Archivio News

Come stanno trascorrendo questo periodo d'emergenza un presidente di società, un allenatore e il genitore di un pallanuotista? Per sapere la risposta non c'è bisogno d'interpellare tre persone, basta ascoltare Christian Andrè: è il presidente della San Mauro Nuoto, l'allenatore della Canottieri Napoli e il papà di Gabriele, giocatore del Cus Unime.

"Io sto cercando d'improntare la mia giornata di "recluso" con una certa disciplina, facendo ogni giorno più o meno le stesse cose agli stessi orari", precisa Christian, che è anche il papà di Norman, anni 6, e il compagno di Lorenza, la padrona di casa.

Gli Andrè vivono a Pomigliano e anche di questi tempi per Christian la sveglia suona presto, alle 7. "Poi, non potendo più andare a lavorare in piscina, lo faccio da casa occupandomi di tutto quello che riguarda il marketing e gli altri aspetti legati alla gestione della San Mauro. Alle 9,30 c'è l'appuntamento col video che pubblico tutti i giorni sulla mia Pagina Facebook, poi prima di pranzo aiuto Norman a fare i compiti".

Svaghi? "Inevitabilmente condizionati dai doveri di padre, che comprendono anche l'aspetto ludico. Ho ripreso in mano il joystick, ma ero e sono tuttora scarso, quindi le busco sia da Gabriele che da Norman, con il quale faccio anche interminabili partite a scopa e a "40", il suo gioco preferito".

Per chi non l'avesse mai fatto, si sistemano le 40 carte napoletane sul tavolo, ovviamente coperte, e si cerca di fare le coppie. Gioco che allena la memoria. Per allenare il corpo, invece, nel pomeriggio Christian prende "la squadra Andrè" al gran completo e "andiamo sul terrazzo di casa a fare gli esercizi".

Servono a Christian anche per non ingrassare, di questi tempi non è facile riuscirci. Ma il tecnico della Canottieri Napoli l'unico contatto col cibo lo ha a tavola, "non faccio parte di coloro che si mettono a cucinare tra la disperazione della consorte, io mangio soltanto", precisa Christian che ha terminato di leggere "La Persuasione nell'Era di Internet" di Matteo Santiloni ed è passato subito dopo a "Scrivere per vendere" di Marco Lutzu.

Allenatori e giocatori hanno scritto a Paolo Barelli esternando il loro desiderio di far ripartire la stagione in estate, ammesso e non concesso che vi siano le necessarie condizioni a tutela della salute. Direttamente legati alla questione sono anche i presidenti di società, quindi Christian Andrè è doppiamente interessato, come massimo dirigente (e gestore dell'impianto della San Mauro Nuoto) e come tecnico della Canottieri Napoli. Ecco cosa ne pensa: "I tempi per ultimare la stagione ci sarebbero, ma il condizionale è d'obbligo sia perchè siamo tuttora in emergenza sanitaria sia perchè una ripresa dell'attività comporterebbe per le società spese che non possono sostenere perchè, causa la chiusura degli impianti, le casse sono vuote. Io sono particolarmente preoccupato, soprattutto per il futuro, sia come allenatore sia come presidente: quando finirà l'emergenza che potere contrattuale avranno i tecnici e giocatori (che hanno la necessità di guadagnare per mantenere la famiglia) nei confronti di società dissanguate dalla chiusura forzata delle piscine? E le società, a loro volta, come potranno riaprire gli impianti nel post-emergenza con la prospettiva che tanti utenti per il timore del contagio non manderanno più in piscina i propri figli? L'unica risposta valida a questi interrogativi sono gli aiuti governativi: senza di essi la pallanuoto non potrà sopravvivere".