Le piace il cinema, soprattutto quello di denuncia, i film tratti da famose inchieste giornalistiche. "In questi giorni di clausura forzata ho visto The Post e Tutti gli Uomini del Presidente".
Tutte le donne di Marco Capanna, Luna compresa, stasera alle 18 prenderanno insieme l'aperitivo sul gruppo watsapp della Sis Roma. "Per l'occasione io stapperò un'Ichnusa".
E' una birra che si fa a Cagliari. Luna Di Claudio, invece, si collegherà con le sue compagne di squadra da Pescara. E precisamente dal lungomare Matteotti, dove vive assieme a mamma Maria Pia e papà Domenico. Ma non è figlia unica, c'è anche Davide: lavora in banca e vive a Bologna. "E ovviamente mi manca moltissimo".
Per parlare con Marco e le altre giallorosse Luna interromperà per un'oretta gli studi di Giurisprudenza e, parlando del suo futuro lavorativo, si scopre che la sua passione per i film di denuncia non è casuale: "Vorrei diventare un avvocato tributarista", quello cioè che si occupa di frodi fiscali, bancarotte e via dicendo.
Il fallimento lo rischia la pallanuoto. Luna si unisce agli sos lanciati in questi giorni per salvare lo sport che ama: "La situazione è molto delicata e diventerà drammatica se il Governo non interverrà con aiuti concreti nei confronti delle società. I campionati? Sarei la prima ad essere felice se la stagione agonistica potesse concludersi, ma bisogna essere realisti: ammesso che si risolva il problema sanitario, che ha la precedenza su tutto, per riaprire i battenti i club devono richiamare atleti che sono sparsi qua e là, riaccollarsi i costi degli affitti per gli appartamenti dei giocatori, pagare gli stipendi mancanti. La vedo dura. La pallanuoto non è il calcio, i soldi che girano sono pochi, la quasi totalità delle società si sorreggono con i proventi che derivano dalla gestione delle piscine, che in questo periodo sono chiuse e, quando riapriranno, potranno ripartire soltanto se ci saranno sufficienti aiuti governativi".
Guai se la pallanuoto non dovesse farcela, Pescara rischierebbe... l'inondazione. "Ho la lacrima facile", confessa Luna. Per il momento ha allagato il divano di casa guardando in tv "The Gift", splendido e commovente film che narra la storia (vera) di una bambina prodigio, un genio della matematica. Un genio della pallanuoto era Manuel Estiarte e Luna lo mette sul primo gradino del suo podio ideale di tutti i tempi, sul quale trovano posto anche Francesco Di Fulvio ("Non perchè è di Pescara, ma solo perchè è formidabile") e Roberta Bianconi "che è stata il mio idolo da ragazzina. Potete facilmente immaginare la mia emozione la prima volta che ho avuto la possibilità di giocare contro di lei".
Luna e Roberta hanno in comune la passione per la cucina dolciaria. "Mi piace mettermi alla prova, sperimentare - dice la 22enne giocatrice della Sis - ma in cucina è bello fare anche le cose semplici: cornetti, ciambelloni, la pizza".
Tutta roba terribilmente calorica. Però Luna è stata brava: "Sono riuscita a resistere alle tentazioni, non sono ingrassata". Anche perchè esegue scrupolosamente ogni giorno i programmi di lavoro a secco stabiliti dalla Sis, sia pure in location d'emergenza: "Sul balcone di casa o nel cortile del palazzo in mezzo alle macchine parcheggiate".
Il condominio non protesta, lo spettacolo è gratuito e molto interessante: Luna è bellissima, un fiore tra i tubi di scappamento. Quando risale in casa l'attendono una partita a burraco con mamma e papà e L'Appello di John Grisham, in attesa di quello che le manca più di ogni altro: quando lo speaker della piscina pronuncia il numero 10 e il suo splendido nome.
Mario Corcione
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