DAL QUOTIDIANO "IL MATTINO" (articolo di Francesco De Luca)
Il maestro vide che c'era talento in quei due bambini accompagnati in piscina dal papà. San Giorgio a Cremano, quasi quarant'anni fa. Pasquale Porzio seguiva da vicino Franco e Pino, già bravissimi in una piccola squadra di pallanuoto. Li allenava Mino Cacace, cugino di Mino e Sante Marsili, colonne della waterpolo italiana, il bravo e silenzioso maestro che avrebbe fatto capire al più grande dei due, Franco, che era sì il caso di insistere a giocare a pallone ma con le mani. Perché lui aveva una straordinaria passione per il calcio e aveva perfino superato un provino per il Napoli. Cacace venne contattato da Mino Marsili, allenatore del Posillipo, per la gestione del settore giovanile del club di Mergellina. Lui accettò a una condizione: che i Porzio potessero seguirlo. Ne hanno fatta strada, quei bambini.
Domani Franco, il più grande, mancino da sogno prima con il 6 e poi con l'8, compie cinquant'anni. Lui e il fratello hanno vinto tutto. Primo successo nell'84 alle Canarie, Europeo under 20. Un anno dopo sarebbe arrivato il primo scudetto con la calottina del Posillipo. E poi altri sette tricolori, le due Coppe dei Campioni, il poker con la Nazionale di Rudic che all'inizio degli anni Novanta dettò legge nel mondo.
C'era tanta Napoli in quel fantastico Settebello: i Porzio, Silipo, Fiorillo, Postiglione e Gandolfi il romano "naturalizzato".
«Un gruppo che scrisse la storia», ricorda Franco. I fratelli smisero insieme nel 1998. «Quando arriva il momento bisogna avere la forza di farsi da parte senza rimpianti». Sono rimasti in quell'affascinante mondo scoperto da bambini. Pino è diventato uno straordinario allenatore e, dopo aver vinto con Posillipo e Recco, prova a portare il Canada alle Olimpiadi. Franco è da 18 anni manager sportivo.Ha fondato una società, l'Acquachiara,
a un passo da Secondigliano e Scampia, riunendo i ragazzi che sognano di diventare campioni come lui. Porzio ha portato il club, ora presieduto dalla figlia Chiara, in serie A maschile e femminile.Prima a Napoli la pallanuoto "apparteneva" ai circoli, lui ha avuto la forza di vincere con una squadra che sembrava di periferia e che ha regalato giocatori alla Nazionale, come Perez, campione del mondo e vicecampione olimpico, e Luongo. Adesso il suo sogno sarebbe ospitare partite delle eventuali Olimpiadi romane del 2024 alla Mostra d' Oltremare. «La migliore location possibile», ha suggerito al presidente del Coni, Malagò. Lucido manager ma anche romantico, Porzio ha affidato l'Acquachiara Paolo De Crescenzo, l' allenatore con cui ha condiviso tanti successi posillipini: insieme,
nella scorsaprimavera, hanno sfidato il Posillipo nella finale di Euro Cup.
«Una grande festa della pallanuoto e di Napoli».
Sarebbe felice se Pasquale, il figlio di 7 anni, raccogliesse la sua eredità: per ora si diverte nei tornei per bambini e un occhio glielo dà quel bravo e silenzioso maestro, Cacace, ancora al fianco dei Porzio.
Francesco De Luca
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DAL QUOTIDIANO "ROMA" (articolo di Diego Scarpitti)
Mai avrebbe rinunciato ad assistere all'epilogo dell' Europeo. Tra gli interessati spettatori di Serbia-Montenegro non poteva certo mancare Franco Porzio, che di finali, nella sua lunga carriera, ne ha giocate e vinte parecchie. Alla Kombank Beogradska Arena
sedeva in tribuna ad ammirare lo spettacolo. «Spot bellissimo per la pallanuoto con 18.000
tifosi e partita esaltante. Attenta organizzazione e atmosfera particolare».
Sugli scudi i due mancini Dusan Mandic e Filip Filipovic, che militano nel campionato italiano
con i colori della Pro Recco. «Elementi di primissimo piano, determinanti e decisivi per la formazione di casa, privati invece i montenegrini di giocatori con le medesime caratteristiche» dichiara il "braccio sinistro (non armato) di Dio", com' è stato
definito in passato.
Simbolo, bandiera e capitano carismatico del Posillipo (600 presenze), l'ex calottina rossoverde vanta un palmares pesante e di tutto rispetto: 8 scudetti,
2 Coppe dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa Italia. Pilastro inamovibile della
Nazionale (300 volte in azzurro) per un decennio dal 1985 al 1994, Franco, più grande
di un anno di suo fratello Pino, ha realizzato il Grande Slam, impresa scolpita nella storia
dello sport italiano. Leggendario il trionfo alle Olimpiadi di Barcellona nel '92, a seguito di
una sfida interminabile con gli iberici. Poi sul gradino più alto negli Europei di Sheffield nel '93 e la
World Cup alzata all' ombra del Partenone, infine la Coppa del mondo issata a Roma nel '94. Uno degli
atleti più forte di tutti i tempi, nominato Cavaliere della Repubblica dall' allora Presidente Ciampi e
insignito del Collare d' Oro per meriti sportivi dal numero uno del Coni Malagò, compie mezzo secolo
domani. In cantiere tanti progetti per continuare a rilanciare l' immagine di Napoli. «Acquachiara favola
moderna. Un sogno che ho realizzato, partendo praticamente da zero». E dalla Mostra d' Oltremare si
irradia il messaggio universale della pallanuoto. «E' questo l'intento della Waterpolo People e dello
Yellow Ball nella diffusione e promozione di una disciplina unica nel suo genere nei cinque continenti»
.Al di là dello stop prolungato alla Scandone. «Spero non accada più in futuro» auspica l'imprenditore
biancazzurro. Non si pone limiti Franco Porzio. «Fare sempre di più e sempre meglio».
Piccola curiosità. All'età di dodici, in assenza di suo fratello, anni vinse il primo campionato giovanile
con Cacace in panchina. Compagno di squadra suo cugino Almerico Veno, tecnico dell'Acquachiara
che ottenne la storica promozione in serie B ed oggi attuale direttore dell'impianto di Pomigliano. Una
vita e un destino per l' acqua clorata. E chissà che suo figlio Pasquale non gli regali le stesse
soddisfazioni. Augurissimi di cuore.
Diego Scarpitti
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