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Final Six di A1 femminile a Messina: Padova non è d'accordo
Pubblicato il 11 Mar 2116 23:22
La Final Six di A1 femminile a Messina? Sembrerebbe proprio di sì. Non è ancora arrivata alcuna notizia ufficiale dalla Federazione, ma dovrebbe essere proprio la piscina Cappuccini ad ospitare dal 20 al 23 maggio l'ultimo atto del massimo campionato femminile, quello che assegnerà lo scudetto 2015-2016.
La scelta di Messina non ha destato particolare entusiasmo in casa Plebiscito. Dice Andrea Barzon, direttore sportivo della squadra campione d'Italia (attualmente prima in classifica a punteggio pieno): "Io sono uno che parla poco e che pensa soltanto a lavorare per la squadra. Stavolta faccio un'eccezione perchè ritengo che la sede di Messina, sul piano logistico, non sia la più idonea ad ospitare una Final Six che vedrà scendere in acqua presumibilmente almeno tre formazioni del centro-nord. In altre parole, i tifosi di queste squadre saranno notevolmente penalizzati: la distanza che li separa da Messina indurrà molti di essi a rinunciare a seguire la formazione del cuore in questo importantissimo evento".
Quale sede avrebbe voluto Barzon? Ecco la risposta: "Una sede neutrale, più o meno equidistante da quelle delle società partecipanti. Una richiesta logica, che meritava di essere presa in considerazione: noi del Lantech Plebiscito ci siamo sempre messi a disposizione della Federazione e abbiamo accettato di buon grado sia questa formula della Final Six di A1 femminile, che per il suo svolgimento indubbiamente ci penalizza rispetto alla formula tradizionale, sia la data della Final Six di Coppa Italia (11-13 marzo, ndr) che obbliga la nostra squadra - ma non soltanto la nostra, è chiaro - a giocare la fase finale per l'assegnazione del trofeo senza le nazionali, impegnate nello stesso periodo in un torneo in Grecia con Il Setterosa".
L'organizzazione della Final Six del campionato di A1 femminile sarà a carico del Despar Messina, "che - precisa Barzon - si accollerà tutte le spese, anche quelle delle altre partecipanti. Uno sforzo economico lodevole, che merita il massimo apprezzamento, ma che non cancella le nostre perplessità sull'assegnazione della sede".
Mario Corcione
La scelta di Messina non ha destato particolare entusiasmo in casa Plebiscito. Dice Andrea Barzon, direttore sportivo della squadra campione d'Italia (attualmente prima in classifica a punteggio pieno): "Io sono uno che parla poco e che pensa soltanto a lavorare per la squadra. Stavolta faccio un'eccezione perchè ritengo che la sede di Messina, sul piano logistico, non sia la più idonea ad ospitare una Final Six che vedrà scendere in acqua presumibilmente almeno tre formazioni del centro-nord. In altre parole, i tifosi di queste squadre saranno notevolmente penalizzati: la distanza che li separa da Messina indurrà molti di essi a rinunciare a seguire la formazione del cuore in questo importantissimo evento".
Quale sede avrebbe voluto Barzon? Ecco la risposta: "Una sede neutrale, più o meno equidistante da quelle delle società partecipanti. Una richiesta logica, che meritava di essere presa in considerazione: noi del Lantech Plebiscito ci siamo sempre messi a disposizione della Federazione e abbiamo accettato di buon grado sia questa formula della Final Six di A1 femminile, che per il suo svolgimento indubbiamente ci penalizza rispetto alla formula tradizionale, sia la data della Final Six di Coppa Italia (11-13 marzo, ndr) che obbliga la nostra squadra - ma non soltanto la nostra, è chiaro - a giocare la fase finale per l'assegnazione del trofeo senza le nazionali, impegnate nello stesso periodo in un torneo in Grecia con Il Setterosa".
L'organizzazione della Final Six del campionato di A1 femminile sarà a carico del Despar Messina, "che - precisa Barzon - si accollerà tutte le spese, anche quelle delle altre partecipanti. Uno sforzo economico lodevole, che merita il massimo apprezzamento, ma che non cancella le nostre perplessità sull'assegnazione della sede".
Mario Corcione
E' APERTO IL DIBATTITO: ATTENDIANO LE OPINIONI DI ADDETTI AI LAVORI E LETTORI E, IN PARTICOLARE, QUELLA DEI RAPPRESENTANTI DEL DESPAR MESSINA
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