La Serbia dilaga alla distanza con il Giappone: Jaksic trascina i suoi al 17-10
Pubblicato il 05 Feb 2124 15:18
Nel gruppo più intrigante della competizione è fondamentale partire bene per evitare di complicare il proprio cammino. Nell’incontro valevole per la prima giornata del girone C dei campionati del mondo il Giappone, vincitore dei Giochi Asiatici e già qualificato per Parigi, sfida a Doha la Serbia, formazione che deve ancora conquistare il pass olimpico. Stevanovic inizia il turnover della sua rosa lasciando in tribuna il centroboa Vico ed il giovanissimo Gladovic. Al termine di una partita che la vede uscire prepotentemente alla distanza la Serbia porta a casa meritatamente l’intera posta in palio imponendosi con il punteggio di 17-10 ed inanella così un successo importante che le permette di iniziare nel migliore dei modi la corsa verso il ticket olimpico. I nipponici, come purtroppo accade da qualche tempo a questa parte, giocano con grande intensità, tengono ritmi altissimi per la prima parte del confronto ma si sciolgono con il trascorrere dei minuti calando in maniera vertiginosa. Il sette in calottina scura non si scompone davanti alla partenza a spron battuto degli asiatici, entra gradualmente in partita e quando macina il suo gioco diventa letale anche perché può mettere sul piatto della bilancia il considerevole vantaggio in termini di chili e centimetri. I due volte campioni olimpici in carica risolvono la partita con due devastanti fiammate: il primo 5-0 gli consente di passare dall’1-3 al 6-3, il secondo, dopo il punto del provvisorio 8-8 firmato ad inizio terza frazione dal tracciante scagliato da Inaba, decide inesorabilmente le sorti della contesa fissando il 13-8 che spegne definitivamente le velleità rivali. In un roster che dispone di qualità in dosi straordinarie spicca ancora una volta la prova di un clamoroso Jaksic, top scorer del match con un poker ed autentico trascinatore dei suoi sia nel ruolo di finalizzatore che di assist ma soprattutto come leader indiscusso capace di prendere i suoi per mano nel momento in cui conta.
Credit: Slobodan Sandic-Waterpolo Serbia
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