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Mondiale Singapore, quarto trionfo iridato della Spagna. Gli iberici battono 15-13 l’Ungheria

  Pubblicato il 24 Lug 2125  16:55
Torna sul tetto del mondo la Spagna. Nella finale dei campionati del mondo di Singapore gli iberici partono bene, subiscono il ritorno dei rivali ed escono prepotentemente alla distanza e si laureano campioni del mondo battendo l’Ungheria 15-13. Per la truppa di Martin si tratta del quarto titolo iridato della storia. La leggenda Fellipe Perrone si congeda con l’ultimo trionfo della sua leggendaria carriera.
 
Un pirotecnico primo parziale si conclude sul 5-5. La Spagna, trascinata dai suoi gemelli del gol, parte meglio con il fulmineo avvio di Sanahuja e scappa sul 3-1. I magiari sono letali nel ribattere dal perimetro e non concedono spazio ai rivali.
 
Il numero 4 è letteralmente scatenato e lo ribadisce con la bomba in diagonale del 6-5 che inaugura la seconda frazione. Vince Vigvari incanta con la splendida parabola del 6-6, Munarriz riporta i suoi avanti con il siluro da fuori del 7-6 che manda le due squadre all’intervallo lungo. La Spagna attacca in maniera egregia con l’uomo in più e interpreta alla grande l’inferiorità numerica.
 
Al rientro in acqua Burian impatta subito con la stilettata mancina del 7-7, conclusione su cui Aguirre non è impeccabile.  Il numero otto in calottina scura si ripete quando, su un tambureggiante attacco dei suoi, riceve palla e insacca il diagonale di prima intenzione dell’8-7. Vince Vigvari, ancora su uomo in più, trova la lunga diagonale del 9-7 per il primo break, strappa prontamente ridotto dal bolide di Granados del 9-8. Akos Nagy rimette i suoi sul + 2 siglando il 10-8, la giostra delle emozioni prosegue con la giocata di astuzia con cui Perrone batte Csoma sul pallo corto per il 10-9.
 
Lo scatenato numero 4 iberico inaugura il quarto parziale con il gran diagonale del 10-10, Granados trasforma la superiorità dell’11-10, Burian impatta sull’11-11. Munarriz trova il lungolinea vincente del 12-11 e Granados, sull’errore di Vamos, spara il tracciante del 13-11. Csoma commette fallo, il numero tre in calottina bianca si mangia un gol già fatto prima che Biel dalla distanza castighi l’estremo rivale dalla distanza per il 14-11. Le ultime tre reti servono solo a fissare il 15-13 finale.

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