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Nell’incontro valevole per la terza giornata del girone B di Champions League la Pro Recco, in testa alla classifica a punteggio pieno insieme all’OSC Budapest, affronta, fischio d’inizio previsto domani sera ad Albaro alle ore 21:00, la Stella Rossa Belgrado, che al momento orbita nel gruppo delle terze con una vittoria ed una sconfitta al suo attivo. Il compito si prospetta decisamente alla portata dei padroni di casa che, dopo il sofferto successo ottenuto nel derby contro la Rari Nantes Savona, sembrano aver innestato le marce alte riportando tre nettissime affermazioni, sfide nelle quali la differenza reti non è mai risultata inferiore ai dieci gol. In particolare evidenza uno stratosferico Zalanki che con la Steaua Bucarest e la Pallanuoto Trieste ha timbrato per ben sette volte il tabellino dei marcatori. I padroni di casa, tra le cui fila Sukno potrebbe continuare a ricorrere alle rotazioni per gestire al meglio le risorse a propria disposizione, dovranno però essere bravi ad approcciare l’incontro nel migliore dei modi per imporre fin da subito i propri ritmi e mettere rapidamente al sicuro il risultato prevenendo così alla base il rischio di possibili cali di tensione, sempre pronti ad emergere quando l’impegno si rivela abbastanza scontato. La compagine serba, dal suo canto, avrà la possibilità di scendere in acqua senza alcuna pressione psicologica di sorta e potrà giocarsi le proprie carte a viso aperto, forte di un percorso che l’ha vista superare all’esordio lo Spandau Berlino e tenere testa, nell’ultima esibizione, alla quotata formazione magiara prima di arrendersi per 11-8. Alla vigilia del match parla l’attaccante Giacomo Cannella: “Dipende tutto da noi. Sappiamo di essere più forti ma lo dobbiamo dimostrare partita dopo partita. I nostri avversari, che nell’ultimo turno preliminare hanno eliminato la formazione allenata da Angelini, arriveranno qui agguerriti e noi dobbiamo essere pronti. Dobbiamo evitare il calo di tensione ma credo che un’atmosfera come quella della Champions consenta di escludere il rischio alla base”.

 

Fotografia: Enrico Casiraghi