L’angolo del mister. Gu Baldineti analizza Serbia-Spagna
Pubblicato il 02 Ago 2124 07:21
La Spagna supera la Serbia nella terza giornata del girone B della rassegna a cinque cerchi, inanella la terza vittoria consecutiva e stacca, con due turni di anticipo, il pass per i quarti di finale.
Gu Baldineti, tecnico del Telimar, offre agli appassionati un interessante approfondimento tattico sulla sfida tra i detentori del titolo e la truppa di David Martin.
La Spagna è la solita Spagna, è una delle poche squadre al mondo che riesce a cambiare modo di giocare anche due volte nella stessa azione. Ha giocatori duttili abituati a fare questo, pronti mentalmente, svegli che riescono ad alternare parecchie cose. Penso che questo sia frutto non solo dei giocatori duttili ma del fatto che l’allenatore abbia le idee chiare e gliele faccia provare e riprovare fino a quando non diventano automatismi e questo li aiuta ad avere sempre sicurezza nei giochi che fanno soprattutto in difesa ma anche in attacco. Oltretutto hanno trovato anche il secondo portiere di livello, Lorrio gioca nel Sabadell che ho affrontato nella finale di Euro Cup contro il Telimar e in quella sfida fu molto importante. Oggi ha parato lui, ha parato molto bene. La vittoria è meritata, quello che vorrei analizzare dal punto di vista tattico è la difesa con l’uomo in meno proposta dalla Spagna che ha messo, per un lungo periodo, in grande difficoltà la Serbia che è una squadra di eccellenti tiratori, palleggiatori. Gli iberici alternavano sia la difesa normale che la difesa al salto. La normale prevede il classico schieramento 3-2, in quella al salto invece nella linea dei due metri i tre giocatori dei due metri andavano a fare pettine sui quattro giocatori d’attacco dei due metri ma andavano, palla a posizione uno in attacco, il giocatore a -1 andava nuotando, ad attaccare fin sotto il bordo, il centrale il primo palo e l’altro giocatore dei due metri l’altro palo lasciando l’uomo dalla parte opposta. I due esterni, stretti e alti, costringevano eventualmente ad un passaggio lungo e questo dava modo di potersi risistemare. Questo meccanismo ha funzionato perché con la palla che andava a quattro c’era di nuovo questo attacco con -3 che aiutava, si piazzava poi palla a quattro tre, meno due andava in mezzo. Una bella difesa a saltare che secondo me ha messo in grosse difficoltà la Serbia che non fatto assolutamente bene ad uomo in più ma qualcosa la facevano già, la facevano ad altre squadre. Una cosa la devo dire: ogni cosa che fanno la fanno bene, è bello vederli giocare, è bello vedere questi automatismi quasi perfetti. Grande merito al loro allenatore, chiaramente ha una qualità di giocatori eccellenti a cui va data la giusta percentuale di merito. La Serbia, secondo me, sugli esterni è una buona squadra, ha dei buoni difensori mentre è un po’carente nell’asse centrale portiere-centroboa. Devo dire che il portiere della Serbia ha parato e che i due centroboa han fatto la loro partita se però devi trovare un punto debole secondo me sono queste due posizioni. Detto questo la squadra non sta giocando benissimo e ha alcuni giocatori fuori forma, non credo ci siano problemi tra loro e l’allenatore, penso che sia più questione di una preparazione che li ha appesantiti tanto e magari pensavano di smaltire prima e invece stanno ancora un po’pagando perché sono poco brillanti anche in rapporto alle altre squadre. L’aspetto tattico che possiamo andare ad analizzare è il discorso dei tagli per liberare al tiro o Mandic o sull’altro lato Cuk. Giocano spesso con un giocatore a tre che entra andando verso cinque per far tirare Mandic o un giocatore a tre che muove per liberare al tiro Cuk o l’altro tiratore destro verso uno. Giocano sempre abbastanza in maniera tradizionale, nel tipico stile slavo perché hanno tutti i mezzi per farlo e farlo bene.
Inviaci un tuo commento!