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Il Bogliasco per un mese parla argentino

  Pubblicato il 14 Feb 2017  12:25
COMUNICATO STAMPA BOGLIASCO BENE
Non chiamatelo l'uomo dei tre mondi. Il suo carattere schivo non gradirebbe. Eppure non esiste un soprannome migliore per definire quanto fatto da Mario Sinatra nell'ultimo anno.
Oltre ad aver portato per la prima volta la squadra femminile del Bogliasco in giro per l'Europa, grazie alla Coppa Italia ed al terzo posto in campionato conquistati la scorsa stagione, l'esperto tecnico ligure ha aperto le porte della Gianni Vassallo ad atlete provenienti da mondi lontanissimi, non solo pallanuotisticamente parlando.
Un anno fa l'allenatore bogliaschino accettò di far allenare, per alcune settimane, con le sue ragazze della prima squadra la nazionale femminile thailandese. Un'esperienza talmente positiva per Sinatra che quest'anno ha deciso in qualche modo di replicarla, volgendo però il suo sguardo non più verso oriente ma in America Latina. Ad inizio gennaio ha così accolto a braccia aperte quattro giovani pallanuotiste argentine: “Per come concepisco io il mondo e lo sport – spiega il tecnico bogliaschino - credo che più paesi si aprano alla nostra disciplina è meglio sia per tutti. Purtroppo ancora oggi sono tantissime le nazioni in cui la pallanuoto è quasi del tutto sconosciuta e viene praticata solo da pochissimi atleti. Un suo sviluppo globale sarebbe invece fondamentale e noi italiani in questo senso possiamo davvero insegnare molto”.
Con l'inizio del 2017, alle sorelle Maitena e Agostina Romano, 16 e 18 anni, alla 15enne Ludmilla Ianni e alla 17enne Manuela Tamagnone è stata quindi concessa la straordinaria opportunità di trasferirsi qualche settimana in Liguria ed allenarsi quotidianamente con le campionesse del Bogliasco Bene: “Per noi questa è un'esperienza unica – racconta Manuela, di gran lunga la più spigliata del gruppo – non solo perché abbiamo modo di sperimentare metodi di preparazione del tutto sconosciuti in Argentina ma anche perché abbiamo la possibilità di conoscere un Paese meraviglioso come il vostro”.
“Purtroppo da noi – le fa eco la timida Ludmilla – la pallanuoto è uno sport ancora poco praticato e poco seguito. Non è facile allenarsi con regolarità tutti i giorni e comunque i metodi sono completamente differenti da quelli che invece abbiamo sperimentato qui”.
Artefice della missione italiana delle quattro ragazze è Facundo Policarpo, coordinatore nazionale e vero uomo ovunque della pallanuoto argentina, nonché loro primo mentore già in patria: “E' stato lui a farci conoscere questo sport con un progetto scolastico – racconta Maitena – ed è sempre lui ad averci proposto questo viaggio qui. Noi in Argentina giochiamo tutte in diversi club del campionato nazionale ma ci conosciamo perché militiamo nelle nazionali giovanili”.
A sorprendere le pallanuotiste in erba non è stata soltanto l'organizzazione sportiva che hanno trovato a Bogliasco ma anche lo stile di vita italiano, decisamente lontano da quello conosciuto in Sud America: “Io e mia sorella siamo di Rosario – aggiunge Agostina – e loro due di Buenos Aires. Da noi è impensabile uscire da sole a fare una passeggiata di sera. C'è tanta criminalità, anche di giorno. Qui invece la gente è sempre cordiale, rispettosa e sorridente e per strada ti senti veramente al sicuro. E' anche per questo motivo che questa esperienza resterà indimenticabile per noi”.
Ora che la loro avventura in Italia è quasi finita, nei loro occhi resta l'immagine vivida di un grande sogno comune: tornare tra qualche anno da professioniste. “Ci speriamo tutte – confermano quasi in coro – se prima amavamo la pallanuoto ora abbiamo capito di non poterne più fare a meno. Speriamo un giorno di poter imitare la carriera delle ragazze che in queste settimane ci hanno spiegato trucchi e tecniche del mestiere, diventando loro compagne a tutti gli effetti”.
E magari avendo come guida l'uomo dei tre mondi. Però senza chiamarlo così...
 

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