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Pro Recco imbattibile: 12° scudetto consecutivo! (il video della gara e del trionfo)

  Pubblicato il 21 Mag 2117  10:39
IL VIDEO DI PRO RECCO-BRESCIA
 
Palazzo del Nuoto - Torino
 
Giudici arbitri: Mario Bianchi e Domenico De Meo
Arbitri: Daniele Bianco, Luca Bianco, Leonardo Ceccarelli, Raffaele Colombo, Filippo Gomez, Giovanni Lo Dico, Attilio Paoletti, Alessandro Severo, Stefano Riccitelli, Cristina Taccini

Finali - Sabato 20 maggio

1° posto
PRO RECCO-BRESCIA 13-6 (4-2, 3-2, 1-2, 5-0)
Pro Recco: Tempesti, Di Fulvio F. 1, Mandic 2, Figlioli 1, Fondelli A., Alesiani, Sukno 3 (1 rig.), Echenique, Figari 1, Bodegas 2, Aicardi 1, A. Ivovic A. 2, Volarevic. All. Vujasinovic.
Brescia: Del Lungo, Guerrato, Presciutti C. 1, Randjelovic, Paskovic 1, Manzi, Muslim 1, Nora, Presciutti N., Bertoli 2, Ubovic 1, Napolitano, Morretti. All. Bovo.
Arbitri: Paoletti e Severo
Superiorità numeriche: Pro Recco 6/8 + 1 rig., Brescia 6/17
TORINO - Puoi cambiare tutte le formule di campionato che vuoi, l'albo d'oro di A1 maschile dice che la Pro Recco da 12 anni è campione d'Italia. Dodici scudetti consecutivi con una variazione sul tema: questa Pro Recco di Vujasinovic durante tutto l'arco del torneo ha mandato in gol tutti i suoi protagonisti, senza un cannoniere principe. E' successo anche in questa ennesima finale contro il Brescia: 8 giocatori a bersaglio su 13 gol, una sola tripletta, quella di Sukno, ma ci può stare: lui è il più forte tiratore al mondo.
Ma ci sono altri numeri che evidenziano la superiorità della Pro Recco nella gara di oggi pomeriggio: 75% con luomo in più, 35% in inferiorità. I 7 gol di scarto finali, invece, non possono essere presi in considerazione: sul 10-6 il Brescia ha mollato e ne ha presi altri tre.
Poi c'è un altro dato di fatto inconfutabile: la Pro Recco può ancora contare sul portiere più forte al mondo. Il Brescia stasera ha potuto battere Tempesti soltanto in superiorità, per il resto niente da fare.
Una Pro Recco che, stando a quello che dice radiomercato, perderà Bodegas. Forse tornerà in Francia, oppure a Brescia. Se andrà via, lo ha fatto lasciando un ottimo ricordo: stasera è stato assieme a Tempesti il migliore dei suoi: ha segnato il gol del 2-1 (e da quel momento il Brescia non è stato più capace di raggiungere i rivali), ha procurato il rigore del 4-1 con un perfetto lancio a Figlioli, ha fatto il bis nel finale con una rete seconda per bellezza soltanto a quella del 7-3 realizzata con il periscopio da Mandic.
La partita in quel momento (siamo quasi alla fine del secondo tempo) sembra saldamente in mano alla Pro Recco. Ma il Brescia si scuote e reagisce da grande squadra qual è: al centro Muslim conquista una superiorità dopo l'altra e la squadra di Bovo si mette nella scia degli avversari (7-6) con tre reti consecutive: segna due volte Bertoli (la prima su passaggio di Randjelovic, tre assist vincenti stasera) e poi Christian Presciutti.
E qui c'è l'unico punto interrogativo sulla straripante vittoria del Recco: cosa sarebbe successo se gli arbitri non avessero convalidato il gol dell'8-6 realizzato da Di Fulvio in offside? Non lo sapremo mai. L'unica cosa certa è che dopo questo gol la Pro Recco ha ripreso a giocare come in precedenza, cioè benissimo, Tempesti ha rimesso il lucchetto alla sua porta e Ivovic (poteva mancare alla festa?) ha dato il colpo di grazia alle ultime speranze biancazzurre.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA PRO RECCO
Più forte di tutti: la Pro Recco è campione d'Italia per la trentunesima volta, la dodicesima consecutiva. Dominio in vasca, 13-6 al Brescia, e delirio al suono dell'ultima sirena: Torino è biancoceleste grazie ad una prova di forza dei ragazzi di Vujasinovic, capaci di sorreggere il peso della pressione e condurre una gara perfetta, magistralmente preparata dal coach serbo. D'altronde quella assemblata in estate dal presidente Felugo è una squadra di "giganti", che alle parole preferisce i trofei e per questi lavora tutto l'anno.
LO SPOGLIATOIO 
Maurizio Felugo, presidente: "Un grande successo, siamo contentissimi, nella partita importante abbiamo fatto una prestazione di grande livello. Avevamo tutti contro, basti pensare alla formula con cui è stata concepita la finale. Oggi abbiamo difeso in maniera straordinaria con l'uomo in meno, siamo stati super, complimenti ai ragazzi".
Vladimir Vujasinovic, allenatore: "Una grande determinazione fin dal primo minuto, quella è stata la chiave della gara. Siamo partiti subito bene, poi un calo a inizio terzo tempo, ma piano piano siamo riusciti a segnare con un po'di fortuna: da quel momento c'è stata solo una squadra in vasca. La formula? Non mi piace, come non mi piaceva lo scorso anno quando ancora non allenavo in Italia, a prescindere da chi ha chance o meno di vincere lo Scudetto. Sarebbe meglio assegnare il titolo al meglio delle tre vittorie, così si parla un po'di pallanuoto per due-tre settimane, con maggiore coinvolgimento. Ci sono persone che la pensano diversamente, per me sbagliano, ma non posso fare niente se non preparare la squadra solo per una gara all'anno".
Stefano Tempesti, capitano: "Abbiamo dimostrato di essere i più forti, quest'anno ancora di più perché abbiamo condotto una partita perfetta. Dedichiamo lo Scudetto ai tifosi che ci hanno seguito anche a Torino numerosi e carichi di affetto: meritano queste gioie. È il secondo trofeo della stagione, tra una settimana cercheremo di coronare un anno comunque meraviglioso".
LA GARA - Per la sesta volta consecutiva la finale mette di fronte Pro Recco e Brescia. Vujasinovic ritrova Tempesti tra i pali e opera due cambi rispetto alla gara di ieri: nei tredici ci sono Di Fulvio e Alesiani al posto di Bruni e Di Somma.
Pro Recco subito in palla: Aicardi si gira e segna dopo un giro di lancetta. Reazione Brescia con Ubovic che sfrutta la prima superiorità e gonfia la rete. Dall'altra parte è Bodegas a capitalizzare i venti secondi di Paskovic nel pozzetto. Più due Pro Recco a 100 secondi dalla prima sirena con Mandic a esplodere il sinistro da posizione 3. Biancocelesti in totale dominio della gara: Figlioli si procura un rigore, Sukno non sbaglia. A sei secondi dalla fine del primo tempo, però, Muslim al centro con l'uomo in più riporta i lombardi in partita.
Si riparte e l'incursione di Figari, con l'uomo in più, non dà scampo a Del Lungo. Ottanta secondi più tardi è Paskovic a ottimizzare l'espulsione di Bodegas. Superiorità Pro Recco e 6-3 con la sentenza di Sukno che in diagonale fa esplodere i tifosi. Tempesti e compagni sono in totale controllo e così arriva anche il più quattro: Del Lungo in libera uscita, Mandic lo scherza con una palombella da far vedere ai ragazzi del settore giovanile. A dieci secondi dal cambio campo arriva il 7-4 firmato Bertoli, al centro, con l'uomo in più.
Terzo tempo che si apre come era finito il secondo: ancora Bertoli per il 7-5. Brescia a meno uno con Christian Presciutti che sfrutta l'ennesima espulsione temporanea decretata dagli arbitri. Vujasinovic schiarisce le idee, infonde sicurezza alla squadra e il tap in Di Fulvio fa respirare i campioni in carica per l'8-6 che conduce la Pro agli ultimi otto minuti del match.
Prima azione e Ivovic, con l'uomo in più, scarica un destro imparabile che vale il +3. Apoteosi Pro Recco, il Brescia finisce la benzina e Figlioli, Ivovic e Bodegas assestano il montante decisivo: a tre dalla fine i biancocelesti doppiano i lombardi, al Palazzo del Nuoto è 12-6 e la festa è già cominciata. C'è gloria anche per Sukno, con una tripletta da fenomeno che chiude i giochi sul 13-6. Gli artigli sullo Scudetto sono quelli della Pro Recco.
 
IL COMUNICATO DEL BRESCIA
Lotta, soffre, si batte con onore ma, alla fine, deve cedere il passo: nella finale per lo scudetto 2016/2017, l’An Brescia viene superata dalla Pro Recco per 13 a 6 (4-2. 3-2, 1-2, 5-0, i parziali).Dopo un avvio un po’ stentato, per due tempi e mezzo, i ragazzi di Sandro Bovo disputano una grande prova dal punto di vista della tenuta mentale, senza mai mollare la presa anche quando (in chiusura della seconda frazione) si trovano sotto di quattro (7-3); il carattere dei biancazzurri emerge nei momenti di difficoltà, e, poco prima della metà del terzo tempo, grazie ai gol in sequenza di Bertoli e Christian Presciutti, l’An si porta sul meno uno (7-6). A quel punto, i liguri trovano una rete piuttosto fortunosa con Di Fulvio (in inferiorità, Del Lungo para una prima conclusione di Echenique, neutralizza il seguente tiro di Bodegas su rimbalzo, poi non può nulla sull’ultimo tocco favorito da un secondo rimpallo), e si riportano a più due. Nel procedere del match, vuoi per le fatiche accumulate nella dura semifinale di ieri, e un po’ per l’indubbio valore dell’avversario odierno, il sette bresciano perde in fatto di lucidità in fase avanzata, e il Recco ci mette poco ad approfittare della situazione. Nell’ultimo quarto, Presciutti e compagni, con decisione,continuano a macinare gioco senza però riuscire a concretizzare neppure una delle cinque superiorità guadagnate, e, ai recchelini, si apre definitivamente la strada per il titolo.
«Una volta di più – dichiara il presidente, Andrea Malchiodi -, il dato di fatto è che contro il Recco, devi fare la partita perfetta: se finisci sotto, è molto difficile recuperare, noi ci abbiamo provato, e, nel terzo tempo, ci stavamo riuscendo, ma i nostri sforzi non sono bastati».
«Siamo partiti male – commenta coach Bovo -, probabilmente dovevo caricare di meno i ragazzi: in difesa abbiamo cominciato senza la solita efficacia, finendo per prendere troppi gol in parità, errore che non ti puoi permettere contro avversari come questi. In ogni caso, migliorando in copertura, siamo riusciti a rifarci sotto nel punteggio, poi è arrivata quella loro rete su rimbalzo e, da lì, in avanti son mancate le energie necessarie per colmare il distacco. L’attacco posizionale ha funzionato a dovere, abbiamo conquistato tante espulsioni, però, un po’ per le nostre mancanze in superiorità, un po’ per la sfortuna, siamo rimasti dietro. Comunque, complimenti al Recco».

3° posto
 
CANOTTIERI NAPOLI-SPORT MANAGEMENT 8-7 (2-2, 4-1, 2-2, 0-2)
Canottieri Napoli: Rossa, Buonocore, Maccioni, Baviera, Giorgetti 4, Borrelli 1, Dolce, Campopiano 1, Gitto, Velotto, Baraldi 2, Esposito, Vassallo. All. Zizza.
BPM Sport Management: Lazovic, Gallo 2, Gitto, Valentino, Blary, Petkovic 1, Luongo, Jelaca, Mirarchi 2, Bini 1, Razzi 1, Deserti, Viola. All. Zimonjic (Baldineti squalificato).
Arbitri: Riccitelli e Taccini.
Superiorità numeriche: Canottieri Napoli 2/9 + un rigore, Sport Management 3/10.
Note: uscito per limite di falli Niccolò Gitto (S) a 5'42 del quarto tempo. Espulso per proteste il dirigente Massa (C) a 7'56 del quarto tempo. Ammonito per proteste il tecnico Zizza (C) a 7'56 del quarto tempo. In porta Vassallo (C).
TORINO - Fantastica impresa della Canottieri Napoli di Paolo Zizza: l'unica squadra senza stranieri del campionato (oltre alla Lazio) batte la Sport Management e stacca il visto per la Champions League. Alla faccia del ridimensionamento economico che a campionato in corso ha minato il rendimento di Buonocore e compagni.
L'urlo di Gabriele Vassallo (portiere che meriterebbe una chance azzurra) dopo aver parato all'ultimo secondo il disperato tentativo dei gialloblu di portare la gara ai rigori è la fotografia di questa squadra che è un vanto della pallanuoto italiana: grinta, cuore, determinazione a supporto di un collettivo straordinario, che Paolo Zizza ha costruito e perfezionato nel tempo.
La vittoria contro la formazione di Baldineti, squalificato e sostituito in panchina da Zimonjic, è già di per sè motivo di grande orgoglio e soddisfazione, perchè la Sport Management è una grande squadra. Ma lo è ancor dio più se si considera che a all'inizio del terzo tempo, sospinti dai gol di un fantastico Giorgetti e dalla forza dirompente di Baraldi al centro, i giallorossi erano addirittura avanti +5 (8-3). Un gap che la Bpm ha cercato di colmare con una reazione veemente, a tratti commovente, ma inutile perchè il tentativo di rimonta si è fermato a quattro minuti e mezzo dal termine, quando capitan Razzi ha segnato il gol dell'8-7.
Mario Corcione
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
CRONACA. Gallo dalla distanza e Bini in superiorità numerica (1/3) replicano a Giorgetti e Baviera, entrambi a segno con l'uomo in più (2/3) per il 2-2 dopo otto minuti. La sciarpata di Baraldi a 1'03 e la doppietta di Giorgetti (rigore e diagonale dalla sinistra) portano sul +3 la Canottieri Napoli (5-2). Mirachi capitalizza la seconda chance in superiorità per i mastini (5-3) e Baraldi in controfuga fissa il 6-3 a 7'32 al cambio campo. Bpm imprecisa in attacco, Petkovic (capocannoniere della regular season) non punge. I giallorossi ne hanno di più e Dolce dalla distanza sorprende Lazovic per il massimo vantaggio (7-3). Petkovic e Mirarchi dimezzano lo svantaggio (7-5). Il quarto sigillo di Giorgetti a 7'42 vale l'8-5. In apertura di quarto periodo Luongo è costretto ad uscire un colpo all'orecchio. La Bpm riesce a tornare comunque in scia con Gallo a 2'30 e Razzi a 3'19. Ma Vassallo a nove secondi dalla sirena si oppone a Bini: una parata da terzo posto.
 
IL COMUNICATO DELLA CANOTTIERI NAPOLI
Canottieri in Champions dopo 27 anni. Esattamente nel 90 l’anno della conquista dell’ultimo scudetto. Gran Pavese issato al Molosiglio per salutare l’ennesima impresa dei “ragazzi terribili” di Paolo Zizza e di Enzo Massa che, sotto l’attenta regia di Mario Morelli, dopo una regoular season già esaltante, si prendono lo “sfizio” di battere la terza forza economica del campionato e di accedere ai giorni di qualificazione di Champions League. Battuti, nella finale per il terzo posto, con il punteggio di (8 a 7), i “mastini” dello Sport Management che si qualificano all'Euro Cup, nella partita che ha aperto l'ultima giornata della Final Six scudetto in svolgimento al Palazzo del Nuoto di Torino. Determinanti i due mini break per il 7-3 dei giallorossi, trascinati dalla quaterna di Giorgetti, tra il secondo e il terzo tempo. Vana la rimonta dei mastini nel quarto periodo. “Un risultato straordinario, quello della nostra squadra di pallanuoto,  che arriva dopo oltre venticinque anni  e che ancora una volta, evidenzia in modo chiero ed inequivolabile, che la scelta di puntare sui nostri giovani è decisamente vincente. La scuola e la grande tradizione giallorossa hanno vinto. Oggi penso di poter affermare, con grande orgoglio, che dopo le due corazzate Recco e Brescia, ce solo la Canottieri Napoli – ha dichiarato visibilmente soddisfatto il presidente del Circolo Canottieri Napoli, Achille Ventura -  Desidero ringraziare, con l’allenatore Paolo Zizza, tutto lo staff tecnico e dirigenziale che con passione e competenza ha contribuito al raggiungimento di questo traguardo. Ma un ringraziamento particolare va ai nostri soci, che grazie al loro contributo, anche economico, hanno reso possibile la realizzazione di questo grande progetto Canottieri che in verità è partito anni fa e che la mia dirigenza ed il mio Consiglio ha condiviso totalmente portandolo avanti e dandogli ulteriore forza"
Contento e forse anche un pizzico di commozione per Paolo Zizza principale protagonista di questo “miracolo” sportivo: “Oggi è una giornata di grande festa per me. Non sono felice, sono strafelice. E’ un risultato straordinario perché lo abbiamo ottenuto con una squadra di giovani cresciuti nei nostri vivai e senza stranieri. L’unica squadra tutta italiana in uno dei campionati più diffcili a livello europeo".
Rosario Mazzitelli
 
IL COMUNICATO DELLA BPM SPORT MANAGEMENT
Si chiude con una sconfitta la Final Six della BPM Sport Management. Nella Finale per il 3° i Mastini sono battuti dal Circolo Canottieri Napoli 7-8 (2-2, 1-4, 2-2, 2-0) e chiudono così al quarto posto la stagione 2016/17. Per la società del Presidente Sergio Tosi si aprono le porte dell’Euro Cup.
Squalificato per una giornata Gu Baldineti (espulso contro il Brescia, ndr), in panchina accanto al Team Manager Gianni Averaimo c’e Zimonjic. Primo tempo equilibrato con un doppio botta e risposta tra le due compagini: Giorgetti e Campopiano (superiorità) vanno a segno per la Canottieri Napoli, mentre Petkovic e Bini (superiorità) replicano per i Mastini. Nel secondo tempo è il Napoli a portarsi avanti. Il sette di Zizza segna quattro reti, due a testa per Baraldi e Giorgetti (per quest’ultimo il primo su rigore, ndr). La BPM SM, sfortunata in un paio di occasioni, va in gol grazie ad una superiorità numerica, con Mirarchi. Termina in parità anche la terza frazione. Dopo il gol iniziale di Dolce, la BPM Sport Management prova ad accorciare andando a segno con Petkovic e Mirarchi. Ma a venti secondi dalla sirena è Giorgetti a riportare gli avversari a +3 (5-8). Nell’ultimo quarto forcing dei Mastini già dai primi minuti. I gol di Gallo e Razzi infiammano il match, ma uno strepitoso Vassallo nega il gol del pari con tre parate super.
“Questa partita era importante perché ci avrebbe garantito l’accesso in Champions League – ha dichiarato Gianni Averaimo – La sconfitta di ieri contro Brescia ha influito sicuramente sul morale e oggi siamo entrati in acqua troppo molli. Dall’altra parte avevamo un avversario che ha approcciato bene il match sin dall’inizio. E a nulla è valso il forcing finale. E’ una sconfitta che fa male – continua - ma anche da partite come questa c’è molto da imparare. Ripartiremo da qui. Dispiace per il Presidente Tosi. Lui mette sempre tanta passione e impegno in questo sport. Avremmo voluto ripagarlo con una vittoria. Un ringraziamento – e conclude – anche ai nostri tifosi, sempre presenti in questi tre giorni”.
 
***

Venerdì 19 maggio
 
Semifinali

BRESCIA-SPORT MANAGEMENT 9-5 (1-3, 3-0, 2-1, 3-0)
Brescia: Del Lungo, Guerrato 1, Presciutti, Randelovic, Paskovic 1, Manzi, Muslim 1, Nora 2, Presciutti 2, Bertoli, Ubovic 1, Napolitano 1, Morretti. Coach. Bovo
Bpm Sport Management: Lazovic, Gallo, Gitto, Valentino, Blary, Petkovic 1, Luongo, Jelaca 1, Mirarchi 1, Bini 1, Razzi, Deserti, Viola. Coach. Baldineti
Arbitri: Ceccarelli e Riccitelli.
Superiorità numeriche: Brescia 5/12, Sport Management 5/10.
Note: uscito per limite di falli N. Gitto (S) a 6'16 del quarto tempo. Espulso per proteste il tecnico Baldineti (S) a 6'02 del terzo tempo.
TORINO - Il Brescia è l'incarnazione di un postulato: le partite si vincono soprattutto in difesa. La squadra di Bovo ne ha dato ulteriore dimostrazione nella semifinale contro una Sport Management che era partita talmente bene (avanti 1-3 dopo un ottimo primo tempo) da indurre sicuramente qualcuno a pensare: vuoi vedere che la finale scudetto stavolta non è Pro Recco-Brescia?
Invece la finale è sempre la stessa perchè, dopo aver giocato il primo tempo soltanto con Del Lungo (gli altri biancazzurri praticamente erano rimasti negli spogliatoi), la squadra di Bovo ha fatto tre tempi da favola, nei quali ha preso soltanto due gol, entrambi da Petkovic.
La Sport Management, a conti fatti, è rimasta a secco per circa 15' minuti di gioco effettivi: dal gol dell'1-3 realizzato da Mirarchi allo scadere del primo tempo a quello del 6-4 messo a segno dal capocannoniere del campionato a un minuto e mezzo dalla fine della terza frazione. Ora, è pur vero che la formazione di Baldineti nella parte centrale dell'incontro ha dovuto fare a meno dello stesso Petkovic gravato da due falli, ma la Sport Management è una squadra che possiede altre importanti risorse offensive. Però il Brescia le ha debellate con una prova difensiva da manuale nella quale hanno giganteggiato Del Lungo tra i pali e Bertoli al centro dell'area biancoceleste. E qui bisogna fare un inciso: è mai possibile che un giocatore come l'ex posillipino soltanto da poco sia tornato a far parte della nazionale?
E' stato talmente forte in difesa stasera il Brescia che si è potuto permettere anche il lusso di sbagliare tre superiorità numeriche sul punteggio di 6-4. Poi il +3 è arrivato comunque perchè un altro gigante di stasera, Nicholas Presciutti, ha messo sulla mano di Paskovic un pallone che l'ex posillipino proprio non poteva non depositare alle spalle di Lazovic. Il portiere della Sport Management è stato il migliore dei suoi, tra i biancazzurri molto bene anche Nora. E adesso per entrambe le squadre due finali molto importanti, anche quella per il terzo posto lo è. Significa partecipazione alla prossima Champions League, per la quale hanno già ottenuto il pass, ovviamente, Brescia e Pro Recco. Le protagoniste della finale scudetto - si spera bellissima - di domani.
Mario Corcione

PRO RECCO-CANOTTIERI NAPOLI 20-6 (4-1, 5-3, 6-2, 4-0)
Pro Recco: Tempesti, Bruni 1, Mandic, Figlioli 3, Fondelli A. 1, Di Somma E. 1, Sukno 2, Echenique 3, Figari 2, Bodegas 1, Aicardi 3, Ivovic A. 2, Volarevic. All. Vujasinovic.
Canottieri Napoli: Rossa, Buonocore, Maccioni 1, Baviera, Giorgetti 3, Borrelli, Dolce 1, Campopiano, Gitto, Velotto 1, Baraldi, Esposito, Vassallo. All. Zizza.
Arbitri: Lo Dico e Taccini.
Note: in porta Volarevic (R) e Vassallo (N). Vassallo (N) para un rigore a Di Somma a 1'43 del quarto tempo. Nel finale della gara Rossa (C) tra i pali della Canottieri Napoli.
 
IL COMUNICATO DELLA F.I.N.
La Pro Recco si qualifica per la finale scudetto del 98esimo campionato di serie A1. I campioni d'Italia, a caccia del dodicesimo titolo consecutivo e trentunesimo della storia, dominano 20-6 (4-1, 5-3, 6-2, 5-0) la Canottieri Napoli, mandando a segno dieci giocatori di movimento con triplette di Ivovic, Echenique Saglietti, Aicardi e Figlioli. Match mai in discussione con i liguri avanti al 9-4 al cambio campo e poi incontenibili nella seconda parte di gara; i partenopei, che disputeranno la finale per il terzo posto (vale l'accesso ai preliminari di Champions League), pagano le fatiche del derby nei quarti.
CRONACA. Recco avanti 2-0 dopo cinque minuti con Aicardi (dai cinque metri) e Figlioli (2-0). Maccioni sfrutta la prima superiorità numerica dell'incontro (2-1). Bruni, che sostituisce Di Fulvio infortunatosi in allenamento, e ancora Aicardi allungano il break per il 4-1 che chiude il quarto d'apertura. La superiorità dei liguri è evidente, con i partenopei che pagano le fatiche del derby nei quarti. Sukno nel giro di ventitre secondi (2'04 e 2'27) punisce con due conclusioni dalla distanza Vassallo (6-1). Giorgetti bussa tre volte (a 2'45'', 4'46'' e 7'04'') ma gli rispondono Aicardi, Echenique e Di Somma che sigla il 9-4 al cambio campo. Aumenta il gap nella seconda parte di gara. I gol in sequenza di Echenique Saglietti, Bodegas, Ivovic e Figlioli valgono il 13-4. Figari e Fondelli (15-6) replicano a Velotto e Dolce entrambi a segno con l'uomo in più (3/4). A risultato ampiamente acquisito, calano i ritmi nell'ultimo parziale: Volarevic mantiene la porta inviolata e i campioni d'Italia dilagano fino al conclusivo 20-6 di Ivovic, autore di una tripletta come Echenique Saglietti, Aicardi e Figlioli.

Finale 5° posto
 
SAVONA-POSILLIPO 9-10 (3-2, 0-3, 2-1, 4-4)
Carisa Savona: Antona, Colombo J. 1, Damonte 1, Conterno, Bianco L. 2, Ravina 1, Grosso 1, Milakovic, Bianco G., Gounas 2, Piombo, Sadovyy 1, Missiroli. All. Angelini.
Posillipo: Sudomlyak, Cuccovillo 1, Rossi, Foglio, Klikovac, Mattiello 1, Renzuto Iodice 1, Subotic 2, Vlachopoulos, Marziali 1, Dervisis 1, Saccoia 3, Negri. All. Occhiello.
Arbitri: Paoletti e Severo.
Superiorità numeriche: Savona 3/14, Posillipo 7/14.
Note: usciti per limite di falli Foglio (P) a 6'35 del terzo tempo, G. Bianco (S) a 1'16, L. Bianco (S) a 2'26 e Milakovic (S) a 4'23 del quarto tempo. Espulsi per proteste Saccoia (P) a 5'15 e Mattiello (P) a 7'55 del quarto tempo. Ammonito per proteste il tecnico Occhiello (P) a 5'22 del terzo tempo. In porta Negri (P).
TORINO - La pallanuoto continua a pagare le scelte sbagliate di chi le fa (Federazione e società) e l'atteggiamento passivo di allenatori e giocatori, che nulla fanno per impedire che queste scelte sbagliate vengano fatte. Savona-Posillipo vale un posto in Europa, ma nella piscina di Torino si sentono soltanto le voci degli atleti perchè non c'è pubblico a causa della formula suicida della Final Six.
Non c'è nessuno ad applaudire Lorenzo Bianco che con una doppietta porta avanti il Savona nel primo tempo, non c'è nessuno che dia altrettanta gratificazione a Paride Saccoia, che con due reti di fila (uomo in più e palomba vincente su assist di Vlachopoulos) permette al Posillipo di effettuare il sorpasso che, grazie anche al successivo gol di Subotic (bel diagonale in superiorità) fa guadagnare al Posillipo il doppio vantaggio. (3-5). Un +2 che Negri difende respingendo una conclusione ravvicinata di Milakovic in chiusura di seconda frazione.
Nel terzo tempo Gounas (pregevole palomba) e Renzuto (uomo in più) scrivono per la prima volta il loro nome tra i marcatori della Final Six. Jacopo Colombo, che aveva già segnato contro la Sport Management nei quarti di finale, concede il bis (gran botta in superiorità da posizione defilata) e permette alla squadra di Angelini di presentarsi all'ultimo tempo con un solo gol da recuperare (5-6).
Nella quarta frazione arriva subito il pareggio di Roberto Ravina (6-6), però il solito Saccoia (ottima la sua Final Six) e Subotic restituiscono al Posillipo il doppio vantaggio 6-8). Klikovac, che si batte bene al centro dell'attacco rossoverde, conquista l'uomo in più del possibile +3, ma la squadra di Occhiello non chiude la partita. Dall'altra parte del campo Damonte segna il -1 con un gran gol e sfiora il pareggio con un tiro respinto dalla faccia interna del palo.
L'8-8, tuttavia, arriva comunque: Antona toglie dalla porta una conclusione di Cuccovillo e nell'azione successiva Gounas firma un pareggio che però dura pochissimo: Dervisis, con l'aiuto di una deviazione, batte Antona e restituisce il minimo vantaggio alla squadra di Occhiello (8-9). Il Savona ha l'uomo in più per rimediare, ma il punteggio sul tabellone cambia soltanto quando Marziali conquista e trasforma con una bella deviazione la superiorità che dà al Posillipo la certezza della vittoria (8-10) e il pass per l'Europa.
Mario Corcione
 

***
 
Giovedì 18 maggio
 
Quarti di finale
 
POSILLIPO-CANOTTIERI NAPOLI 8-9 (4-3, 1-3, 1-1, 2-2)
Posillipo: Sudomlyak, Cuccovillo, Rossi, Foglio, Klikovac, Mattiello 3, Renzuto Iodice 1, Subotic 1, Vlachopoulos 1, Marziali, Dervisis, Saccoia 3, Negri. All. Occhiello.
Canottieri Napoli: Rossa, Buonocore, Maccioni, Baviera, Giorgetti 2 (1 rig.), Borrelli, Dolce 2, Campopiano, Gitto 1, Velotto, Baraldi 4, Esposito, Vassallo. All. Zizza,
Arbitri: D. Bianco e L. Bianco.
Superiorità numeriche: Posillipo 6/12, Canottieri Napoli 5/10.
Note: usciti per limite di falli Renzuto Iodice (P) a 1'30 del quarto tempo, Giorgetti (N) a 2'53 e Buonocore (N) a 4'38 del quarto tempo. In porta Negri (P) e Vassallo (N). Ammonito per proteste il tecnico Zizza (N) a 4'00 del quarto tempo. Espulso per proteste il dirigente Morelli (N).
TORINO - Tanti i fratelli nella storia del derby Canottieri Napoli-Posillipo, a cominciare dai De Crescenzo, dai Porzio, dai Postiglione. Stasera, invece, l'unica coppia di fratelli non indossa la calottina ed è vestita d'azzurro: gli arbitri Daniele e Luca Bianco.
La prima parata di una certa difficoltà è di Vassallo, il primo gol porta la firma del capitano rossoverde Paride Saccoia: tiro da fuori da posizione 2, 1-0 per il Posillipo. Stessa posizione, stesso tiro, stavolta con l'uomo in più: ha la mano caldissima Saccoia, avvio in salita per la Canottieri Napoli: 0-2 dopo soli due minuti e mezzo.
Non sbagliano un colpo anche Vincenzo Dolce e Giuliano Mattiello, due ex. Doppietta a testa e, con l'aggiunta di una rete di Baraldi, il primo tempo si chiude 4-3 per il Posillipo. E' una notizia: i 7 gol sono tutti italiani, a secco finora i cannonieri rossoverdi d'importazione.
E' nostrano anche il gol n. 8 dell'incontro, e poichè lo segna la Canottieri Napoli (che ha giocato questo campionato senza stranieri) non ci sarebbe neppure bisogno di specificarlo (4-4). Il Festival della pallanuoto di casa nostra s'interrompe con il gol di Vlachopoulos (uomo in più). Sarà l'ultimo vantaggio rossoverde in questa gara (5-4).
Baraldi segna un gran gol dal centro e riporta il punteggio in equilibrio (5-5). Il Posillipo, che era partito con un 3 su 3 con l'uomo in più, sporca la percentuale (3 su 5) e i giallorossi di Zizza ne approfittano per mettere per la prima volta la testa avanti: è quella di Baraldi, che segna anche la rete del sorpasso (5-6).
In casa Canottieri Napoli, nel terzo tempo, cresce il rendimento di Vassallo. E' immutato, invece, quello di Baraldi, che rimane ottimo: pressato da due avversari, il centro giallorosso mette alle spalle di Negri con l'uomo in più il pallone del +2 giallorosso (5-7). E' un momento di difficoltà per il Posillipo, ma la Canottieri Napoli non ne approfitta e spreca buone occasioni, a uomini pari e in superiorità, per allungare. E dal possibile +3 si passa al +1: segna Subotic con l'uomo in più. 6-7 per la Canottieri Napoli alla fine della terza frazione.
Il Baraldi "formato gigante" di stasera fa sentire i suoi effetti sulla difesa rossoverde anche nella quarta frazione: prima ottiene una superiorità, trasformata da Gitto con un gran tiro da posizione 3, poi collabora alla conquista del rigore con il quale Giorgetti porta i giallorossi al massimo vantaggio (6-9).
Il Posillipo, però, non si arrende e guadagna tre superiorità numeriche consecutive. Saccoia e Mattiello tornano a segnare al momento giusto, la squadra di Occhiello è di nuovo a -1 (8-9). C'è tutto il tempo per completare la rimonta, ma la Canottieri Napoli fa quadrato intorno a Vassallo, difende il minimo vantaggio, raggiunge in semifinale la Pro Recco e va in Europa anche quest'anno.
Mario Corcione
 
SPORT MANAGEMENT-SAVONA 9-6 (2-2, 2-1, 3-1, 2-1)
BpmSport Management: Lazovic, Gallo, Gitto 1, Valentino, Blary, Petkovic 4, Luongo, Jelaca, Mirarchi 2, Bini 1, Razzi, Deserti 1, Viola.. All. Baldineti
Carisa Savona: Antona, Colombo 1, Damonte, Conterno, Bianco L. 1, Ravina 1, Grosso, Milakovic 2, Bianco G., Gounas, Piombo, Sadovyy, Missiroli. All. Angelini.
Arbitri: Ceccarelli e Lo Dico.
Superiorità numeriche: Sport Management 5/8, Savona 0/7.
Note: ammoniti per proteste il tecnico Angelini (S) a 7'13 del secondo tempo e il tecnico Baldineti (S) a 7'18 del terzo tempo. Espulso per proteste il dirigente Aschiero (S) a 5'46 del terzo tempo.
TORINO - Che siano gare di playoff o di Final Six, le partite della seconda fase assottigliano i valori in acque. Ne sa qualcosa la Bpm Sport Management. La squadra di Baldineti, che nella fase regolare aveva dato complessivamente la bellezza di 18 gol di scarto alla Carisa Savona (14-6 alla "Zanelli", 20-10 a Busto) stasera ha trovato maggiori difficoltà a battere i biancorossi di Angelini, protagonisti di un buon quarto di finale, giocato con grande calma e attenzione. Unico neo nella partita del Savon lo 0 su 7 con l'uomo in più (contro il positivo 5 su 8 dei lombardi).
Sono tutti a uomini pari, infatti, e tutti con conclusioni da posizione 3, le tre reti che consentono al Savona di chiudere i primi due tempi nella scia della Sport Management (4-3). I marcatori, invece, sono diversi: Ravina, che ha segnato il primo gol della Final Six dopo 2'49", Lorenzo Bianco e Milakovic. La squadra di Baldineti, invece, nei primi due tempi mette sull'altro piatto della bilancia due gol in fotocopia di Petkovic, una rete con l'uomo in più di Bini e un bel lancio dello stesso mancino che pesca Niccolò Gitto, il quale in entrata segna il gol più bello della prima metà della gara.
All'inizio della terza frazione Mirarchi (uomo in più) e Colombo (conclusione vincente da posizione 2) ribadiscono il +1 a favore della Bpm (5-4). E' l'eterno Deserti a spezzare l'equilibrio: il centro gialloblu prima va a bersaglio con una bellissima deviazione, poi conquista l'uomo in più con il quale Mirarchi (buona la sua gara) stacca i biancorossi (7-4). Nella quarta frazione Milakovic prova a riaprire il match, ma il solito Petkovic la chiude definitivamente (8-5). E' il suo 73° gol in campionato, subito dopo arriva anche il n. 74, tanto di cappello. Partita molto corretta, nessun problema per Ceccarelli e Lo Dico.
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Spiace leggere il rammarico del tecnico Ciocchetti, ed è proprio vero che chi perde cerca colpe e giustificazioni mentre chi vince brinda! L'allenatore si assume il 50% delle responsabilità, l'altro 50% a quelli che a suo dire sono i migliori arbitri, trova assurdo fare i play out in casa del Torino .....e poi cosa ancora? Come dire che in qualsiasi sport non debba partecipare la squadra o nazionale che li organizza. Bah!!
rob
 
Ma quale Pro Recco, lo scudetto lo ha vinto la Canottieri Napoli,guardate la formazione e le date di nascita e vi rendete cono dell'impresa. Peccato che alle spalle hanno un circolo di .....hanno rotto le scatole agli atleti per tutto l'anno,prima non potevano parcheggiare dentro con i disagi che potete immaginare(sono in centro) poi con detrazioni varie e zero voglia di fare pallanuoto,ma ricordate che non tutti gli atlleti sono vincolati. I vari Campopiano,baviera,Dolce,Vassallo sono propietari del cartellino e sono tutti scocciati e pronti ad andare a fare nuove esperienze,se il circolo come pare non ha voglia arrivederci e grazie.
rob
 
Grande vittoria dei canottieri che sicuramente la devono al fantastico e bravissimo portiere vassallo che ha stupito il pubblico è ancora al centro boa barando che ha dato spettacolo!!!!!!!
Francesco
 

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