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Il progetto giovani dell’Aktis Acquachiara è la garanzia di un futuro duraturo e vincente

  Pubblicato il 30 Dic 2122  13:03

Ciò che molto spesso riesce a rendere unico lo sport è la possibilità di poter raccontare storie che esulano dal semplice raccogliere risultati sportivi in rapporto all’investimento economico operato in sede di formazione della squadra. Tra le soprese più belle che l’anno ormai al termine ha riservato agli appassionati di pallanuoto figura senza dubbio l’Aktis Acquachiara.Si è rivelata indovinata e vincente la scelta operata dal presidente Franco Porzio che ha deciso di ripartire da zero puntando sulla costruzione di un progetto integralmente incentrato sulla crescita dei prospetti provenienti dal settore giovanile.
 
La squadra, affidata alle sapienti cure di Walter Fasano, tecnico tanto preparato dal punto di vista tecnico-tattico quanto esemplare nel motivare i suoi atleti, non si è disunita nemmeno quando i risultati negativi arrivavano in serie, ha sempre creduto nella bontà del lavoro svolto ed è cresciuta esponenzialmente nel finale di stagione conquistando la meritata salvezza nella decisiva gara 3 di finale playout contro la Sportiva Sturla.

Il tracciante che Fabio Angelone spedisce all’incrocio dei pali per agguantare, in extremis, il pari nel recupero di Civitavecchia, la splendida cornice di pubblico che spinge la squadra al successo nel match che vale tutta l’annata, l’epica vittoria ottenuta nei quarti di finale dell’Under 18 A contro l’Iren Genova Quinto, i premi individuali vinti da Chianese  e dallo stesso Angelone, il bolide con cui Mattia Rocchino regala la vittoria contro la Lazio all’esordio casalingo nel nuovo torneo, rientrano, senza la minima ombra di dubbio, tra le istantanee più significative di un 2022 che ha certificato gli ottimi risultati ottenuti dal settore pallanuoto ma soprattutto la crescita esponenziale di un  movimento che trova nel percorso di maturazione dei giovani l’indispensabile linfa vitale per costruire un futuro che sia duraturo e, possibilmente, vincente.
 
La strada da percorrere è certamente ancora molto lunga ma anche le ultime prestazioni confermano il trend ampiamente positivo di un gruppo che, anche quando esce sconfitto dall’acqua, gioca alla pari con le prime della classe. Tocca al tecnico salernitano e a “capitan futuro” Daniele De Gregorio tirare le somme dell’anno che sta ormai per terminare.
 
Walter Fasano
Il bilancio dell’anno non può che essere positivo. Ci riteniamo soddisfatti per il lavoro fin qui svolto. È stato un anno che ci ha visto lanciare questo progetto con questa squadra giovanissima per affrontare l’A2, percorso iniziato tra le difficoltà del Covid e i risultati che non rispecchiavano le prestazioni che sono sempre state positive. Pian piano siamo cresciuti e da marzo in poi è stato tutto un raccogliere i frutti del lavoro svolto. Abbiamo raggiunto una salvezza con la prima squadra che nessuno riteneva possibile ed un terzo posto con le finali Under 18 A, un traguardo importante e storico. La nuova annata è iniziata sulla falsariga di quanto abbiamo fatto lo scorso anno e stiamo offrendo delle buone prestazioni, sette partite che ci hanno visti protagonisti anche se forse meritavamo qualche punto in più in classifica ma la crescita è costante. Ci riteniamo soddisfatti del lavoro che stiamo svolgendo, dietro ci sono dei ragazzi molto interessanti in prospettiva. La strada è quella giusta, bisogna credere in questo progetto e saperlo coltivare, la cosa più difficile. 
 
Daniele De Gregorio
È stato sicuramente un anno positivo, pieno di difficoltà soprattutto nella prima parte. Abbiamo però continuato a lavorare e siamo riusciti a raccogliere i frutti del lavoro svolto.  Siamo partiti a gennaio con soli 3 punti e c’erano molte perplessità sul raggiungimento della salvezza ma la squadra si è amalgamata e ha saputo crescere creando le premesse per l’ottima parte iniziale di questa annata nella quale abbiamo già racimolato otto punti pur giocando contro le prime tre della classe. Proveremo a toglierci tante soddisfazioni anche nel 2023 per provare, magari, ad arrivare dove nemmeno noi stessi ci aspettiamo.

Credits: Gaetano Nardone
 

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