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Domenica 6 febbraio piscine chiuse. Appello disperato del settore

  Pubblicato il 01 Feb 2122  13:44
 
Il Coordinamento Associazioni Gestori Impianti Natatori ha diffuso un comunicato stampa nel quale sottolinea come, in questo inizio del 2022, la situazione delle piscine in Italia sia drammaticamente peggiorata. Questo grido di allarme arriva dalle principali sigle (AGISI, Assonuoto, Insieme si Vince, Piscine del Piemonte, Piscine Emilia Romagna e SIGIS) riunite nel Coordinamento, rappresentato a livello nazionale da Marco Sublimi, che hanno il pieno sostegno di ForumPiscine, da sempre punto di rifermento del comparto piscine a livello internazionale.
“Su 23 mesi di pandemia, 10 li abbiamo passati chiusi mantenendo tuttavia costi enormi che ci hanno generato perdite molto significative” si legge nel comunicato. “Le piscine sono state le prime a chiudere e le ultime ad aprire. Le piscine sono state le prime (6 agosto 2021) ad aver imposto l’obbligo di ingresso con Green Pass e, nonostante ciò, lavoriamo ancora al 40% della capienza in ragione dei limiti COVID (di fatto mai allentati). I vari decreti ristori hanno garantito somme che arrivano nemmeno al 5% dei ricavi annuali, quando mediamente si sono registrate riduzioni di fatturato di oltre il 50-60%, somme che non bastano nemmeno a pagare un mese di utenze di luce, acqua e gas. E adesso, come se non bastasse, è arrivato il cosiddetto ‘caro bollette’ con aumenti superiori al 50%. Solo per fare un esempio: in un impianto di medie dimensioni si registravano circa 20.000€ al mese di utenze, oggi siamo ben oltre 30.000€, ciò significa 120.000€ di rincari annui su un singolo impianto! Va aggiunto che la quarta ondata pandemica sta generando una riduzione del 50% dell’utenza, ogni giorno registriamo disdette, mancati rinnovi e richieste di rimborsi, e si tratta di una dinamica che produrrà i propri effetti almeno sino al mese di maggio”.
 
 
Da mesi il Coordinamento Nazionale Gestori Piscine ha lanciato un grido di allarme a tutte le istituzioni, a partire dal Governo, portando proposte concrete (come estensione del bonus 110% a tutta l’impiantistica, sostegni sul caro utenze, moratoria sui debiti contratti per investimenti, protocolli di gestione più efficaci ecc.), rimanendo però inascoltato a livello centrale. Per questo motivo, il Coordinamento ha deciso di fare un ultimo appello al Governo Nazionale e agli Enti Locali affinché intervengano con urgenza e con misure all’altezza del problema, mostrando chiaramente cosa causerà l’indifferenza delle istituzioni: la chiusura degli impianti.
Domenica 6 febbraio le piscine rimarranno chiuse. Si tratta di un atto forte, mai messo in atto prima d’ora nel nostro settore, forma estrema di un disperato appello al Governo affinché intervenga con estrema urgenza per salvare il settore, un settore molto importante per la crescita delle giovani generazioni, forse le più colpite dalla pandemia.
 
Fonte articolo: www.piscineoggi.com

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