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Kasas: "Fu Paolo a farmi innamorare di Napoli"

  Pubblicato il 04 Giu 2117  11:50
Tutto il mondo della pallanuoto si era stretto intorno a Paolo De Crescenzo nella speranza che potesse farcela, che la sua grande tempra potesse essere più forte del male che lo ha colpito due mesi fa. Purtroppo Paolo non ce l'ha fatta e stanotte ci ha lasciato.
Ci ha lasciato innanzitutto una persona perbene, un uomo buono, amato e stimato da tutti. Davanti alla sua grandezza morale passa in secondo piano anche la sua straordinaria figura di giocatore prima e di allenatore poi.
In acqua è stato il faro della grande Canottieri Napoli di Fritz Dennerlein di cui ha fatto parte anche suo fratello Massimo. Insieme, negli anni settanta, hanno vinto quattro scudetti e la Coppa Campioni. A bordovasca è stato il tecnico che ha costruito il grande Posillipo, la squadra che negli anni ottanta e novanta ha dominato la scena della pallanuoto nazionale e che ha lasciato il segno anche in Europa con una fantastica "doppietta", la Coppa dei Campioni vinta a Napoli nel 1997 e l'anno dopo a Zagabria nell'indimenticabile finale tutta italiana con il Pescara.
Un allenatore così, un uomo così, non poteva non finire sulla panchina azzurra. E anche nel Settebello Paolo De Crescenzo ha lasciato un'impronta forte vincendo la medaglia d'argento ai mondiali 2003 in una indimenticabile finale con l'Ungheria persa ai supplementari.
Due anni fa uno dei giocatori con i quali De Crescenzo ha diviso le fortune del Posillipo, Franco Porzio, lo ha voluto alla guida dell'Acquachiara e Paolo è stato subito grande protagonista anche con la squadra biancazzurra sfiorando la vittoria dell'Euro Cup, persa contro il Posillipo in una delle finali più emozionanti di sempre, in una Scandone stracolma di gente.
Ciao Paolo. Nessuno potrà mai dimenticarti. La pallanuoto, e tutti coloro che la vivono, ti ringraziano per tutto quello che hai fatto per il nostro sport.
Mario Corcione
 
L'Associazione Waterpolo People si stringe attorno a Cinzia, la compagna di Paolo, ai figli Brunella e Francesco, a Massimo De Crescenzo e a tutti i familiari.
 
IL RICORDO DI MARIO MAGGIO
Ricordare Paolo mi trasmette serenità, e nello stesso tempo tristezza pensare che non c'è più. Il ricordo più ricorrente era la sua compostezza nei modi così eleganti anche quando protestava, sinceramente metteva in imbarazzo anche noi Arbitri. Sarà un esempio per tutti.
Mario Maggio
 
IL RICORDO DI TOMMY KASAS
Era l'estate del '97. La mia prima volta al Circolo Nautico Posillipo. Avevo 21 anni e mi voleva la squadra più forte d'Europa. Non avevo ancora firmato, ma vedevo il Golfo di Napoli, il Vesuvio, il meraviglioso circolo, e soprattutto avevo davanti a me Paolo che mi parlava per la prima volta, con quella voce unica e subito riconoscibile. In quel momento decisi: in quel momento mi innamorai della città e della straordinaria umanità di Paolo. In quell'istante capii che ero al posto giusto. Paolo mi conquistò subito, mi faceva sentire uno di famiglia, mi trasmise una tranquillità incredibile.
Cinque anni dopo, a metà stagione lasciò il Posillipo per la Nazionale Italiana: sarà una coincidenza, ma quella fu anche la mia ultima stagione con la calottina rossoverde. E pensare che non credo nelle coincidenze. Piangevo quando dovetti lasciare Napoli. E piango anche ora. Grazie di tutto Paolo. Ti voglio tanto bene!
 
IL CORDOGLIO DELL'ASD CAMPANIA
L'ASD CAMPANIA SPORT PIANGE LA SCOMPARSA DEL SUO AMATO PRESIDENTE CIAO PAOLO CONTINUA A GUIDARCI DALL'ALTO DEI CIELI.
 
IL CORDOGLIO DELLA PRO RECCO
La Pro Recco Waterpolo 1913 esprime profonda tristezza per la scomparsa di Paolo De Crescenzo, già allenatore della nostra Società, signore e maestro delle piscine, persona dalle immense qualità morali che lascia un'impronta indelebile nel mondo della pallanuoto. Alla famiglia vanno le nostre più sentite condoglianze in questo momento di grande dolore: non ti dimenticheremo mai Paolo! - See more at: http://www.prorecco.it/non-ti-dimenticheremo-mai-paolo/#sthash.XWM6mrpM.dpuf
 
IL CORDOGLIO DELLA SAN MAURO
Desidero esprimere,a titolo personale e della San Mauro Nuoto, le mie più sentite condoglianze alla famiglia di Paolo,un signore che ho avuto il piacere di conoscere. Mancherà a tutti noi.
Christian Andrè
 
IL RICORDO DI BRUNO ANTONINO
Non sono mai stato il tuo portiere preferito e questo mi ha sempre spronato a fare di più per farti ricredere. È stata dura ma alla fine ho avuto le mie soddisfazioni e questo mi ha aiutato anche nella vita all'esterno delle piscine. Amore e odio!!! Ciao Paolo!
Bruno Antonino
 
IL RICORDO DI PAOLO CACCESE
La cosa che più di tutti colpiva in Paolo era la sua signorilità, la sua pacatezza, in un mondo come quello della pallanuoto dove questo non è facile. Da giormalista prima e da dirigente della Rari poi i contatti con lui ti lasciavano sempre qualcosa di positivo, trasmettendoti la netta sensazione di esserti confrontato con uno dei massimi esponenti della pallanuoto, che rendeva semplici e chiare anche le situazioni più complesse. Ciao Paolo mancherai a tutti noi.
Paolo Caccese
 
IL CORDOGLIO DELL'ASSOCIAZIONE TECNICI PALLANUOTO
L’Associazione Italiana Tecnici Pallanuoto ricorda con stima e affetto Paolo, per la sua disponibilità e professionalità dimostrata nelle varie iniziative promosse dall’AITP; sempre pronto a dare una mano, con tutto il suo entusiasmo e la sua voglia di pallanuoto. Caro Paolo ci mancherai! Ci stringiamo alla famiglia e a Massimo con un caloroso abbraccio. Franco Falcone – Pres. AITP
 
IL RICORDO DI CESARE VIO
Io l'ho sempre incontrato da avversario per tantissimi anni, partite.
Credo di non aver mai visto tanta umiltà, signorilità, sportività e umanità come avversario in nessuno.
La sua scomparsa lascia il mondo della pallanuoto più triste e più vuoto.
Riposa in pace Paolo e da lassù continua ad insegnarci i tuoi valori,anche da avversario.
Con tanto affetto.
Cesare Vio
 
IL CORDOGLIO DELL'ORTIGIA
Lo stile, la pacatezza, l’educazione nei toni. Con Paolo De Crescenzo se ne va uno sportivo elegante, attento, prezioso per i suoi compagni di squadra, prima, e per i suoi giocatori, dopo.
Siracusa lo ha conosciuto da giocatore della mitica Canottieri Napoli e poi da grande allenatore della Nazionale italiana.
Tutto il Circolo Canottieri Ortigia piange un grande uomo di sport, un signore della pallanuoto, un amico sincero.
Uno stile e un modello prezioso che ci mancherà tantissimo.
 
IL CORDOGLIO DELLA CANOTTIERI NAPOLI
Paolo aveva 67 anni. Il “signore” della pallanuoto, mi piace definirlo così per il suo garbo, il suo stile e per il suo grande amore per la pallanuoto, è stato stroncato, da un male incurabile, nella casa di Varcaturo assistito dai suoi cari. Paolo De Cescenzo è stato prima giocatore e poi allenatore. Una carriera brillantissima che lo ha reso celebre non solo a Napoli, ma anche in Italia e nel Mondo. Assieme al fratello Massimo, anche lui pallanuotista, è cresciuto nella Canottieri Napoli sotto la guida del Fritz Dennerlein, esordì in prima squadra nel 1965, iniziando la sua militanza in quel gruppo che dominò l’Italia della pallanuoto negli anni settanta, vincendo 4 scudetti e la Coppa dei Campioni. La sua carriera da allenatore inizia nel 1983. Arriva sulla panchina del Posillipo a soli 33 anni e conquista subito le simpatie dell’ambiente.  La storia sportiva di De Crescenzo da quel momento ebbe un’impennata collezionando solo successi: 9 scudetti, 2 Coppe delle Coppe, 2 Coppe Italia e soprattutto 2 Coppe dei Campioni oltre che la Supercoppa Europea, vinti fino al 2002 (tranne una breve parentesi fra il 1988 ed il 1990) lo rendono uno degli allenatori più titolati della pallanuoto italiana. Nel biennio 2003-05 ha anche guidato la Nazionale, vincendo la medaglia d’argento a Barcellona imbattuti per tutto il torneo perdendo la finale ai supplementari con l’Ungheria. Ritorna per un altro biennio al Posillipo, ritirandosi poi definitivamente nel 2007. Nell’estate 2013 viene contattato dall’Acquachiara e accetta l’incarico di guidarla nel massimo campionato italiano. "La scomparsa di Paolo De Crescenzo ci ha profondamente colpiti. Dopo la morte di Gigi Mannelli un altro nostro simbolo se ne andato. Con lui se ne va un pezzo di storia sportiva del nostro sodalizio – ha dichiarato il presidente del Circolo Canottieri Napoli, Achille Ventura - Un pezzo significativo in quanto Paolo era stato uno dei componenti della mitica squadra di pallanuoto degli anni 70 che vinse quattro scudetti e la coppa dei Campioni nel 77. L'ultima volta che l'ho visto è stato in occasione di uno dei derby, con l'Acquachiara, dello scorso anno. Desidero esprimere  e trasferire ai suoi cari il grande affetto della famiglia giallorossa in questo momento di grande dolore". 
Rosario Mazzitelli
 
IL CORDOGLIO DELLA SPORT MANAGEMENT
La BPM Sport Management, il presidente Sergio Tosi, il direttore sportivo Gianni Averaimo e tutti gli atleti della società si stringono attorno alla famiglia De Crescenzo per la scomparsa del caro Paolo, un uomo che aveva fatto la storia della pallanuoto negli anni settanta, prima come atleta e poi a bordo vasca come stimato tecnico anche della Nazionale Italiana.
In questo giorno di lutto tutta la BPM Sport Management è vicina alla famiglia De Crescenzo e in particolare a Cinzia, compagna di Paolo, ai figli Francesco e Brunella e al fratello Massimo, per il vuoto lasciato da una delle persone più apprezzate dell'intero movimento pallanuotistico italiano e internazionale.
 
IL CORDOGLIO DELLA PALLANUOTO TRIESTE
E’ arrivata la brutta notizia della morte di Paolo De Crescenzo, grande allenatore, senza dubbio una delle personalità più importanti della nostra disciplina. Giocatore prima e tecnico poi, ha vinto tantissimo con la Canottieri Napoli e con lo straordinario Posillipo degli anni ’90, guidato anche ad una spettacolare doppietta in Coppa dei Campioni. Nel 2003 da c.t. della nazionale italiana ha conquistato il prestigioso argento ai Mondiali di Barcellona, battuto (ma solo ai supplementari) dalla fortissima Ungheria. Appena un paio di anni fa ha allenato l’Acquachiara, arrivando anche in finale di Euro Cup, persa proprio contro il “suo” Posillipo.
La Pallanuoto Trieste – il consiglio direttivo, lo staff e gli atleti – si stringe simbolicamente attorno alla famiglia De Crescenzo in questo triste frangente.
 
IL CORDOGLIO DELLA BASILICATA 2000
La notizia della sua malattia a me era già nota da qualche tempo, quando il suo (ed il mio) amico Ninni, compagno di molte avventure, specie negli ultimi anni, mi raccontò della situazione. Ho avuto l'onore di conoscere, anche se per pochissimo tempo, l'Allenatore Paolo, grande uomo e signore d'altri tempi, e mi rimarrà indelebile il ricordo nella mia mente. Oggi tutto lo sport italiano, ed ovviamente la pallanuoto ed il mondo della FIN, piange Paolo, autore di fantastiche gesta sportive da giocatore prima e da allenatore dopo. La A.S.D. Basilicata Nuoto 2000 Potenza si stringe commossa a tutti i familiari di Paolo ed alla Società ASD Campania Sport.
Roberto Urgesi
 
IL CORDOGLIO DELLA F.I.N.
Se ne è andato uno dei protagonisti della leggendaria Canottieri Napoli allenata da Fritz Dennerlein, squadra capace di vincere 4 scudetti e la Coppa Campioni a cavallo tra gli anni '70 e '80. Laureato in economia e commercio, qualche anno sabbatico come promotore finanziario, ha studiato psicanalisi, psicoterapia, linguaggio del corpo. Un tecnico-filosofo che amava dire: "Ho una concezione della vita sportiva come strumento di conoscenza, possibilità di vedere il mondo. Il giocatore non è solo muscolo. Non ho mai cominciato una stagione con l'ansia del risultato, ma con la preoccupazione del contenuto con cui riempire ogni giorno di lavoro". Parole che suonavano come scuola di vita e di sport. La sua pallanuoto, la definiva con quattro aggettivi: "Affascinante, dura, leale, sommersa". 
Storico anche il palmares da alenatore di De Crescenzo. Diventato tecnico, nel 1985 a 35 anni vinse col Posillipo il primo di nove scudetti. Si sarebbe aggiudicato anche due Coppe dei Campioni, due Coppe delle Coppe, due Coppe Italia e una Supercoppa Europea. Classe 1950 allenò anche la Pro Recco e l'Acquachiara presieduta da quel Franco Porzio che era stato suo allievo. Dal 2002 al 2004 alla guida del Settebello con cui stupì il mondo vincendo l'argento iridato ai mondiali di Barcellona 2003, fermato dai "fenomeni" ungheresi 11-9 solo dopo due tempi supplementari.
Intelligenza e signorilità che ne hanno contraddistinto il suo modo di vivere la vita e lo sport facendone un maestro per tante generazioni di atleti. Ci mancherai Paolo.
Il presidente della FIN Paolo Barelli, i presidenti onorari Salvatore Montella e Lorenzo Ravina, i vicepresidenti Andrea Pieri, Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, il segretario generale Antonello Panza, il consiglio e gli uffici federali, il presidente del GUG Roberto Petronilli, i dirigenti e tecnici federali delle squadre nazionali di pallanuoto e tutto il movimento degli sport acquatici formulano le più sentite condoglianze ai familiari ed amici e tutti coloro i quali hanno avuto il privilegio di conoscerlo.
 
I VOSTRI MESSAGGI
 
MOLTI DICONO PAOLO CI HA LASCIATI MA CREDO CHE PAOLO NON CI LASCERA' MAI PERCHE' E' SEMPRE VIVO IN TUTTI NOI CHE LO ABBIAMO STIMATO.
Vincenzo Tarantino
 
Hai insegnato a tutti , soprattutto la signorilità e il rispetto. Tutto il resto poco conta se non che sei stato una pietra miliare per tt la pallanuoto. Ciao.
Francesco de Sanzuane
 
Un ultimo abbraccio al signor allenatore ed un grosso bacio ai suoi cari
Antracite Lignano
 
È attraverso uomini del suo calibro che si infonde l'amore ed il rispetto per lo sport...e con il suo Posillipo ho vissuto i momenti più entusiasmanti della mia giovinezza inneggiando i miei amici pallanuotisti... grande Paolo!
Rosaria Buchy
 
Ora sarai con Fritz ed Enzo a discutere delle regole nuove della pallanuoto! Sempre nei nostri cuori, il nostro capitano.
Maurizio Migliaccio
 
 
 

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