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Gianpiero Di Martire: gli USA sono molto migliorati. Non sarei sorpreso se battessero una delle grandi

  Pubblicato il 16 Lug 2123  15:05
Non sono più ormai una sorpresa assoluta ma anche se non li si vuol considerare una tra le favorite per la vittoria finale è lecito inserirli nel lotto delle formazioni in grado di arrivare tra le prime otto. Continua, inarrestabile, la crescita degli Stati Uniti d’America che sono, da più parti, considerati l’autentica mina vagante del torneo iridato che inizia domani a Fukuoka. Per analizzare nel migliore dei modi il cammino compiuto dalla truppa allenata da Udovicic abbiamo interpellato Gianpiero Di Martire, uno dei migliori giocatori prodotti dal florido vivaio del Circolo Nautico Posillipo negli ultimi anni e al momento colonna del glorioso college di UCLA
 
Domani  inizierà il mondiale. Che torneo vedremo?
Vedremo un mondiale molto equilibrato con tante nazionali che secondo me possono dire la loro. Ci saranno molte partite con un punteggio ravvicinato. Ovviamente la Spagna, per quello che ho visto alla World Cup, è quella che parte davanti alle altre.
 
Se devi indicare le favorite per la vittoria finale su chi punti la tua attenzione?
Punterei l’attenzione su Spagna e Italia. Ovviamente non bisogna mai sottovalutare l’Ungheria e dobbiamo ricordarci della Croazia campione d’Europa in carica che può sempre dire la sua. Non voglio dire che gli Stati Uniti rientrino tra le favorite ma sono comunque una squadra che può dare noia a tante avversarie. Hanno anche battuto l’Ungheria nella finale per il bronzo in World Cup e tutte le partite che hanno giocato sono sempre state molto tirate
 
Da più parti gli Stati Uniti sono considerati come l’outsider di lusso della competizione. Quali sono le caratteristiche della formazione allenata da Udovicic?
Sono migliorati molto. Quest’anno ho avuto l’opportunità di vivere più da vicino l’esperienza della nazionale statunitense perché alcuni miei compagni si sono allenati con loro. Sono un gruppo che si allena da diverse settimane insieme, sono una squadra molto rapida e conta su un centroboa come Hallock. Hanno giocatori di esperienza come Cupido, Max Irving, Bowen e giovani come i fratelli Dodd che comunque portano grande velocità e dinamismo alla squadra. Ci sono tanti giocatori in grado di dire la loro anche in campo internazionale e non sarei sorpreso se gli Stati Uniti riuscissero a battere una delle grandi nazionali europee.
 
Siamo lontani dalla verità se affermiamo che al momento Hallock è il centroboa più forte del mondo?
Non c’è alcun problema nel dire che è uno dei centroboa più forti al mondo se non il più forte.

Che cosa manca alla compagine a stelle e strisce per competere alla pari con le più forti del panorama internazionale? In che misura il confronto con i principali campionati europei ha aiutato la crescita dei giocatori statunitensi?
Manca una diversa cultura. Il motivo per cui gli USA si stanno avvicinando sempre più alle grandi nazionali europee è perché i loro migliori giocatori stanno partecipando alle competizioni internazionali nel nostro continente e si stanno abituando maggiormente al gioco europeo mentre invece in passato, molte volte, provenivano dal college ed erano poco abituati alla dinamicità e alla fisicità del gioco continentale. Tra diversi anni, con più giocatori statunitensi a giocare nel nostro continente, potremo vedere la nazionale americana sempre più competitiva ed ovviamente ci saranno delle individualità, nelle prossime generazioni, in grado di dire la loro.
 
Quali sono le principali differenze, dal punto di vista organizzativo, tra il sistema americano e i tradizionali campionati del vecchio continente?
Ti posso parlare dal punto di vista del college. Dal punto di vista organizzativo c’è una preparazione fisica e mentale che non ho mai visto in Italia. Qui c’è notevole preparazione video, preparazione nello studiare l’avversario e nel prepararsi alla gara nel migliore dei modi. In Europa c’è maggiore libertà di gioco, estro e sicuramente giocatori con una maggiore qualità pallanuotistica per quanto concerne la visione di gioco o di tecnica di tiro e di lettura della difesa o dell’attacco.
 
Come sta procedendo il tuo percorso con UCLA?
Il mio percorso sta procedendo bene, sono molto contento di come si sta sviluppando. Sono ancora lo studente della squadra con la media più alta, ho vinto diversi premi come studente atleta sia per meriti sportivi che accademici. Vedremo il futuro che cosa mi riserverà alla fine di quest’anno: continuare a stare negli Stati Uniti e giocare a pallanuoto ancora per una stagione(UCLA o un altro college), smettere di giocare a pallanuoto e tornare in Europa o spostarmi in Australia o iniziare la carriera lavorativa qui negli Stati Uniti.
 

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