiutate affinchè possano avere la possibilità di riaprire le piscine (ristrutturandole secondo le nuove esigenze) e di mantenere i propri sponsor, fonti principali di sussistenza
3. gli stipendi di tecnici, giocatori, staff e maestranze, che rischiano seriamente di non poter portare avanti le proprie famiglie
 
Se tutto ciò non sarà tutelato, Paolo Barelli continuerà ad essere il presidente della federazione, ma tra gli sport gestiti dalla Fin non ci sarà più la pallanuoto.
Mario Corcione
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
io continuo ad essere d'accordo con allenatori e giocatori, la ripresa dei campionati è necessaria e prodromica rispetto al punto 2. ed al punto 3. Poi affermare semplicemente "salute" non vuol dire niente, anche perchè gli atleti clorati erano in perfetta salute prima dello stop forzato e lo sono tuttora; bisognerebbe studiare le statistiche dei contagiati/atleti (nuotatori e pallanuotisti), evidenziare la sicurezza dell'ambiente piscina rispetto al rischio contagio, delineare un percorso medico certificativo volto a favorire la ripresa degli allenamenti e, quindi, ripartire! questo verbo che molti non digeriscono, preferendo fare ragionamenti limitati al proprio piccolissimo orticello, ovvero motivati dalla paura (che mal si concilia con la pallanuoto), non solo rappresenta la salvezza del mondo "sport", ma anche dell'Italia intera; le motivazioni, la progettualità, il coraggio, fanno forte una squadra quanto una nazione; diamo l'esempio! e che il motto sia "ripartire, ripartire, ripartire", oppure "giocare, giocare, giocare".
Alessandro Gargiulo
 
Salvare società, dipendenti a contratto, allenatori e giocatori è impossibile...e le società la loro scelta l'anno già fatta
Matteo
 

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