Grecia-Ungheria 13-14 dtr( 2-4;2-1;3-2;3-3;3-4)
Grecia: Zerdevas, Genidounias 4, Skoumpakis 1, Gkiouvetsis 2, Fountoulis 1, Papanastasiou 2, Dervisis, Argyropoulos, Alafragkis, Kakaris, Nikolaidis, Gkillas.
Allenatore: Vlachos
Ungheria: Levai, Angyal, Manhercz 3, Pohl, Vamos 2, Nagy, Zalanki 3, Fekete 1, Nemet, Varga, Jansik 1, Molnar, Vogel.
Allenatore: Zsolt Varga
Arbitri: Zwart(Ola)-Putnikovi(SRB)
Alla vigilia non erano, probabilmente, le più accreditate per arrivare fino in fondo ma il verdetto della vasca è stato, come sempre, insindacabile. L’Ungheria, che in semifinale ha piegato allo sprint la Spagna detentrice del titolo, sfida la Grecia, reduce dalla netta affermazione sulla Serbia, nella finalissima del campionato mondiale di Fukuoka. Così come era stato anche ieri per la sfida Olanda-Spagna anche il match che assegna l’oro in campo maschile si risolve, al termine di una sfida spettacolare che regala emozioni in serie, ai tiri di rigore con la vittoria dell’Ungheria che s’impone con il punteggio di 14-13. Per la nazionale allenata da Zsolt Varga si tratta della quarta vittoria iridata della storia, l’ultima risaliva a Barcellona 2013, e del secondo podio consecutivo dopo l’argento continentale conquistato a Spalato nello scorso settembre. Sul trionfo magiaro è indelebile la firma di uno stellare Soma Vogel che nel momento decisivo diventa un muro invalicabile per gli avversari parando quattro conclusioni sulle sette scagliate. Il sette in calottina scura è sempre puntuale nel ribattere colpo su colpo ai tentativi ellenici e nel finale prova due volte l’allungo decisivo con la magia di Manhercz, splendida la sua giocata per il provvisorio 9-8, e la rasoiata di Zalanki ma la truppa allenata da Vlachos non ci sta e trascina, grazie all’efficacia dal perimetro, la sfida ai rigori Deve purtroppo masticare amaro la formazione ellenica che, sospinta dal poker di Genidounias, raccoglie, dopo quello di Tokyo, un nuovo argento e paga a caro prezzo la pessima percentuale di realizzazione messa a referto nel fondamentale della superiorità numerica ma può, nel complesso, ritenersi soddisfatta del prestigioso risultato, e del pass olimpico, conquistati in assenza del leader Vlachopoulos che ha rinunciato alla partecipazione al torneo per problemi personali.
Credit: waterpolo.hu
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