Il torneo maschile a cinque cerchi archivia la seconda giornata della fase a gironi con due sole squadre a punteggio pieno, Italia e Spagna, qualche risultato a sorpresa, l’Australia schianta la Serbia, e la consueta giostra di emozioni. Le riviviamo insieme nella Top 5 scelta per noi da Ettore Miraglia.
Francesco Di Fulvio
La copertina della Top 5, per forza di cose, non può non andare a Francesco Di Fulvio, capitan e trascinatore di un Settebello straordinario. Il pescarese ne è un po’ il trascinatore, umile, vince e convince. Un giocatore che ha preso per mano la squadra nei momenti di difficoltà e ha dato una grandissima mano per un successo che è merito del gruppo, incarnato perfettamente da questo campione umile che però sa anche trasformarsi e mettere il suo mattoncino a disposizione dei compagni. Grandissimo Di Fulvio, grandissimo Settebello.
La caduta degli dei
Una riflessione generale che merita attenzione perché rispecchia l’equilibrio dei valori di quest’Olimpiade ed il rimescolamento che succede spesso quando si arriva ai giochi olimpici. In due giorni abbiamo visto cadere, prima nel maschile e poi nel femminile, i campioni olimpici e i campioni del mondo. Vuol dire qualcosa, non vuole dire niente però fatto sta che un po’ di cose non sono così scontate, che gli equilibri possono anche cambiare velocemente. Caduta degli dei quando si arriva all’Olimpo: Serbia, Croazia e Stati Uniti al femminile
Australia
L’Australia batte la Serbia con grande merito e lo fa con delle parate eccezionali di Porter, portiere che è abituato ad allenarsi con il Barceloneta, gioca con i catalani, è il vice di Aguirre e qualcosa nel tempo ha imparato diventando punto di riferimento per questa squadra che ha saputo mettere sotto i due volte campioni olimpici della Serbia.
La Serbia senz’anima
Candidata ideale della flop five. È una Serbia imbarazzante quella vista contro l’Australia, irriconoscibile. Campionissimi che non hanno anima, non hanno nerbo e finiscono in balia di una squadra inferiore come l’Australia che però poi in acqua ha dimostrato di non esserlo assolutamente. Serbia inguardabile.
Larumbe: il simbolo di una Spagna che cambia
Non è stato il migliore ma è simbolo delle scelte, della voglia di stupire e di cambiare qualcosa da parte della Spagna. Gioca a destra, lui è destro. Manca Mallarach, tagliato dal coach, ma Larumbe a destra è bravissimo a fare gioco, pronto a farsi trovare in appoggio dai compagni, realizza anche due bellissimi gol nella vittoria della Spagna che continua a punteggio pieno come solo l’Italia. La Spagna batte l’Ungheria, candidata alla vittoria finale, in una partita che non ci ha esaltato ma è stata molto raffinata dal punto di vista tattico. Larumbe testimonia le nuove scelte di David Martin che fa a meno di un mancino, schiera il giocatore del Barceloneta da lato cattivo e alla fine il risultato lo ottiene sempre.
Foto Andrea Staccioli / Insidefoto / DBM
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