Un anno fa, o giù di lì, Pino Porzio dichiarò al Secolo XIX in un'intervista: "La pallanuoto ha bisogno di grandi eventi che possano essere sfruttati dal punto di vista mediatico".
Non c'è il minimo dubbio che la Final Ten di A1 maschile, in programma a Sori dal 25 al 27 maggio, lo sia. Ma è una formula accettabile per la parte decisiva del campionato? E, soprattutto, quale formula vogliono gli addetti ai lavori? Abbiamo aperto un dibattito cominciando proprio con Pino Porzio.
L'OPINIONE DI DARIO DI GENNARO
Chi si occupa di show business sicuramente è più portato a scegliere la Final Ten, perchè è una formula più accattivante. Credo, invece, che i giocatori e in generale la maggior parte degli addetti ai lavori squisitamente più tecnici prediliga più la fomula dei playoff. Io sono tra questi. I playoff, rispetto alla Final Ten, premiano maggiormente il lavoro e i meriti conseguiti dalle varie squadre durante tutto l'arco dell'anno. E' un aspetto importante. Ma la formula che preferisco in assoluto è quella... perenne. In altre parole, vorrei che si scegliesse una formula una volta e per tutte. Cambiandola ogni tanto non si fa il bene della pallanuoto.
L'OPINIONE DI STEFANO LUONGO
Centomila volte i playoff. Non ci sarebbe neppure bisogno di dare spiegazioni, è lampante che sono meglio della Final Ten. E' assurdo mettere in discussione in una sola partita, come avverrà a Sori, tutto quello che è avvenuto nella fase regolare del campionato. Altro che sopprimere i playoff, bisognerebbe allungarli, come è avvenuto nell'Nba. Tutte le fasi da tempo si giocano al meglio delle 7 partite e riscuotono un successo straordinario sotto ogni punto di vista.
L'OPINIONE DI PINO PORZIO
Dieci squadre tutte insieme nella stessa piscina, che lottano per tre giorni inseguendo un traguardo importante - chi lo scudetto, chi un posto in Europa, chi la salvezza - sono un evento senza precedenti per la pallanuoto italiana. Ecco, se vogliamo che l'atto finale del campionato si trasformi in uno spot importante per l'intero movimento, questa può essere davvero la strada giusta. Ma, oltre che la fase finale del torneo, deve essere valorizzata anche la regular season: sia con un calendario che dia continuità al torneo, evitando troppe interruzioni, sia con il lavoro assiduo da parte delle società affinchè ogni partita diventi un evento tale da attirare l'interesse di pubblico, media e sponsor.
L'OPINIONE DI ALESSANDRO VELOTTO
In linea generale io preferisco la formula dei playoff perchè dà al campionato l'opportunità di poter mettere in scena sfide esaltanti. Mi riferisco, ad esempio, ai derby napoletani: una stracittadina al meglio delle tre partite con in palio un posto in semifinale è quanto di meglio possa esserci per far sì che il grande pubblico torni alla Scandone e che i media parlino di pallanuoto con una certo spazio e con una certa frequenza. Questo, ripeto, in linea generale. Ma viviamo un'epoca pallanuotistica nella quale c'è una squadra come la Pro Recco talmente forte da rendere proibitiva per qualsiasi altra squadra del nostro campionato una sfida che sia al meglio delle tre o delle cinque partite. Pertanto, dal punto di vista dell'interesse, la formula di quest'anno - che prevede una partita secca per la finale scudetto - è sicuramente preferibile. In una partita secca, infatti, può avvenire qualsiasi cosa.
Inviaci un tuo commento!