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Lettera aperta di Colosimo, capitano della Lazio, a Barelli: "Che senso ha giocare a Brescia?"

  Pubblicato il 05 Mar 2020  16:10
Gentile Presidente Paolo Barelli
e Spettabile Federazione Italiana Nuoto,

chi conosce l’ambiente Lazio sa che da anni, nonostante tante difficoltà, la compagine da me rappresentata in acqua in qualità di capitano, non ha mai mollato di un centimetro. Ha affrontato i problemi in silenzio, senza mai saltare un allenamento e senza alcuna protesta, sempre col massimo rispetto per tutte le categorie di questa meravigliosa disciplina. Per la prima volta nella nostra storia sportiva ci ritroviamo in una situazione di emergenza sanitaria che spaventa non solo il nostro Paese ma tutto il mondo. L’Italia versa in una situazione di confusione e incertezza, a dimostrarlo sono i fatti di quest’ultimo periodo. Un numero di contagi che, giorno dopo giorno, sale a dismisura. Sono oltre 100 le vittime (ad oggi) e anche il comitato scientifico, sceso “in campo” su sollecitazione del governo, ha parlato di “situazione grave”.
Ci atteniamo alle disposizioni ministeriali, senza polemiche. Ma permettetemi di esporre quelle che sono le preoccupazioni non tanto nostre, ma di tutti i nostri familiari. La pallanuoto non è il calcio, un business, un’industria che ha dichiarato a chiare lettere non tanto di non volersi ma di non potersi fermare. Non guadagniamo miliardi, pratichiamo questo sport con la massima abnegazione senza il bisogno di ricevere medaglie al valore, ma in questo momento non possiamo correre il pericolo di esporci a rischi inutili. Una partita non può valere la vita, specialmente dei nostri cari, e non può mettere a repentaglio la nostra situazione lavorativa.
A casa ad aspettarci ci sono nonni, genitori, mogli e figli. Ognuna di queste persone, dalla mattina alla sera, non fa altro che ripeterci: “A Brescia sabato non dovete andare”. Un nostro player è stato invitato dal suo paese a rientrare in patria, lo farà oggi stesso. Alcuni ragazzi non se la sentono di affrontare una trasferta nella regione, la Lombardia, più a rischio del paese. Le nostre scuse, preventive, vanno ai giocatori del Brescia che meritano il massimo del rispetto e della stima e, sono certo, potranno capire e comprendere il nostro punto di vista.
La situazione ad ora è questa: la S.S. Lazio Nuoto ha trattato il caso chiedendo anche il rinvio ufficiale della partita a data da destinarsi, ma la risposta è stata: “Non è possibile, lo sport gioca - come da disposizioni governative - a porte chiuse”. Mi domando, e la domanda la pongo anche a tutti gli addetti ai lavori della pallanuoto, come si può (per esempio), in questo sport, “tenere la distanza di 1 metro” dall’avversario? Così come mi chiedo, ma che senso ha giocare ora in una regione alle prese con una emergenza in continua espansione? E mi domando anche perché la Len ha deciso di rinviare la semifinale di ritorno Euro Cup tra Eger e Brescia? Perché loro sì e noi no?.
Non biasimerò alcun mio compagno che deciderà di non recarsi a Brescia, ma a questo punto mi chiedo ancora: al ritorno dalla trasferta, i giocatori biancocelesti che affronteranno la trasferta in Lombardia verranno messi in quarantena dal Foro Italico e dai posti in cui lavorano? Oppure metteranno a repentaglio la salute di migliaia di persone che frequentano quel glorioso polo natatorio? E chi non verrà, non si allenerà più con noi per oltre 1 mese? E se tutto questo dovesse succedere, chi ne pagherà le conseguenze?
La speranza è che la saluta venga sempre messa al primo posto e che la fretta, anche in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, non prenda il sopravvento in una vicenda che merita ogni precauzione del caso.
Tengo a precisare e sottolineare che questo è un mio scritto personale e singolare, di cui la società S.S. Lazio Nuoto non è (ancora) a conoscenza e del quale mi assumo ogni responsabilità del caso.
Con osservanza e considerazione,
Federico Colosimo
 
LA RISPOSTA DI BARELLI
Sono stato contattato personalmente dal Presidente Fin Paolo Barelli. È stato un confronto pacato dove ognuno ha rappresentato le proprie posizioni. La Fin sottolinea che si adegua alle disposizioni governative e che non può sostituirsi a chi ha stabilito, anche attraverso l’ausilio del comitato scientifico, le nuove direttive.
Federico Colosimo
 
 
I VOSTRI COMMENTI
 
13R, ma da quello che scrivi, sei sicuro di non essere stato tu a diffondere il virus dovunque?? :-) Più seriamente, credo che Federico abbia giustamente sottolineato le paure di ciascuno di noi. Paure a cui ciascuno reagisce secondo il proprio carattere. Da parte mia piena comprensione per ogni atteggiamento. Giusto come spunto di riflessione, osservo che, purtroppo, il virus è ormai in fase di diffusione un po' dovunque (brescia non è uno dei focolai o zona rossa che dir si voglia, e la lombardia è grande) e a Federico provo a rispondere così - senza nessuna pretesa: magari, non venendo a Brescia (io abito a BS) andresti a prendere un caffé a Roma dove un contagiato asintomatico ... eccetera... purtroppo temo che la sicurezza ormai non ci sia neppure a casa propria. In ogni caso, in bocca al lupo a tutti, qualunque sia la decisione!
Alberto
 
buongiorno mi dispiace contraddirla sig Mario Corcione ma le giovanili della Lombardia sono stata sospese. E la federazione può confermare
Maria
RISPONDE MARIO CORCIONE: Ha ragione, pensavo lei si riferisse all'intero campionato di B femminile.
 
Buonasera, la serie B femminile del campionato lombardo è composta al 90% da ragazze appartenenti alle categorie giovanili, quindi mi sembra doveroso sospendere gli incontri anche per questa categoria e preservare la loro salute. Il nostro sport è essenzialmente di contatto quindi dovremmo seguire le direttive del governo. Penso che sia una cosa veramente sensata e che ci debba far riflettere.
Maria
RISPONDE MARIO CORCIONE: Nessun campionato è stato sospeso, tutti si giocano a porte chiuse
 
Buonasera Michele e a tutti gli amici dell'Italia (inteso come Paese) anche se mi sto rivolgendo al pubblico del nostro amato sport (visto il canale l) Mi rivolgo all'amico Michele e in parte a Federico, e dico si certo può essere giusto quello che scrive Federico e Michele condivide come moltissimi altri, ma il problema lo ho voluto vedere in un contesto allargato, e allora dico : tutti a casa senza distinzione, tipo di sport, di lavoro, di impresa, cinema teatri etc. Fermiamoci e chiudiamo tutto a tutti anche a noi stessi, aeroporti metro autobus treni, perché il rischio è paritario e presente ad ogni angolo. Che singnifica evitare Brescia ? Io ho preso un caffè ad un bar a Pomezia, l'ho preso a Napoli a Bari anche a Lecce a Rimini a Firenze a Bologna a Genova, Palermo ( dove i cinesi hanno chiuso i loro negozi perché c'era passata una comitiva di Bergamasschi..., ecco a Lecce ero con dei tifosi dell'Atalanta tutti in salute ( apparentemente dovrei dire) alcuni di quei tifosi nella loro vita per lavoro vanno a Brescia e sono pure stati in un ristorante (magari cinese ) il lava piatti era un iraniano... che faccio continuo ? Ok io lavoro alla bmw e di recente sono stato in Germania ad una riunione aziendale, molti colleghi erano rientrati dalla Cina ( oggi sono in quarantena io no ma sono stato con loro e ci siamo dati il cinque e uno ha starnutito ) successivamente hanno avuto contatti con altra delegazione francese alcuni di questi erano domenica in fila per visitare il Louvre ma poi hanno chiuso, ma ci son tornati oggi perché lo hanno riaperto, mentre osservavano la Gioconda c'era un gruppetto di Giapponesi di Yokohama, si dove c'era la nave con gli "infettati" e via dicendo. Ho sempre con me amuchina ( l'ho pagata cara ma ne vale la pena ! ) ne consumo a litri mi ci faccio il bagno ma mi dicono che non basta non serve se incontri l'asintomatico polinesiano che è entrato in contatto con un californiano in vacanza. Ecco ragioniamo e decidiamo da noi stessi sul nostro comportamento e sul nostro stile di vita e dei nostri parenti, e abbiamo la libertà di scegliere se isolarci e chiuderci in casa però non fino al 15 marzo ma fino al 15 dicembre perché con 10 giorni non cambia un bel nulla e lo sappiamo bene ma facciamo finta di non saperlo, aspettiamo che ce lo dicano le disposizioni ministeriali o della Regione o della provincia o del comune e poi ci discutiamo sopra. Prendiamo in esame questo aspetto, il nostro lavoro i nostri figli a scuola etc. perché fino a dicembre senza attività non moriamo di corona virus ma di fame e di esaurimento. Ad ogni modo viva la libertà di scelta sempre e comunque la si pensi è da rispettare.
13 R
 
Si scusa volevo dire da A1 in giù? Però dovreste spiegarmi voi nella pratica cosa vuol dire la risposta di Barelli? Anacronistica, politica e retorica. Lo sport non è politica, lo sport è fatto da chi condivide spogliatoi e si respira in faccia azione dopo azione (altro che adeguarsi a disposizioni governative che dipende come leggi possono voler dire esattamente l’opposto, ovvero di fermare tutto)
Michele
 
Scusi Michele, forse intendeva dire dalla A1 in giù, perché così come ha scritto non sta dando ragione a Federico
13 R
 
Fermate tutto per quindici giorni.Siete degli incoscienti
Mike Buonsenso
 
Colosimo ha ragione, andrebbe sospeso tutto, dall’A2 in giù , ovviamente e SOPRATTUTTO GIOVANILI comprese
Michele
 

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