Tenendo fede al comunicato stampa emesso ieri, la Lazio non è partita alla volta di Brescia, dove i biancocelesti stasera alle 18 avrebbero dovuto affrontare la formazione di Bovo.
La società sportiva Lazio Nuoto, leggendo attentamente le disposizioni del governo, ascoltando la crescente preoccupazione dei suoi atleti e dei loro familiari e valutando il fatto che ci troviamo di fronte a una situazione sanitaria eccezionale, senza precedenti, dopo una lunga riflessione ha chiesto formalmente alla Federazione Italiana Nuoto di rinviare il match di domani con il Brescia.
In caso di risposta negativa ha inoltre comunicato che non si recherà comunque nella città lombarda.
Una decisione maturata con estrema difficoltà, con l’amarezza di chi ama questo sport e nel pieno rispetto nei confronti della Federazione e della società An Brescia, con i quali c'è e ci sarà sempre un ottimo rapporto ed alle quali erano state già anticipate le nostre perplessità.
L'Italia ha preso provvedimenti drastici come l'invito ad adottare misure restrittive per la popolazione, la chiusura delle scuole, il divieto di manifestazione pubbliche e, in particolare, il rispetto in via generale del metro di distanza da altri soggetti; condizioni che entrano necessariamente in conflitto con uno sport di contatto come la pallanuoto, da svolgersi peraltro all'interno di una piscina. Nel caso di specie, poi, nella regione che più di altre è stata colpita dal virus; non a caso proprio a Brescia il match di Euro Cup con l'Eger è stato rinviato.
I nostri atleti, come ha espresso per tutti il capitano Federico Colosimo, non sono professionisti, ed oltre ad avere famiglie (che contengono in alcuni casi dei soggetti particolarmente a rischio, quali anziani e/o immunodepressi), lavorano anche al di fuori del mondo del nuoto. Imporre loro questa trasferta e questa gara, significherebbe così metterli nella possibilità di dover andare incontro a provvedimenti interni alle aziende per le quali sono dipendenti.
Il decreto del presidente del consiglio dei ministri recita testualmente: "in tutti tali casi, le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano". Ma quali sono questi controlli? Sono disposti i medici a formalizzare lo stato di salute dei giocatori in un momento in cui è complicato farlo anche all'interno degli ospedali?
Insomma, in una situazione in cui la confusione è tanta, ma i dati ed i provvedimenti emessi dalla autorità competenti indicano che la pericolosità del virus è certa, riteniamo che le società e la stessa Federazione Italiana Nuoto non possano essere lasciate sole nell'assumersi la responsabilità di esporre i propri atleti a un rischio per la salute. Tanto che diverse Federazioni, come scherma, atletica leggera o rugby, altro sport di contatto, o lo stesso comitato regionale pallanuoto Campania per le giovanili, hanno scelto direttamente di sospendere tutte le attività.
"Comprendiamo che la decisione possa creare un precedente e sappiamo che la stessa possa portare la Federazione ad ipotizzare di prendere provvedimenti contro la Lazio, già da mesi alle prese con una situazione societaria non facile - spiega il presidente Massimo Moroli - ma le richieste pressanti di genitori e parenti dei più giovani non possono rimanere inascoltate, la salute dei nostri ragazzi e delle persone a loro care viene prima di
I VOSTRI COMMENTI
Scusate, ma insisto. Mancanza di classe e polemica, mi scrivete, da parte di Machiodi. Ma il comunicato l'avete letto, o avete letto soltanto i titoli? Riporto, a beneficio: “Umanamente capisco e rispetto la scelta della società Lazio che ha preso atto della volontà di alcuni suoi giocatori di non voler venire a giocare a Brescia e della conseguente mancanza di un numero sufficiente di atleti per scendere in acqua a giocare la partita. Rilevo nel contempo che è in essere un regolamento federale e ministeriale che autorizza e approva gli incontri, seppur a porte chiuse, e questo va onorato e rispettato. Non possiamo che prenderne atto della decisione della Lazio e la stessa dovrà fare con la conseguente sconfitta a tavolino” Dove vedete la polemica? Forse nell'"umanamente capisco"? Cosa avrebbe dovuto dire, secondo voi? Che i regolamenti non contano nulla? Avrebbe dovuto non far presentare la squadra per solidarietà? Beh ma allora la stessa critica va rivolta a tante altre squadre che sono state zitte ed hanno giocato, non soltanto a Brescia... Non so cosa sarebbe accaduto se a rinunciare fosse stata la Pro Recco. E se le stesse parole le avesse dette Felugo, io non avrei avuto nulla da ridire.
Alberto
Il Brescia poteva semplicemente dire: Capisco.. senza polemizzare!! Sicuramente se l’avesse deciso la Pro Recco di non andare la federazione avrebbe subito in considerazione la questione con altri toni!!
Antonio Corsaro
Alberto, certamente non è il Brescia che decide e immagino che la Lazio avesse ben presente la possibilità della sconfitta a tavolino. Il Brescia però avrebbe potuto mostrare un po' più di classe. Pensa cosa avrebbero detto a Brescia se le parole di Malchiodi le avesse dette Felugo
nonno nanni
Scusate, ci sono dei regolamenti e ci sono dei responsabili che devono (non possono) assumersi le responsabilità, non scansarle. Che c'entra Brescia in tutto ciò? nulla. Non è certo Brescia a dover decidere se rinviare una partita, no? Brescia può dire che è d'accordo, o può dire che non è d'accordo o può anche astenersi. Ma non è certo Brescia a dover prendere una decisione. Ciò detto, da quanto si sente al tg stasera, forse sarebbe meglio, salomonicamente, non penalizzare la Lazio per la sua decisione.
Alberto
La lazio legittimamente non è partita ma le regole sono uguali per tutti e loro prenderanno il punto di penalizzazione in quanto chi di dovere ha deciso di giocare e una società non si può sottrarre alle regole. E' dura da accettare ma lo sport è anche questo...
Gianmarco
Il presidente malchiodi dice che i regolamenti vanno rispettati. Personalmente gli faccio tanti auguri e...che non ne abbia a male, in caso di difficoltà.
Roby
È di queste ore la notizia che la regione Lombardia sta valutando, data l’estrema gravità della situazione sanitaria, di estendere la zona rossa a molte delle provincie lombarde o addirittura all’intera regione! Cosa ancora devono dire e fare le istituzioni x farci capire che siamo in una fase grave e di estrema emergenza? C’è gente che si preoccupa di giocare una partita di pallanuoto, che parla di professionisti e semi professionisti, qui si parla della salute degli atleti e dirigenti in quanto persone, qui si deve salvaguardare la vita delle persone. Ritengo molto grave che non vi sia unione e solidarietà tra le società e non si prenda atto della serietà della situazione.
Marcello Spinelli
Regolamenti!!!? Quanta superficialità! Vedo che non è ben chiara la gravità della situazione ! Che tristezza 😢! Complimenti ai giocatori e società @ss.lazionuoto per l ottima scelta.
Francesca
E' evidente che Brescia e Lazio vedano il problema da due punti di vista totalmente differenti. Il Brescia è una squadra di professionisti, la Lazio no. I giocatori della Lazio per poter campare devono anche lavorare. E le aziende se un dipendente è stato nelle zone maggiormente colpite dal virus, lo fanno a stare a casa. Ma davvero qualcuno dovrebbe rischiare di prendere il virus o di non dover andare a lavorare per una partita di pallanuoto? Bisognerebbe saper guardare oltre il proprio naso e valutare oltre il proprio interesse. A Brescia fanno fatica in questo. E la Federazione, se mai ce ne fosse bisogno, dimostra ancora una volta la sua incapacità.
Edoardo
Malchiodi, vergogna!
Claudio
Ho letto anche su altri siti attacchi alla Lazio per questa scelta. Io ritengo che sia molto fondata. Il problema non è l’ora di partita tra l’altro nel cloro...ma è tutto il contorno...il viaggio, le soste, i pranzi ecc...si accaniscono con la partita che è il minore dei mali. Poi i signori di Brescia si sono offesi ma la realtà è questa...in questo momento in quella zona d’Italia il problema esiste non fate finta di nulla!!
Antonio Corsaro
Ci sta un governo che sulla base di una commissione scientifica, composta da esperti, ha preso dei provvedimenti, pertanto non si comprende la decisione della Lazio. Domando: se Brescia fosse stato in lotta per la retrocessione, avremmo assistito alla stessa situazione?
Giuseppe
RISPONDE MARIO CORCIONE: Ricordo che la Lazio, otre alla partita persa a tavolino, rischia anche un punto di penalizzazione.
Onore al merito alle società che rispettano i propri Atleti e il mondo che li circonda, e con loro medici, infermieri e volontari che senza sosta cercano di limitare la proliferazione del virus. Mi auguro che le società che decideranno di far giocare comunque siano in grado di assicurare l'incolumità dei propri Atleti e siano responsabili difronte alle conseguenze che dovessero derivare da un contagio scellerato.
Raffaella Baselice
BASTA LA SITUAZIONE E' SERIA,FERMARE TUTTO-STOP
deluso
Piena solidarietà alle squadre che decidono di non giocare!
Simone
La Lazio ha pienamente ragione. La cosa più sensata da fare nell’interesse degli atleti è fermare tutti i campionati di ogni ordine e grado per tutto il tempo necessario affinché alla ripresa dei campionati vi sia la giusta cornice di sicurezza da tutti auspicata.
Marco Provenziani
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