CHIARA FORESTA
"Calma io? Era soltanto un'impressione, dentro avevo un'ansia terribile. Il pallone pesava dieci volte di più e In testa mi giravano mille pensieri. Soprattutto mi chiedevo: e se lo sbaglio?".
Non ha sbagliato, Chiara Foresta. Nè il rigore che ha permesso all'Italia di battere l'Ungheria nei quarti di finale nè quello che ha mantenuto in corsa il giovane Setterosa nella finale con l'Olanda, quella che ha permesso a Chiara di tornare a casa ieri pomeriggio con la medaglia d'oro al collo dopo un giorno e mezzo di viaggio.
E stamattina, dopo i tanti assalti avversari che ha dovuto fronteggiare ai Mondiali Under 18 di Auckland, è arrivato quello più bello nell'Istituto Elsa Morante di Scampia: "L'abbraccio delle mie compagne di classe".
Il messaggio più bello, dopo essere salita sul podio iridato, è arrivato via da Barbara Damiani, il suo allenatore di club: "Mi ha detto: ricordati che è anche merito delle tue compagne dell'Acquachiara se hai preso questa medaglia: ti hanno aiutata a crescere. Ha ragione. Le ringrazio di cuore. E ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuta con i loro messaggi durante il Mondiale di Auckland. A loro dedico questa medaglia, ma principalmente alla mia famiglia che ha permesso di giocare a pallanuoto e alla stessa Barbara Damiani che è stata il mio allenatore da sempre".
Ma torniamo alla partita decisiva con l'Olanda: "E' stato come salire sulle montagne russe, come alternanza di risultato. Prima sopra, poi sotto, poi avanti di due gol, poi ci hanno raggiunto e superato e infine, grazie al gol di Agnese Cocchiere a 3" dalla fine dei tempi regolamentari, siamo riuscite ad arrivare ai rigori. E anche lì siamo state brave a non mollare mai".
E poi i festeggiamenti. Stavolta andando sempre su: "Si, perchè in albergo, al ritorno dalla pizzeria dove abbiamo cenato, ci siamo fatte tutti i piani uno dopo l'altro per salutare le squadre avversarie, anche l'Olanda che si era un po' ripresa dopo lo choc di una medaglia di bronzo che sembrava già loro e che invece, con un po' di fortuna ma anche con merito, abbiamo portato in Italia".
CATERINA BANCHELLI (COMUNICATO STAMPA FLORENTIA)
Si è chiusa con una medaglia di bronzo l'avventura della nazionale italiana under 18 ai mondiali di Auckland, che ha visto trionfare la Russia e dove per la prima volta in assoluto si sono sperimentate nuove regole di gioco (sei giocatrici in campo ed azioni di 25'').
Un risultato straordinario che conferma la crescita del movimento femminile, dopo la conquista dell'argento della nazionale italiana alle ultime olimpiadi di Rio.
Tra le protagoniste indiscusse della spedizione neozelandese la nostra tesserata Caterina Banchelli, portiere doc classe 2000!
La rarina che ha convinto tutti per la sua straordinaria personalità ammette le difficoltà ma non trova scuse:” Adattarsi alle nuove regole di gioco non è stato semplice, ma come per noi è stata dura per tutte. In finale abbiamo sofferto la fisicità dell'Olanda, ma alla fine con tattica e pazienza abbiamo centrato l'obiettivo. In ogni caso è stata un'esperienza indimenticabile molto stimolante per intensità e concentrazione, abbiamo dimostrato di essere un gruppo compatto, sia in piscina che fuori. Sono soddisfatta del mio rendimento, ma ancor di più per il risultato che abbiamo ottenuto come squadra. Rappresentare l'Italia è sempre motivo d'orgoglio e noi ce l'abbiamo messa tutta”.
Sui prossimi obiettivi, la fiorentina non lascia tanto spazio all'immaginazione: “Mi godrò qualche giorno di vacanza con la mia famiglia, ma non vedo l'ora di tornare ad allenarmi alla Rari e riabbracciare le mie compagne di squadra. A breve comincia il campionato e noi vogliamo farci trovare pronte. Ancora una volta mi sono resa conto di quanto rispetto gode la nostra società al di fuori. Siamo un'istituzione nel mondo della pallanuoto, ed io sono felicissima ed orgogliosa di allenarmi e giocare qui. Ringrazio tutti per la fiducia in particolare la mia famiglia per avermi supportato ancora una volta”.
Le soddisfazioni in casa Rari non arrivano solo dalla pallanuoto, ma anche dalle altre discipline. La nuotatrice Carlotta Toni infatti è salita sul podio ai campionati italiani assoluti di Riccione (200, 400 mt) dimostrando buone doti tecniche e caratteriali, come ha commentato il suo allenatore Sergio Pasquali :”la ragzza si farà, ma non bisogna metterle addosso pressioni e responsabilità. Carlotta ha la testa ed il talento per raggiungere grandi risultati”.
PAOLO ZIZZA
E' tornato martedì mattina a Napoli dopo 35 ore di viaggio, per giunta trascorse da solo (la squadra ha fatto un altro percorso aereo) e prima di andare a ricevere l'abbraccio della moglie Maria Teresa e dei figli "mi sono fermato sotto casa e ho preso della mozzarella. Ad Auckland ne ho sentito la mancanza", dice Paolo Zizza.
Niente astinenza da caffè, invece. "Fortunatamente ci ha pensato Simone Cotini, il nostro preparatore atletico. Ha portato ad Auckland la macchinetta espresso, è stata un'autentica benedizione".
In Nuova Zelanda, soprattutto, non è mancato a Zizza e alle sue ragazze "il sostegno costante del mondo della pallanuoto italiana. Ci hanno seguito e appoggiato moralmente dall'Italia attraverso i social, è stato molto importante per noi. A tutti un ringraziamento di cuore".
E veniamo alla finale per il terzo posto con l'Olanda. "Nella parte finale dell'incontro - ammette il commissario tecnico azzurro - siamo stati fortunati. Ma questo aiuto della Dea Bendata le ragazze lo hanno meritato, sia nella stessa partita con le olandesi sia nelle gare precedenti. Hanno giocato con un cuore immenso, con un rendimento alto e costante. Sono state brave soprattutto nella fase a gironi: era di fondamentale importanza vincere una delle due partite contro la stessa Olanda e l'Australia per evitare un percorso molto difficile nel prosieguo del torneo, e loro ci sono riuscite. Ma alle mie ragazze, e a tutto lo staff, devo fare soprattutto i complimenti perche l'Italia, grazie a loro, è riuscita a giocare alla pari con tutte le squadre che abbiamo incontrato, anche quelle che ci hanno battuto".
Già, la semifinale con la Spagna. Si poteva anche fare di più se gli arbitri avessero applicato il regolamento. Invece hanno permesso alle iberiche di "metterci costantemente le mani addosso senza fischiare il dovuto. E' stata una battaglia che ha sfiancato le mie ragazze, ciò nonostante sono ripartite il giorno dopo contro l'Olanda rispondendo alla grande sul piano fisico e caratteriale, oltre che tecnico".
A proposito, la domanda è d'obbligo: ma Agnese Cocchiere ha una sorella gemella? Perchè non è umano quello che ha fatto da sola al centro dell'attacco azzurro ad Auckland. Una forza della natura. "E' stata molto brava, Agnese, ma tutte - sottolinea Zizza - hanno dato un apporto fondamentale, a cominciare da Banchelli che ha messo il catenaccio alla nostra porta nella finale per il bronzo".
E poi tutti a festeggiare da "Dante's", una pizzeria di Auckland. "Il pizzaiolo è napoletano, si chiama Roberto, gli ho lasciato una maglietta azzurra per ricordo. Se l'è meritata, la pizza era buona".
Mario Corcione
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