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Dibattito: è giusto utilizzare l'alzo e tiro anche nell'Under 15?

  Pubblicato il 05 Ago 2116  04:08
Le dichiarazioni di Mario Sinatra al termine della finale scudetto Under 15 femminile Pallanuoto Trieste-Bogliasco...
 
("Sono sconcertato, è assurdo che nell’under 15 venga permesso e premiato l’alzo e tiro: significa che non ho capito niente perché basta allenare giocatrici che fanno quello. Ciò non va a legittimare il risultato ottenuto dal Trieste, che è meritato. Ce l’ho con la regola e con l’applicazione da parte degli arbitri, non con le giocatrici, perché credo che la pallanuoto non sia questa. E se va bene tutto dal prossimo anno introduciamo le porte più grandi e l’alzo e tiro dai tre metri. Significa che dopo 20 anni non ho capito come funzionano le cose perché se continuo a fare un certo tipo di lavoro, di gioco e perdo le partite, significa che non ho capito qualcosa").
 
...ci hanno spinto ad aprire il seguente dibattito: è giusto utilizzare l'alzo e tiro, ovvero il tiro diretto da oltre cinque metri, anche nelle categorie più giovani? Abbiamo deciso di avviare un dibattito.
 
MARIO SINATRA (allenatore del Bogliasco Bene): "Innanzitutto voglio scusarmi per aver espresso la mia opinione in un momento assolutamente sbagliato. E' sembrato che volessi sminuire la vittoria tricolore della Pallanuoto Trieste, anche se vi assicuro che non è così: la squadra giuliana ha meritato di vincere il titolo, e rinnovo i complimenti a Ilaria Colautti, alla quale - e ci tenevo a farlo - ho già spiegato il perchè di quelle mie dichiarazioni che, ripeto, avrei fatto bene ad esprimere in un'altra occasione. Fatta questa premessa, ribadisco il mio pensiero: il tiro diretto da cinque metri lo abolirei anche nelle categorie assolute, figuriamoci nell'Under 15 dove l'abuso di questo tipo di soluzione tattica può pregiudicare la crescita di atlete che, a mio avviso, in questa età devono imparare soprattutto a creare gioco".
 
BARBARA DAMIANI (allenatore della Carpisa Yamamay Acquachiara): "Effettivamente, riguardo all'alzo e tiro, la presenza di un giocatore o di una giocatrice più sviluppata fisicamente rispetto agli altri può condizionare l'andamento di una gara. In Campania, nel campionato Under 13 maschile - che più o meno equivale all'Under 15 femminile - l'alzo e tiro è stato eliminato, ma non sono del tutto contraria a questo tipo di soluzione tattica. Piuttosto, sarebbe più opportuno spostarla a 7 metri. A mio avviso, però, la cosa più negativa dell'alzo e tiro non è il fatto che viene utilizzato troppo spesso dalle squadre, bensì la facilità con la quale gli arbitri concedono il fallo che permette l'utilizzo di tale soluzione tattica. Considerato che in alcuni casi, a causa dello strapotere fisico di alcuni giocatori, l'alzo e tiro equivale quasi ad un tiro di rigore, sarebbe più opportuno che i direttori di gara concedano il fallo solo quando vi sono effettivamente gli estremi".
 
ALESSANDRO CAVALLINI (ex allenatore oggi arbitro): "Spero di potermi permettere di non essere daccordo con questo tipo di dibattito anche se capisco Mario e soprattutto prendo atto che è vero che delle bimbe di 15 anni giocano nella porta in cui di solito para Tempesti (ecco, forse sarebbe questo il problema da risolvere in una U15 femminile) anche se però è altrettanto vero che di fronte non ci sono Figlioli e Mandic ma delle bimbette (14/15 anni) come loro. Esprimo questo pensiero perchè in passato pure io ho avuto giovani che la porta la prendevano e la inquadravano pure bene e a riguardo di cio' non sono in sintonia neppure col bravissimo mister Posterivo quando dice piu' o meno che "... sapranno fare solo questo e poco altro". Be' nel mio caso forse sono stato solo fortunato perchè poi alcuni dei miei ex U15 che all'epoca venivano accusati (ma soprattutto accusavano me) di saper fare solo quello domani iniziano le Olimpiadi ed un'altro che sapeva fare quel gesto tecnico che era una meraviglia da guardare è rimasto a casa il giorno prima di partire. Quando si perde un titolo o una partita importante a livello giovanile "a causa del tiro dai 5 mt" la diatriba regolarmente salta fuori. Ma come sempre conta la strada che si percorre per arrivare alla meta. Di solito chi tira in maniera così incisiva dai 5 mt sa tirare bene anche sulla zona (proibiamo la zona?) è capace di risolvere tante situazioni con l'uomo in più ( gli vietiamo di giocare l'uomo in più?) e sa rispondere molto bene alle situazioni di pressing avversario (vietiamo il pressing su di lui?). Tra le qualità psicofisiche spesso si nota in lui/lei prestanza atletica, buone gambe e soprattutto intraprendenza (che non deve essere confusa ed equivocata con egoismo) e capacità nei momenti critici di sapersi assumere responsabilità che altri non hanno la forza ed il coraggio di assumersi a quell'età. Credo che già questi siano elementi validi su cui COMINCIARE a costruire un validissimo pallanuotista del futuro. Inoltre ci sono tante possibilità di crescita anche per i compagni che imparano, in virtù di ovvie (quando ce ne sono!!!!) contromisure tattiche adottate dall'avversario per arginare il tiro dai 5 mt, a fare movimenti, entrate, doppi centri e quant'altro mirati a liberare il loro compagno che sa tirare così bene, altro che stare fermi sul perimetro!!! Saper leggere le situazioni open non è forse una gran bella potenzialità da coltivare e sviluppare in futuro in un U15 che gioca per la squadra, nella squadra ? Se vogliamo andare a vedere ancora meglio è una occasione di crescita anche per l'avversario chiamato ad arginare un tiratore così abile in questo tiro: credo che di fronte ad una squadra ben organizzata difensivamente (e non c'è nessuna allusione al caso specifico perchè non ero ad Ostia e quindi non ho visto e non so nulla) il portiere opposto ad un attacante dai 5 mt possa anche addirittura avere un ruolo marginale... perchè spesso, a livello giovanile, grazie al lavoro di TUTTA la difesa tiri in porta dai 5 mt non ne arrivano proprio se le contromisure sono quelle giuste. Non è anche questa un'occasione per imparare delle cose? Come dicevo prima è il percorso che si fa prima di arrivare ad una finale giovanile che conta anche se io sono il primo a dire che pur di vincere un titolo giovanile, arrivato a quel punto, mi sarei buttato in acqua pure io. Se durante l'anno in certi allenamenti, in certe partite non convochi proprio" quel" giocatore, eviti di chiamare" certe" giocate, mandi "certi" messaggi alla squadra e durante gli allenamenti curi tutti gli aspetti della pallanuoto ecc... insomma fai un buon lavoro e poi vai alle finali nazionali.... bè alle finali ci si va per vincerle! E poi ad ora c'è una regola che dice che anche gli u15 maschi o femmine che siano possono tirare dai 5 mt. Ribadisco che queste mie considerazioni sono assolutamente generali, senza distinzioni di sesso e non vogliono assolutamente giudicare il lavoro di due fenomeni della pallanuoto femminile come Mario e Stefano che sicuramente hanno da insegnarmi tantissimo e tanto più non vogliono entrare nello specifico di quanto successo ad Ostia in cui non ero presente. Ringrazio dell'attenzion: forse con queste righe ho solo voluto ricordare di quanto mi sono divertito fino a ieri!
 
STEFANO CARBONE (direttore tecnico Locatelli Genova): "Premesso che non ho potuto vedere le finali under 15 e mi spiace perché credo che raramente si sia vista una finale giovanile così bella ed equilibrata, ho avuto la fortuna di ammirare le ragazze del Trieste lo scorso anno a Verona prima di una partita della mia squadra e le ho trovate davvero impressionanti. Sul tiro da 5 metri io credo che abbia avuto un solo aspetto positivo, ovvero la funzione di riequilibrare almeno In parte un gap tecnico che a volte rende le partite scontate e meno interessanti. I contro sono a mio giudizio molti di più, e secondo me il ritorno all'antico (abolizione tiro diretto e rigore a 4 metri) almeno parziale (tiro a 7/6 metri e figore a 4/5 metri) sarebbe auspicabile. Ma credo anche che in una under 15 valga la pena di giocare già a pallanuoto, qualunque sia il suo regolamento, non capisco che senso abbia consentire il tiro diretto da 7 metri a 15 anni e renderlo più facile e quindi incentivarlo a 17 riportandolo a 5. Sinceramente, eccezion fatta per under 11 e 13, non credo sia giusto che ogni categoria abbia un suo regolamento. Una cosa che trovo invece aberrante è la regola dei rigori in caso di pareggio, quella davvero mi sembra una stupidaggine insensata ed ingiusta. Mi sembra invece giusto e bello rilevare la presenza in queste finali femminili di una maggioranza di allenatori donna che hanno dimostrato tutta la loro bravura, da Ilaria, che ha trionfato, a Netty che ha sfiorato a sua volta l'impresa, a Melania che ai colpi di teatro (e che colpi!) ci aveva abituati come giocatrici ed in questa manifestazione ha messo a segno il più grande colpo a sorpresa, per concludere con due garanzie come Martina e Barbara. Sarebbe bello vedere presto una presenza femminile anche in qualche finale maschile, nel frattempo vi applaudo tutte!"..
 
STEFANO POSTERIVO (allenatore del Lantech Plebiscito): "Premetto che le mie considerazioni prescindono dalla finale scudetto Under 15 femminile che si è conclusa: ad essa non c'è alcun riferimento, il discorso è generale. Detto questo, sono d'accordo con Mario Sinatra. Se nell'Under 15 femminile hai una tiratrice dotata di grandi capacità balistiche, basta puntare tutto su di lei approfittando del fatto che i portieri difendono nella stessa porta che si usa nella massima serie pur non essendo ancora fisicamente sviluppati. Ma non è questo il punto: il danno maggiore non lo accusano le squadre Under 15 che subiscono lo strapotere di questa tiratrice, ma la tiratrice stessa perchè si abituerà a fare soltanto quello senza curare come si deve tutti gli altri importanti aspetti tecnici e tattici del gioco. Stesso discorso per le sue compagne di squadra, che stanno lì a guardare al perimetro senza provare altre soluzioni che privilegiano maggiormente il gioco. Tuttavia, sia nelle categorie giovanili sia in quelle assolute non abolirei del tutto l'alzo e tiro, lo porterei a sette metri".

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