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Ecco la quarta puntata del nostro giallo sulla pallanuoto

  Pubblicato il 27 Mar 2017  10:13
Mercoledì 25 gennaio - Ore 13
 
Il bar di fronte alla Questura di Busto aveva anche la tavola calda e serviva ottimi pasti, anche a domicilio, a prezzi molto contenuti. Tutte le mattine alle 11,30 il ragazzo del bar faceva il giro degli uffici della Questura per prendere le ordinazioni. "Per primo rigatoni al sugo o penne alla besciamella. Per secondo...".
"Lascia perdere, Armando, oggi non abbiamo molto tempo per mangiare. Portaci panini e birre", disse Arnò.
"Mi raccomando, birre fredde e panini caldi, non tutto il contrario come al solito", aggiunse Alluzzo che non ci vedeva più dalla fame. La mattina faceva un'abbondante colazione, ma quel giorno aveva preso solo un caffè: le gemelle non potevano mangiare perchè dovevano fare delle analisi e per solidarietà anche lui era rimasto digiuno. "I panini per me passano a due, e falli belli pieni!",  urlò al ragazzo del bar che era già uscito dall'ufficio.
"Che dici, avrà sentito? Male che vada, Gianni, mi mangio pure il tuo".
"Fai pure, oggi non ho fame".
Mancanza di appetito, cattivo umore, aumento sproporzionato di consumo di sigarette. Erano i sintomi classici della malattia che s'impadroniva di Arnò quando le indagini arrivavano a un punto morto. C'era bisogno di una svolta.
Martedì mattina avevano inviato a tutte le compagnie di taxi la foto di Allyson Forbes nella speranza che qualcuno l'avesse caricata a bordo lunedì sera dopo che il marito l'aveva lasciata davanti al cinema Manzoni. Magari un tassista appassionato di pallavolo... si, perchè in caso contrario Arnò la vedeva dura. I tassisti che riconoscono un cliente qualsiasi esistono soltanto nei film. E infatti fino a quel momento nessuno si era presentato in Questura.
C'erano dunque sempre quei maledetti 70 minuti da riempire tra le 20.20, quando la Forbes è scesa dalla macchina del marito, e le 22.10, l'ora in cui è avvenuto l'omicidio. "Ma non può essere sparita nel nulla in quei 70 minuti!", imprecò Arnò.
Già, 70 minuti. Troppo pochi per un incontro con un amante. E dunque - ricapitolò il commissario - ci sono quattro possibili ipotesi:
 
1. La Forbes si è incontrata con l'amante e lui l'ha uccisa.
2. Si è incontrata con l'amante, hanno litigato e si sono separati prima del previsto. Poi è successo quel qualcosa che ha portato alla morte della donna.
3. All'ultimo momento l'appuntamento con l'amante è saltato e quel qualcosa è avvenuto ancor prima.
4. L'amante non esiste. Ma in questo caso con chi aveva appuntamento la Forbes?
 
***
 
Mercoledì 25  gennaio - Ore 18,30
 
"Bedda matri, hai visto la numero 8 delle Yellow Tigers? Adesso vado subito a interrogarla".
Arnò e Alluzzo, seduti in tribuna al Palayamamay, attendevano l'arrivo di Roberta Gallozzi, l'allenatore di Allyson Forbes.
"Ma non lo vedi che la numero 8 è il doppio di te?"
"Allora vado dalla numero 17, l'arresto immediatamente con l'imputazione di "abuso di bellezza", me la porto in Questura e le faccio il terzo grado".
"Adesso una domanda te la faccio io, Salvatore: sei diventato daltonico? Dimmi perchè queste ragazze dovrebbero essere le Yellow Tigers se hanno la casacca biancorossa...".
"Non sono le Yellow Tigers?".
"No, sono le giocatrici di Uyba, l'altra squadra di Busto".
"E chi se ne frega! Vanno bene lo stesso. Ti prego, almeno fammi interrogare la numero 13, la ricciolona nera. Ma che ha nelle gambe, le molle?".
"Vedo che il suo collega, commissario, è molto interessato agli schemi di gioco". Buon giorno, sono Roberta Gallozzi.
Figura di merda. L'allenatore delle Yellow Tigers era arrivata all'improvviso alle loro spalle scendendo dalle gradinate. "Comunque, anche le mie ragazze sono molto belle".
Nonostante la sua perenne abbronzatura, Alluzzo diventò rosso come le maglie Uyba ma intervenne ugualmente: "Per curiosità, come ha fatto a capire che il commissario non sono io?".
Arnò impallidì, temeva una seconda figuraccia, ma l'allenatore rispose: "Su tutti i giornali c'è la foto del commissario, ma direi che è molto meglio dal vivo". E si sedette accanto ad Arnò liberandolo del complesso di inferiorità che si era impadronito del commissario alla vista di quel colosso. Roberta Gallozzi sfiorava i due metri e gli anni avevano appesantito la sua figura facendola diventare ancora più imponente. Bionda, capelli ricci e occhi azzurri, si portava dietro  una carica di simpatia che conquistò immediatamente i due poliziotti. "Sono pronta per il terzo grado, signor...". E si rivolse ad Alluzzo, che non si era ancora presentato. "Vice commissario Salvatore Alluzzo, onorato".
"Onoratissima anch'io. Minchia, lei è sicuramente della provincia di Bolzano. Accento inconfondibile. Ci manca solo il baciamo le mani".
"Provvedo subito". Alluzzo si alzò, si sporse oltre Arnò ed eseguì alla perfezione il baciamano.
Soltanto il suo ineguagliabile self-control impedì ad Arnò di scoppiare a ridere. Avrebbe voluto che quel meraviglioso teatrino proseguisse, ma non erano venuti al Palayamamay per divertirsi.
"Mi parli di Allyson Forbes"...
"Era una giocatrice unica, la più forte del campionato italiano nel suo ruolo. Ma era soprattutto una bella persona, dai valori importanti. Pur essendo sposata da oltre due anni a un italiano, ha rifiutato più volte l'invito della Federvolley  a ottenere la nostra cittadinanza per poter  giocare con la nazionale italiana. Diceva: io sono americana, non potrei mai andare in campo e cantare l'inno di un'altra nazione".
Si asciugò una lacrima che stava correndo sulla guancia e proseguì: "Allyson era una ragazza dolce e riservata, schiva della notorietà. E' l'unica giocatrice della nostra squadra ad avere un "Fan Club", ma che io sappia quasi mai è andata nella sede di questi tifosi. Ah, ma là c'è proprio il presidente del club, Fausto Sioli", e indicò un giovanotto seduto in tribuna. "Lui potrà dirle qualcosa di più".
"Fausto... Fausto... puoi venire un attimo, per favore?".
Bruno, magro, capelli corti, altezza media, Sioli indossava la casacca gialla delle Yellow Tigers. "Chiedo scusa per il mio abbigliamento, ma durante le partite e gli allenamenti io non mi separo mai da questa maglietta. E' una questione di affetto, non di scaramanzia: sono le ragazze a ottenere i risultati, non la Dea Bendata".
Il presidente del club si sedette alla sinistra del vice commissario, la fila si stava allungando. Da destra nell'ordine: Gallozzi, Arnò, Alluzzo e Sioli.
Dopo le presentazioni, il commissario fece al nuovo arrivato la stessa domanda: "Mi parli di Allyson Forbes...". Poteva sembrare una domanda da sprovveduti, ma non lo era: nello stesso tempo metteva l'interlocutore a suo agio e consentiva ad Arnò di ottenere una buona quantità di informazioni e di farsi un'idea di chi gli stava di fronte, anzi di lato data la particolare location del colloquio.
"Roberta sicuramente vi avrà detto che Allyson era una persona particolare. Tante atlete sognano di avere un Fan Club tutto per loro, è anche una questione d'immagine, di prestigio, e invece ad Allyson dava quasi fastidio che ci fosse tanta gente che s'interessava a lei. Non che ci snobbasse, questo no: dopo ogni partita si avvicinava alla tribuna con le sue compagne di squadra e ci applaudiva per ringraziarci del nostro sostegno. Nella nostra sede è venuta una sola volta: il 22 novembre 2015, il giorno dell'inaugurazione, ma questo suo atteggiamento distaccato non ci ha mai offeso, anzi... Allyson ci piaceva proprio per questo: una tigre in campo, una donna gentile e riservata fuori. E rispettavamo le sue scelte: sapevamo che non le piaceva il soprannome "Miss Blue", perciò il nostro club lo abbiamo chiamato semplicemente Allyson".
"Grazie, signor Sioli, è stato molto gentile".
"Grazie a lei, commissario. Le farò avere il nostro gagliardetto. Il club continuerà a vivere, anche se Allyson non c'è più".
"A proposito, commissario - intervenne Roberta Gallozzi -: se mi dice come farglieli recapitare, le farò avere i biglietti per la partita di domenica prossima, c'è il derby con Uyba. Loro sono più forti, e lo erano anche quando c'era Allyson. Quindi abbiamo bisogno del vostro sostegno per batterle. Ovviamente l'invito vale anche per lei, signor Alluzzo. Quattro biglietti vanno bene?
"Sei andrebbero meglio, visto che è così gentile. Le mie bambine sicuramente saranno felici di venire a fare il tifo per la sua squadra".
"Il problema non sussiste, per gli Under 12 l'ingresso è gratuito. Commissario, se non ha altro da chiedermi io andrei. Tra poco ho l'allenamento...".
"Una sola cosa: che lei sappia c'è qualcuno del vostro ambiente che odiava Allyson Forbes al punto da ammazzarla?".
"No, commissario. A causa del suo carattere Allyson non aveva amici nel mondo della pallavolo, ma tutti le volevano bene".
 
***

Giovedì 20 gennaio - Ore 9,00
 
"Guarda un po' qui".
Alluzzo passo ad Arnò il cellulare
"Miss Blue aveva un amante! ". Arnò cliccò sull'home page del sito web "Varese Sport" e  lesse attentamente l'articolo. La firma era Aida Rozzi. "Sicuramente è quella giovane giornalista che è venuta l'altro giorno in conferenza stampa".
La Rozzi aveva intervistato Alessandra Balestrieri, e l'amica di Allyson Forbes le aveva rivelato per filo e per segno tutto quello che aveva detto alla Polizia.
"Adesso - intervenne Alluzzo - chiamo la Balestrieri e glie ne dico quattro".
"Ma no, lascia perdere".
"Ma come, quella spiattella ai quattro venti tutto quello che è stato detto in Questura e tu non t'incazzi!?".
"No, perchè quest'intervista ci può fare gioco: magari questo benedetto amante, se esiste, legge l'articolo e si decide ad uscire allo scoperto. A meno che non sia lui l'assassino".
 
***
 
Giovedì 20 gennaio - Ore 11,00
 
"Mia moglie non se l'è sentita di venire, commissario...".
"Non si preoccupi, signor Forbes, è sufficiente la sua presenza".
John Forbes, il padre di Allyson, era più vecchio di come Arnò se l'aspettava. Un "settantino abbondante", avrebbe detto Salvatore Alluzzo, che in quel momento non era in Questura. Era giunta un'altra soffiata sul pregiudicato che il commissario e il suo vice stavano sorvegliando la notte in cui era stato rinvenuto il cadavere di Allyson Forbes.
John Forbes parlava bene l'italiano. "Da quando Allyson è venuta a giocare in Italia, mia moglie ed io abbiamo sempre trascorso le vacanze estive assieme a lei e al marito in Toscana. Abbiamo una casetta in campagna in provincia di Lucca".
"Allyson era figlia unica, vero?".
"Si, e l'abbiamo avuta tardi, io avevo più di quarant'anni. Dieci anni prima mia moglie aveva avuto una gravidanza difficile ed era stata costretta ad abortire. Per anni non ci abbiamo riprovato più, i dottori lo sconsigliavano, ma Linda non si è arresa ed è arrivata Allyson".
Aveva gli occhi pieni di lacrime, ma si fece forza e proseguì: "Mia figlia era una ragazza straordinaria. Ma non c'è bisogno che lo dica io, lo sanno tutti. Riusciva in tutto quello che faceva, è stata anche un'ottima moglie e certo non è colpa sua se il matrimonio è andato a rotoli. E nemmeno del marito. Purtroppo sono cose che succedono".
"Lei e sua moglie eravate a conoscenza della relazione extraconiugale di Mario Vecchi?".
"Si, Allyson ci ha detto tutto. Ha sofferto molto, amava follemente il marito. Non ha chiesto il divorzio e continuava a vivere con lui perchè sperava che la relazione di Mario fosse soltanto una sbandata. Attendeva in silenzio che tutto tornasse come prima".
"Quali sono i vostri rapporti con Mario Vecchi?".
"Nonostante tutto sono buoni. Mario è un bravo ragazzo, sono certo che anche lui ha sofferto per la situazione che si è venuta a creare. Purtroppo, ripeto, sono cose che succedono, soprattutto quando due persone che si amano si frequentano poco. Tra allenamenti, partite e viaggi delle rispettive squadre, ad Allyson e Mario non rimaneva molto tempo per stare insieme. Un amore va alimentato giorno dopo giorno, ma loro non ne hanno avuto la possibilità. E uno dei due si è trovato un'alternativa. E' successo a Mario, ma poteva tranquillamente capitare ad Allyson".
Evidentemente anche John Forbes non sapeva nulla della presunta relazione della figlia. "Negli ultimi tempi ha notato qualcosa di strano nel comportamento di Allyson?".
"Perchè mi fa questa domanda?".
"Le amiche di sua figlia pensano che anche Allyson avesse un amante, ma si tratta solo di supposizioni. Avallate, però, dallo strano comportamento di sua figlia. Al marito diceva che si vedeva con le amiche e invece da circa un mese non le frequentava più".
John Forbes ebbe un sussulto. "Un amante...". No, commissario, Allyson non ci ha detto nulla. Ma mi sembra strano, lei sperava sempre di poter risolvere la crisi con il marito".
"Le ripeto la domanda, perchè è molto importante: ha notato qualcosa di strano nel comportamento di sua figlia? Ci pensi bene...".
"Non è facile per me dare una risposta, dopo le festività natalizie con Allyson ci siamo sentiti solo per telefono... Un momento! Adesso che mi ci fa pensare, agli inizi di gennaio Allyson doveva venire a Los Angeles perchè una sua amica d'infanzia, Lory Drame, ha avuto un bambino. Sono... erano molto legate, per Allyson era come una sorella. Aveva fatto anche i biglietti, ma all'ultimo momento non è partita più. Ci ha detto che il suo allenatore non le ha detto il permesso. Mi è sembrato strano: Allyson non sperperava il denaro facilmente. Non avrebbe mai acquistato i biglietti senza chiedere prima il permesso alla dirigenza o al tecnico".
"Ci vuol poco ad appurarlo, signor Forbes, basta una telefonata". E chiamò Roberta Gallozzi mettendo il viva voce.
"Sono il commissario Arnò, mi scusi se la disturbo... Si, si, grazie, i biglietti per la partita mi sono stati consegnati stamane. Lei è stata molto gentile. Le rubo solo un minuto: Allyson Forbes ha detto ai suoi genitori che ad inizio gennaio non è partita per Los Angeles perchè lei non le ha dato il permesso. E' vero?".
"Assolutamente no - rispose Roberta Gallozzi -: Roberta ha avuto l'ok per partire sia dalla sottoscritta sia dalla dirigenza. Non vedo perchè avremmo dovuto dire di no: Allyson ci aveva assicurato che sarebbe stata fuori soltanto un giorno, e quel giorno non erano previsti allenamenti".
"Di che giorno si tratta?".
"Non ricordo la data, ma sicuramente era un lunedì. E' l'unico giorno della settimana in cui non ci alleniamo".
Mario Corcione
 
FIINE QUARTA PUNTATA
(la quinta sarà pubblicata lunedì 3 aprile)
 
 
 
 
 
 
 

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