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Ferencvaros campione d'Europa, la Pro Recco batte il Barceloneta e chiude al 3° posto

  Pubblicato il 08 Giu 2019  23:45
Finali - Sabato 8 giugno
 
1-2 posto
OLYMPIAKOS-FERENCVAROS 13-14 dtr
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
3-4 posto
PRO RECCO-BARCELONETA 8-7
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU

HANNOVER - Pro Recco sul podio, meritatamente. E con una prova tutto cuore che riscatta parzialmente la sconfitta contro l'Olympiakos. Il carattere i biancocelesti lo tirano fuori sul punteggio di 3-6, determinato da ben 5 reti di Munarriz e da troppe distrazioni difensive dei campioni d'Italia davanti a Bijac, oggi molto bravo, il migliore dei suoi assieme a Filipovic.
Sotto di tre reti, dicevamo, la squadra di Rudic tira fuori gli attributi, subisce una jella considerevole (tre palloni respinti dalla faccia interna dei pali), sopporta un arbitraggio sfavorevole, sventa con una gran difesa una quantità industriale di inferiorità numeriche e, anche con la complicità del Barceloneta (che si mangia due gol già fatti con Tahull e Granados) si riavvicina agli spagnoli (6-7), pareggia con un gran diagonale di Figari (7-7), effettua il sorpasso (8-7) con un gol in superiorità di Echenique (che si fa beffe degli arbitri, perchè il fallo era da rigore) e nel finale protegge il risultato sventando con Bijac l'ennesima superiorità dei catalani.
“Era una partita difficile da preparare dopo la sconfitta di ieri, soprattutto psicologicamente – afferma Rudic -. Per noi era comunque una gara molto importante, non abbiamo raggiunto quello che volevamo ma oggi mi è piaciuta la reazione della squadra, abbiamo giocato bene con cuore e coraggio, elementi da portare nel nostro bagaglio per il futuro. Siamo pronti a rilanciare la sfida per il prossimo anno”.
“Questa è stata probabilmente l’ultima mia partita con la Pro Recco – commenta Stefano Tempesti – la prossima settimana prenderemo una decisione insieme al mister e al presidente. Peccato non aver chiuso con il quarantesimo trofeo vinto con questo club, purtroppo a volte va male e non sai perché: giochi bene tutto l’anno e poi sbagli la partita decisiva”.
 
5-6 posto
BRESCIA-JUG 12-13
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
IL COMUNICATO DEL BRESCIA
Anche se con una sconfitta, è comunque positiva la chiusura di stagione dell’An Brescia: nell’ultimo impegno dell’anno, ovvero la finale per il quinto posto in Champions League, la squadra di Sandro Bovo viene superata per 13 a 12 (4-3, 4-4, 2-2, 3-3, i parziali) dallo Jug Dubrovnik, al termine di una prova in cui, ancora una volta, la determinazione e la tenacia dei biancazzurri, hanno fatto bella mostra di sé. Contro uno dei team più prestigiosi dello scenario internazionale, l’An ci mette volontà e pure sostanza tecnica. Un paio di sbavature in copertura (un po’ troppo spazio lasciato a Fatovic e Jokovic), permettono ai croati di guadagnarsi il gol di vantaggio che, poi, deciderà la contesa; ma, come anticipato, per quattro tempi, Presciutti e compagni giocano alla pari con i rossoblu dalmati, rispondendo con decisione a ogni tentativo di allungo degli avversari, contribuendo daprotagonisti nel dare vita a una partita ricca di gol e con più di una giocata spettacolare come la delicata palomba realizzata da Valerio Rizzo in apertura del secondo tempo (uguale a quella messa a segno, contro il Szolnok, nella Final Eight 2018), come l’altra palomba siglata da capitan Presciutti (dalla mano buona, in superiorità) nel terzo periodo, o come il morbido tiro di Luka Loncar che ha deciso il match a 26 secondi dall’ultima sirena. A dare il suo valido contributo, pure Stefano Morretti, entrato a sostituire Marco Del Lungo dopo il cambio di panchine, e autore di almeno tre significativi interventi.
«Al di là del risultato – dichiara il presidente, Andrea Malchiodi -, sono contento della prestazione fornita in questo ultimo appuntamento stagionale: il valore della posta in palio era abbastanza relativo, però era comunque una passerella con una delle più forti formazioni e ci siamo distinti per impegno e qualità, onorando fino in fondo la principale rassegna della pallanuoto europea. Più in generale, abbiamo disputato un’ottima Final Eight, perdendo di un gol con i finalisti nonché campioni in carica. Le ultime performance sono state le migliori da otto anni a questa parte, esprimendo il giusto mix di qualità ed esperienza; da ora, si comincia a lavorare per la prossima stagione».
«Anche oggi era difficile trovare motivazioni consistenti – dice il tecnico biancazzurro, Bovo -, ma siamo riusciti a tirar fuori una buona partita. Complessivamente non abbiamo centrato titoli però abbiamo centrato le finali della scena nazionale e la Final Eight, il bilancio non è per niente negativo».
 
7-8 posto
SPORT MANAGEMENT-HANNOVER 8-10
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
IL COMUNICATO DELLA BANCO BPM SPORT MANAGEMENT
Si chiude con una vittoria il cammino in Len Champions League del Banco BPM Sport Management che nella finale per il settimo posto batte i padroni di casa del Waspo Hannover per 10-8, con i Mastini che sfruttano un sontuoso secondo tempo per mettere le mani sulla partita e per regalarsi il primo storico successo nelle Final Eight della massima competizione europea.
LA GARARispetto alle due partite precedenti salgono, nonostante la stanchezza, le percentuali offensive di Busto Arsizio che chiude con il 34.5% al tiro (10-29). A farla da padrone è Andrea Fondelli che firma 4 gol tirando con il 57% (4-7), bene anche Lorenzo Bruni che tira due volte in porta trovando altrettanti gol. Tra i pali c’è un ottimo Nicosia che si dimostra attendo e pronto in ogni situazione. In generale il Banco BPM Sport Management gioca una partita di grande testa riuscendo in avvio a rimontare due volte dallo svantaggio. Il terzo pareggio della partita lo firma Fondelli che infila dai 5 metri poi è break per Busto che nello spazio di 1 minuto va a segno tre volte sul finire del secondo tempo mettendo una serie ipoteca sulla partita (3-6). Alla ripartenza è ancora Fondelli ad andare a bersaglio a uomini pari, poi dopo un parziale 5-0 degli ospiti arriva il gol di Real che sfrutta l’uomo nel pozzetto dei bustocchi per scrivere il 4-7. Non basta perché a fare la partita è sempre la squadra di mister Baldineti che con Bruni chiude definitivamente i conti a 5’ dalla sirena finale (6-10), poi i gol di Sekulic e Radovic fissano il risultato finale sull’8-10. Vince Busto Arsizio che chiude dunque al settimo posto.
MARCO BALDINETI (allenatore Banco BPM Sport Management): “Sulla partita di oggi direi bene, perché era una partita difficile con loro che ci hanno aggredito con molta veemenza fin dall’inizio. La squadra però è rimasta calma, ha fatto un secondo tempo straordinario a dimostrazione di una grande condizione fisica. I ragazzi hanno giocato con la testa. Sul futuro in questi giorni mi vedrò con il presidente Tosi, spero vivamente che, per quanto possibile, questo gruppo rimanga il più possibile unito e spero che ci siano quante più riconferme possibili”.
SERGIO TOSI (presidente Banco BPM Sport Management): “Su quello che abbiamo fatto quest’anno c’è poco da dire. È stata una stagione eccezionale, al di sopra di ogni aspettativa. Ci stava perdere contro il Barceloneta in una gara in cui non siamo mai stati mai in partita e in cui loro sono riusciti a batterci facendo il nostro gioco. Forse ci saremmo meritati di più nella seconda partita, ma purtroppo qualche decisione ci ha penalizzato. Il risultato finale è comunque un grande risultato anzi dico che forse avremmo meritato qualcosa in più del settimo posto e abbiamo pagato il fatto di essere una matricola. Futuro? Dipenderà da tante cose, ma ci stiamo già muovendo sul mercato. Siamo interessati ad alcuni giocatori e a brevissimo dovremmo sapere qualcosa anche su alcuni dei nostri. Quando avremo il quadro più chiaro inizieremo a muoversi, ma alcuni pre contratti sono già stati fatti. Ora sarà necessario per noi stabilire il budget definitivo per la prossima stagione e successivamente ci muoveremo per i giocatori”.
Roberto Nardella
 
 
***
 
Semifinali - Venerdì 7 giugno
 
1-4 posto
 
FERENCVAROS-BARCELONETA 9-7 (2-2, 1-1, 2-3, 4-1)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
PRO RECCO-OLYMPIAKOS 11-12 (3-5, 2-3, 3-3, 3-1)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
HANNOVER - La Champions sta diventando un incubo per la Pro Recco: per il quarto anno consecutivo i biancocelesti non riescono a catturarla. E stavolta non sono andati nemmeno in finale, eliminati da un grande Olympiakos che ha ripetuto l'impresa della scorsa stagione rovinando la festa di compleanno di Ratko Rudic, che oggi ha compiuto 71 anni. Auguri doppi al tecnico croato: c'è il pericolo-Volpi. La domanda a questo punto è: il padre-padrone della Pro Recco avrà la sfrontatezza di cacciare anche l'allenatore più bravo al mondo?  Intanto ecco le dichiarazioni di Maurizio Felugo: “Abbiamo visto una partita incredibile, in cui è successo di tutto. La differenza l’ha fatta la difesa, la nostra, che per tutta la stagione è stata insormontabile e oggi, invece, è stata imprecisa concedendo alcuni gol facili. Accettiamo il verdetto e facciamo i complimenti all’Olympiakos che ha dimostrato di essere una squadra molto forte. Questo è lo sport, si vince e si perde, da un po’ di anni giochiamo semifinali e finali ma ci gira male. Non giudichiamo tutto attraverso una partita, la squadra ha disputato una stagione straordinaria facendo vedere una pallanuoto fantastica. Adesso, con calma, analizzeremo insieme al mister che cosa non ha funzionato e dove possiamo migliorare”.
Stra-meritata la vittoria dell'Olympiakos, squadra che gioca a memoria, un orologio perfetto al polso di un altro grande tecnico, Thodoris Vlachos. La differenza tra l'Olympiakos e la Pro Recco è tutta qui: i biancorossi giocano di squadra, il Recco è un insieme di grandi campioni che anche stasera hanno gocato ognuno per conto proprio,  fatta eccezione per Di Fulvio, Velotto e Aicardi - tutti italiani - gli unici che contro l'Olympiakos hanno usato il cervello oltre che i muscoli. Unica attenuante per la Pro Recco la nuova serata storta di Bijac: per tre tempi non ne ha presa una, si è rifatto nel quarto, ha contribuito alla bella rimonta biancoceleste (da 8-11 a 11-11), ma poi ha preso da oltre dieci metri a 38" dalla fine il gol che ha condannato la Pro Recco alla sconfitta. Una conclusione peraltro magnifica, che porta la firma di Genidounias, giocatore stellare al pari di Fountoulis, stasera il migliore in acqua in assoluto. Che fa adesso la Pro Recco? Prova a prendere pure loro due?
Intanto la dirigenza biancoceleste dovrà riflettere: vale la pena giocare con 8 stranieri su 13 se poi perdi contro una squadra che di stranieri ne ha soltanto tre, sia pure formidabili? Stiamo parlando di Pavic, portiere immenso, Buslje e Obradovic.
Partita bella e combattutissima, con molti colpi al di sopra delle righe. Non hanno finito la gara Figari, Di Fulvio, Obradovic e Mylonakis, tutti espulsi per gioco violento. E qualcuno meritava anche la brutalità. Bene Margeta, insufficiente Naumov.
La Pro Recco in questa partita è stata avanti solo in avvio, con il gol in superiorità di Ivovic servito molto bene da Velotto. Poi Olympiakos sempre a condurre, più volte con tre reti di vantaggio. I greci hanno fatto ben sette gol a uomini pari, i biancocelesti soltanto tre, peraltro bellissimi: un alzo e tiro di Di Fulvio, il gol del 9-11 di Bukic (splendido lancio di Filipovic) e il capolavoro dal centro firmato da Aicardi, la rete dell'11-11, quella che ha illuso la Pro Recco di potercela fare prima del colpo del ko di Genidounias.
Mario Corcione

***
 
5-8 posto
 
JUG-SPORT MANAGEMENT 11-8
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
HANNOVER-BRESCIA 8-11
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
HANNOVER - Con una buona gara, condotta sempre avanti (fatta eccezione per l'1-0 iniziale di Brguljan), il Brescia batte i padroni di casa e accede alla finale per il terzo posto. Le reti di Muslim e Rizzo (tre gol a testa) consentono ai biancazzurri di tenere sempre dietro l'Hannover, poi nel finale il break decisivo: sul punteggio di 7-8 Nicholas Presciutti batte Schenkel con un diagonale con l'uomo in più, poi Nora conquista un pallone in difesa e dopo un coast to cost sul lato cattivo mette dentre il pallone del +3 (7-10), che Muslim ribadisce a 30" dal termine su passaggio di Christian Presciutti.
IL COMMENTO DI ALESSANDRO BOVO (allenatore del Brescia): "Oggi era difficile schierarsi con le giuste motivazioni. Prima della gara ho chiesto ai ragazzi di non tirarsi indietro, di onorare questo importante appuntamento, e il gruppo ha risposto dimostrando professionalità ed esprimendosi degnamente".


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Quarti di finale - Giovedì 6 giugno
 
OLYMPIAKOS-BRESCIA 8-7
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU
 
HANNOVER - Non ci sarà in semifinale la rivincita del campionato tra Pro Recco e Brescia, bensì la rivincita della Champions 2018 tra i biancocelesti e l'Olympiakos campione d'Europa. Peccato, perchè mai come stasera la squadra di Bovo avrebbe potuto farcela: l'Olympiakos è apparso alla portata della formazione di Bovo.
Il Brescia ha pagato, e adesso li stramaledice, i cento secondi di follia che nel secondo tempo hanno permesso ai greci di segnare tre gol (Genidounias, Mourikis, Buslje) e di staccare i vicecampioni d'Italia di quattro lunghezze (6-2). Se togliamo questi tre regali, il punteggio finale sarebbe stato 7-5 per il Brescia.
E comunque, dopo essere stata abbondantemente sotto, la squadra di Bovo è stata capace con una grande seconda parte di gara di rentrare in partita portandosi tre volte nella scia dei campioni d'Europa: sul 6-5 con Christian Presciutti, sul 7-6 con una gran conclusione di Muslim di prima intenzione e sull'8-7 con Nicholas Presciutti, ben servito da Nora con l'uomo in più. A questo punto mancavano due minuti e rotti al termine, ma l'Olympiakos è riuscito a conservare il minimo vantaggio complice una superiorità negata ai lombardi nell'ultimo giro di lancetta. Determinanti, per il successo dei biancorossi, anche la splendida beduina di Obradovic (gol del 7-5) e gli assist del solito Fountoulis in occasione degli ultimi gol della formazione ellenica.
 
IL COMMENTO DI ALESSANDRO BOVO (allenatore del Brescia): "La prestazione è stata buona, strategicamente l’abbiamo impostata molto bene, con Mourikis tenuto costantemente in movimento e i loro tiratori costretti a conclusioni da posizioni poco favorevoli. All’inizio c’è stato qualche errore individuale, nel complesso, però, abbiamo finito per pagare pure una condotta arbitrale poco convincente, soprattutto pensando agli uomini in meno arrivati in ripartenza».
 
 
PRO RECCO-HANNOVER 14-10 (2-2, 4-3, 4-2, 4-3)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU

HANNOVER - Soffre la Pro Recco contro un grande Hannover, che nonostante l'assenza di un giocatore importante come Giorgetti fa un figurone davanti al suo pubblico contro i campioni d'Italia. Qualcuno adesso dirà che la prima partita di una manifestazione come la Final Eight di Champions League è sempre complicata, ma una squadra come la Pro Recco non può aspettare metà quarto tempo per risolvere la gara contro una formazione che le è nettamente inferiore.
Fa piacere che, con ben otto giocatori non nati nel nostro Paese in formazione, siano stati due italiani a togliere le castagne dal fuoco a Rudic: Figari con la rete dell'11-9 dal lato cattivo, Velotto con quella del +3 in superiorità numerica. E Aicardi (il migliore dei tre centri di Rudic) e Di Fulvio (due reti, assist, un terzo gol negato dalla traversa interna) sono stati sicuramente tra i più bravi nella squadra biancoceleste.
Il quinto italiano di nome e di fatto della Pro Recco, Stefano Tempesti, è rimasto in panchina. Ma se Bijac continua a non essere lui (ha ripetuto la brutta gara della finale scudetto contro il Brescia) non è da escludere che in questa Final Eight rivedremo Tempesti in acqua.
Al contrario di Bijac, Schenkel ha fatto una buona gara tra i pali della formazione tedesca. Ancor megio di lui, in casa Hannover,  Real e Radovic, in assoluto i due migliori in acqua. Di Preuss il gol più bello del match con un gran diagonale dal lato cattivo con l'uomo in più. Sembrava impossibile che ci potesse essere nella prima giornata della Final Eight un arbitraggio peggiore di quello visto in Barceloneta-Sport Management, e invece Ivanovski e Zwart - facendosi beffe più volte del regolamento - ci sono riusciti.
 
IL COMMENTO DI RATKO RUDIC (allenatore della Pro Recco, intervista di Daniele Roncagliolo): "Mi aspettavo una partita così difficile.  Potevamo giocare meglio in alcune fasi di gioco, non eravamo organizzati come al solito. Loro avevano meno pressione di noi e ogni tiro entrava, però alla fine abbiamo portato la gara in porto e ci sarà utile per il prosieguo del torneo".
 
 
BARCELONETA-SPORT MANAGEMENT 12-7 (2-1, 4-1, 3-3, 3-2)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU

HANNOVER - Esce di scena la Sport Management, troppo forte il Barceloneta per le possibilità della squadra di Baldineti, che gioca una buona prima parte di gara imbrigliando i catalani con la "M". Ma sul 2-2 (doppietta di Bustos per gli spagnoli, gran diagonale di Drasovic da posizione 1 e uomo in più finalizzato sul palo da Mirarchi per i Mastini) i gialloblu non sfruttano la superiorità numerica che potrebbe portarli avanti e prendono cinque gol di fila che chiudono con grande anticipo l'incontro (7-2). Di questi sette gol sei sono a uomini pari, ma Lazovic non ha responsabilità. Anzi, in più di una circostanza è stato bravissimo, soprattutto in occasione di una conclusione al volo di Perrone nel secondo tempo.
Il Barceloneta è una delle pochissime squadre che sulla carta possono impedire alla Pro Recco di vincere questa Champions. Ha un grande allenatore (Martin), un portiere (Lopez Pinedo) che quando è in giornata è tra i più forti al mondo, una coppia di centri di grande valore (Tahull e Vrlic), un buon numero di tiratori eccellenti dal perimetro, un collettivo supercollaudato e ovviamente Felipe Perrone. Il gol del 5-2, il suo secondo personale, merita di essere fatto vedere in tutte le scuole di pallanuoto: riceve il pallone sul lato cattivo, lo difende dall'attacco di Stefano Luongo, con un rapido movimento si accentra superando il giocatore gialloblu per poi fulminare Lazovic con un gran tiro. Molto al di sotto della sufficienza la direzione di gara.
La sconfitta e l'eliminazione nei quarti di finale nulla tolgono alla fantastica Champions giocata dalla Sport Management, che merita il titolo di squadra dell'anno per come ha saputo affrontare e superare (era la prima volta in assoluto) il quarto turno. Con la speranza che le voci di ridimensionamento che aleggiano sul club del presidente Tosi non impediscano alla terza forza del campionato italiano di riprovarci.
 
IL COMMENTO DI MARCO BALDINETI (allenatore della Banco Bpm Sport Management, intervista di Roberto Nardella):  “Ci abbiamo provato, ma purtroppo stasera in vasca non eravamo la solita squadra di sempre. Indubbiamente abbiamo pagato lo scotto della prima storica partecipazione della nostra società alle Final Eight di Len Champions League. Ci dispiace che sia andata così e siamo tutti rammaricati per il risultato finale. Abbiamo preso troppi contropiedi quando avremmo dovuto essere noi a farli e quando loro hanno fatto il parziale la partita si è chiusa, perché contro queste squadre è impensabile recuperare uno scarto simile. Ora però dovremo cancellare questa sconfitta dalle nostre teste e pensare alla gara di domani. L’obiettivo dovrà essere quello di finire questa manifestazione con il miglior piazzamento possibile”.

JUG-FERENCVAROS 9-10 (3-5, 2-3, 1-2, 3-0)
TABELLINO E CRONACA MINUTO PER MINUTO DELLA GARA SU

HANNOVER - Dopo poco più di due minuti il Ferencvaros è già avanti 0-3. Tre tiri, tre gol: uomo in più eseguito benissimo e finalizzato da Stefan Mitrovic, beduina di Mezei e gran tiro da fuori di Younger dopo un pallone perso dallo Jug in attacco.
Kobescak chiama subito time out, lo Jug si rianima e per due volte arriva ad una sola lunghezza dagli avversari (2-3, 4-5), ma poi prende altri tre gol di fila (Mitrovic, Kallay, Vamos) e viene doppiato dagli avversari (4-8). Nuovo time out di Kobescak, ma che può fare il tecnico croato se tra i pali non c'è più Bijac? Popadic nei primi due tempi non ne prende una. Lo Jug per giunta sbaglia molto con l'uomo in più, anche le due superiorità consecutive che a metà terzo tempo (punteggio 5-8) potrebbero permettergli di rientrare in partita. Popadic, decisamente più efficace rispetto alla prima metà di gara, salva due volte la propria porta, ma Kallay rispedisce a -4 lo Jug (5-9), distacco ribadito dalle successive reti di Loncar (superiorità) e Denes Varga (penalty). Sul 6-10 le due squadre vanno all'ultimo intervallo.
Nel quarto tempo, dopo il 7-10 di Fatovic, il Ferencvaros non chiude la gara sprecando due superiorità e va in paura. Lo Jug gioca un gran finale di gara, accorcia ulteriormente le distanze con Jokovic (uomo in più), ma la rete del -1 (alzo e tiro semplicemente fantastico del solito Fatovic, 4 gol per lui) arriva troppo tardi.
 
***
 
I VOSTRI COMMENTI
 
dispiace x l'addio al Recco di Tempesti,e visto il rendimento nelle gare che contano di Bijac penso che i recchelini sentiranno la sua mancanza,magra consolazione ilterzo posto visto quello che hanno speso,ma quando non si gioca da squadra ma da individualisti questo e' quello che succede, in queste finali inutile avere super campioni che hanno praticamente reso zero(bijac,Filipovic,Mandic etc)
marco s
 
Hanno buttato via in sacco di soldi x prendere Rudic dicendo che il miglior allenatore al mondo e poi.. Hanno vinto la solita copetta e un campionato ridicolo.... I miei complimenti Felugo
BR
 
caro corcione le do una dritta....da qualche anno ormai nelle scelte interne della pro recco pesano piu le decisioni dei suoi "delfini" che quelle dello stesso volpi.forse è proprio per questo motivo che la squadra si trova in queste condizioni.ma ha visto i tifosi dell'olympiakos che rumore che facevano?quelli della pro recco dov'erano?la verità corcione è che le altre società italiane che sottostanno a questo dominio economico invece di ribellarsi sono le maggiori responsabili della decadenza della pallanuoto nazionale e piu si va avanti piu sarà peggio,gliel'assicuro
Salvatore De Landro
 
Caro Corcione, hanno mandato via allenatori che hanno vinto Scudetto e Coppa Italia, forse perché non sono solo i risultati che contano ma tanti altri aspetti. Fa specie che una persona che gravita nello sport da decenni non conosca le dinamiche delle scelte.
Enrico
RISPONDE MARIO CORCIONE: Chi comanda nella Pro Recco è Volpi. E le sue decisioni in tema di esoneri di allenatori sono state quasi sempre discutibili, come dimostra la mancata conferma di Milanovic, mandato via dopo aver fatto il triplete perchè non andava d'accordo con alcuni giocatori. Da allora la Champions la Pro Recco non l'ha vinta più. Fa specie che lei badi alle motivazioni e non alla sostanza delle cose, cioè che Volpi fa e disfa a suo piacimento sbagliando quasi sempre. E fa specie, ripeto, che lei per fare un commento nel quale non ha scritto nulla di trascendentale non ha avuto il coraggio di firmarsi.
 
Sig. Corcione, Non lei, in quanto giornalista e non presidente, non ha mandato via nessuno. L’AD e i suoi colleghi sono coloro che decido il da farsi. In quanto giornalista e non opinionista (per lo meno in questo sito) non credo sia affare suo giudicare l’Operato quanto meno mio - sempre che si voglia mantenere una certa credibilità. Magari, se davvero volesse fare dei commenti di più basso livello in quanto alla fine siamo uno sport semi-dilettantistico (forse più Demi che sport...), che sarebbe meglio utilizzare il così detto “sarcasmo fra le righe”. Il suo (e ripeto non è un attacco nei suoi confronti in quanto stimo molto) potrebbe essere compreso come giudizio sul lavoro eseguito da altri. Non credo sia mio ruolo, a meno che non fossimo a bere un caffè io e lei, giudicare il giusto o sbagliato nella scelta degli allenatori o quant’altro. C’è gente ben più qualificata di me (e probabilmente noi) a fare ciò - con le merite conseguenze, che noi non abbiamo, in caso di valutazioni sbagliate. Il mio più grande rammarico è non vedere un club con il tricolore accostato esultare sul gradino più alto del podio. Da tifoso, ora, spero di vedere varga, fare un paio di mezze finte come solo lui sa fare. Tutto il resto è noia. Per quanto riguarda la firma, lei è un giornalista, io no. Non ritengo il dovere di firmare un commento, specialmente se non offendo nessuno.
Stefano
RISPONDE MARIO CORCIONE: Scusi, ma al contrario del suo precedente messaggio questo è poco chiaro. Da quello che ho potuto capire lei dice che io non dovrei giudicare l'operato degli addetti ai lavori. E allora cosa dovrei fare? Scrivere soltanto che Tizio ha fatto gol e Caio ha preso il palo?
 
Va bene che il Pro recco é antipatico a tutti ma questi commenti fanno sorridere. Il recco non ha perso contro nessuno. Olympiacos e cnab rappresentano l'intero movimento di due nazioni forti. Ftc sarà un protagonista dei prossimi anni in Champions. Sperare e festeggiare della morte altrui é da provincialotti.
Mario
 
La differenza tra l'Olympiakos e la Pro Recco è tutta qui: i biancorossi giocano di squadra, il Recco è un insieme di grandi campioni che anche stasera hanno giocato ognuno per conto proprio, Questa frase dovrebbe far riflettere tutti.
Giancarlo
 
Sig. Corcione, Non commento mai e anzi la ringrazio per il lavoro straordinario che svolgete per il nostro sport. È un dispiacere leggere un articolo con commenti, a mio avviso, fuori luogo da parte di un giornalista contro il recco ed il suo operato. Io sono tifoso dell’Italia e dei miei amici che giocano in svariate squadre ma l’astio ed il sarcasmo espresso mi sembra non consono ad un professionista come lei. La prego, da tifoso, di continuare con la massima serietà a scrivere pezzi con un linguaggio più consono (il tono usato nella descrizione di recco- olympiacos sembra da novella2000) e super partes in modo da non alimentare astio o polemiche - che tra l’altro in un momento storico così delicato sono all’ordine del giorno nel nostro paese, tristemente.
Stefano
RISPONDE MARIO CORCIONE: Novella 2000? Ma scusi, sono stato io a mandare via quattro allenatori che avevano vinto scudetto e Coppa Italia (Tempestini, Porzio, Milanovic, Pomilio, Vujasinovic) oppure Volpi? Sono io che pur di vincere mi rafforzo indebolendo le squadre che mi possono dar più fastidio (Brescia, Barceloneta, Jug)? E' verità, non pettegolezzo da bar. L'ironia fa parte del lavoro del giornalista, l'adoperano costantemente giornalisti ben più bravi di me. Astio? Lei legge tra le righe quello che non c'è. C'è in me, dopo tanti anni di lavoro, un'amarezza indicibile nel constatare che il nostro sport invece di ottenere quello che merita sta andando alla rovina. E di questo sono colpevoli tutti, non solo la Pro Recco. Un'ultima cosa: lei ha scritto un commento molto garbato, perchè non mette nome e cognome per esteso? Di cosa ha paura? Io sotto l'articolo ho messo la mia firma, anche se non sarebbe stata necessaria perchè questo sito, così come altri miei colleghi che lavorano sul web per la pallanuoto, lo faccio interamente da solo. Il mio è un invito a tutti coloro che inviano commenti: non è bello nascondersi dietro un nickname o pubblicare solo il nome di battesimo, svilisce quello che avete espresso.
 
Perché quando si vince è merito della squadra, e quando si perde è responsabilità del portiere ? Non ho mai sentito dire una volta, la partita l'ha vinta il portiere.
13R
RISPONDE MARIO CORCIONE: Guardi che anche Campagna in telecronaca ha più volte rimarcato il momento no di Bijac, che rimane il portiere più forte al mondo. Decine di volte in passato è stato additato come il principale artefice dei successi delle sue squadre. E comunque lei ha ragione, non è soltanto colpa sua. Nel'articolo ho scritto che, tranne poche eccezioni, i giocatori della Pro Recco hanno usato soltanto i muscoli e non il cervello.
 
ora va bene che il recco sta antipatico ma non e' bello godere delle disgrazie egli altri,sono d'accordo che per prendere il portiere croato che e' stato molto scadente era meglio un giovane italiano da affiancare al sempre valido Tempesti che certamente avrebbe reso di piu' del croato che a mio avviso ha contribuito notevolmente alla debacle difensiva dei recchelini
marco
 
X il sig Enrico ... è proprio sicuro che lo scorso anno la Pro Recco non ha comprato nessuno dai greci?? Perché , se non ricordo male, avevano comprato Mourikis già prima della finale che Poi cambiò idea .
Hollihator
 
Il solito articolo fazioso. La Pro Recco due anni fa non ha preso nessuno dallo Szolnok campione e neppure l'anno passato dall'Olympiacos. Si dovrebbe analizzare le cose in maniera corretta e non da tifosi. Se a Napoli non si vedono più partire scudetto la colpa nn è del Recco. Ma si sa, a volte è meglio guardare l'erba del vicino e trovare scuse. Il comportamento tipico dei perdenti
Enrico
 
Ho capito che avete tanti soldi ma li buttate,il portiere del Recco praticamente nelle uniche partite impegnative di una stagione intera ha fatto ridere. Con il Brescia finale scudetto-ZERO Contro Hannover -ZERO Contro i Greci imbarazzante. Ma con tanti portieri in Italia Caro Felugo ma dove vai a prenderlo,sicuramente bravo ma solo in casa loro o in nazionale,vengono solo x soldi. CAMBIA TUTTO.
deluso
 
Non credo proprio dal momento che a vujasinovic sono stati dati 2 anni
Riccardo
 
JUVENTUS COME PRORECCO ,,AHHHAHHAH
Eraldo
 
Tutto sommato... il movimento italiano della pallanuoto non è proprio morto, o no ?
3R
RISPONDE MARIO CORCIONE: Si, ma togliamo stranieri e naturalizzati a tutte le squadre della Final Eight e vediamo che succede.
 

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