Panerai: Tornare a Quinto non è stato difficile. Sarò sempre grato ad Angelini
Pubblicato il 08 Set 2123 12:49
Si torna sempre dove si è stati bene. Deve essere stata questa la motivazione che ha spinto Federico Panerai a scegliere di sposare, per la seconda volta, il progetto Iren Genova Quinto. Il mancino, che lo scorso 8 agosto ha vinto a Chengdu la seconda medaglia d’oro consecutiva alle Universiadi, ci svela i motivi della sua scelta, promette di dare tutto se stesso nella nuova avventura e di mettere a disposizione del gruppo l’esperienza maturata nell’annata di Savona. Da quest’anno Panerai seguirà, insieme ad Armando Turbati, la preparazione atletica delle formazioni giovanili.
Due partecipazioni alle Universiadi e altrettante medaglie d’oro vinte. In che cosa si differenziano e in cosa si somigliano i trionfi di Napoli e Chengdu?
Sono contento di aver partecipato a due Universiadi come queste. Sia per la vittoria dell’oro che per il loro contorno. A Napoli il calore di casa ci ha dato la spinta in più per far bene ed esultare davanti al proprio pubblico non ha prezzo. In Cina invece l’aspetto che più mi ha colpito è stato il villaggio. È stato veramente bello incontrare atleti da tutto il mondo. Una cosa che forse è mancata a Napoli. Diciamo che le due universiadi si sono completate a vicenda.
Quali sono i motivi che ti hanno spinto ad accettare di tornare ad indossare la calottina dell’Iren Genova Quinto?
Tornare a Quinto non è stato difficile. Tre anni fa mi hanno accolto a braccia aperte e mi hanno fatto sentire da subito a casa.
Con quali propositi Federico Panerai ha iniziato la sua seconda esperienza con il club guidato da Giorgio Giorgi?
Dare tutto me stesso come faccio nella vita di tutti i giorni e portare un po’ di quell’esperienza guadagnata durante l’anno a Savona.
Come si completa la coppia Nora-Panerai?
La coppia Panerai Nora si conosce ormai da qualche anno. Abbiamo già giocato due stagioni insieme.
L’esperienza vissuta a Savona in che misura ha aiutato la tua crescita dal punto di vista tattico?
Come ho sempre detto ringrazio Angelini per la scorsa annata. Credo sia un ottimo allenatore e cercherò di portare tale mentalità ai più giovani.
Da quest’anno seguirai anche, in collaborazione con Armando Turbati, la preparazione delle giovanili. Come e quando nasce questa scelta? Quanto ti stimola lavorare con i giovani?
Ho avuti già modo, durante la seconda annata al Quinto di iniziare a lavorare con loro. Mi riaggancio ad una parentesi lasciata aperta. Lavorare con i giovani è molto stimolante e gratificante vedendoli migliorare.
Fra una settimana vi attende il primo impegno ufficiale con la Coppa Italia. A che punto è la preparazione?
Stiamo lavorando forte. Il gruppo si impegna mattina e sera. Cercheremo di farci trovar pronti all’impegno.
Inviaci un tuo commento!