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Si torna sempre dove si è stati bene. I risultati sono certamente una discriminante importante di qualsiasi percorso sportivo ma ciò che rende speciale un cammino è la forza autentica delle speciali relazioni umane che s’instaurano. Nel programma dell’undicesima giornata del girone Sud del campionato di serie A2 la sfida tra Acquachiara e Bitdrome Circolo Nautico Salerno segna il grande ritorno da ex di Walter Fasano contro la formazione che ha allenato negli ultimi quattro anni contribuendo sensibilmente alla crescita dell’ambiente biancoazzurro. Al fischio d’inizio però, come è ovvio che sia, sarà battaglia per andare alla ricerca del risultato. Il tecnico gialloblu si racconta ai nostri microfoni.
 

Domani torni alla Scandone per affrontare l’Acquachiara. Che tipo di emozione provi nel ritrovarti faccia a faccia con quella che negli ultimi anni è stata casa tua?
Hai detto benissimo casa mia, è un'emozione bella, particolare perché affrontare ragazzi che ho allenato per quattro anni per me sarà un grande piacere.
Soprattutto incontrare Franco con cui in quattro anni abbiamo fatto ore ed ore di chiacchierate costruttive. Oggi me lo ritrovo "avversario" e per me è un grande onore e piacere perché la stima e il rispetto che nutro nei suoi confronti è illimitata. 
In quattro anni di Acquachiara ho avuto la fortuna di incrociare persone eccezionali e soprattutto il piacere di consolidare rapporti forti.
Quando parlo di Acquachiara parlo della mia "famiglia ".

 

Se devi definire la tua esperienza in biancoazzurro con tre sostantivi quali scegli e perché.
Piacere, rispetto e mentalità.
Il piacere di aver contribuito alla crescita sportiva e umana di tanti atleti. Il rispetto che è alla base di tutto ed è soprattutto quello che ha reso possibile un percorso di lavoro importante. La mentalità perché come dico sempre è quella che fa la differenza! 

 

Quale ricordo conservi con maggior affetto della tua esperienza con il club presieduto da Franco Porzio?
I Ricordi sono tanti perché partimmo con un gruppo giovanissimo che non aveva alcuna esperienza in una categoria come la serie A2.
Come il mio Circolo Nautico Salerno  di oggi.
Il percorso delle giovanili fu bellissimo coronato da due finali scudetto con tanto di podio ma soprattutto diversi giocatori chiamati ai vari collegiali von le nazionali.
Nel corso degli anni sono tante le belle prestazioni e i risultati positivi con la prima squadra con i play off lì a un passo. 
Sicuramente uno dei ricordi più belli è quando Franco Porzio con Mino Marsili (persona eccezionale) mi hanno proposto il progetto, ci voleva coraggio ,ma non mi intimorii anzi mi caricai subito  e quando mi proposero quel progetto ero convinto che con i ragazzi e con il duro lavoro potevamo fare grandi cose e poi i risultati ci hanno dato ragione .

 

Da un progetto fondato sui giovani a un progetto che punta sulla cura del settore giovanile. La cura dei vivai rappresenta il futuro della pallanuoto?
Sono anni ormai che le squadre fanno fatica ad attrezzarsi in a1 in A2 perché giocatori dai vivai ne arrivano sempre meno. Io penso che alla base dello sport di squadra debba esserci un settore giovanile fiorente.
Specialmente in questo momento storico dove tante società non hanno possibilità di acquistare giocatori o di riconoscere giusti rimborsi bisogna puntare sulle proprie forze senza avere fretta di voler vincere. 
Come dico sempre per costruire le altezze ci vogliono basi solide e le basi solide sono solo ed esclusivamente i settori giovanili, la programmazione, il lavoro e la competenza.

 

Crediti: Lidia Renzo