Champions League, Leonardo Binchi indica la Top 5 delle due formazioni italiane
Pubblicato il 08 Ott 2123 08:53
Regala spettacolo la Pro Recco che con una prova straordinario del collettivo domina in lungo e in largo a Dubrovnik. I liguri doppiano lo Jug chiudendo la sfida dopo poco più di un tempo: il quarto titolo consecutivo è nel mirino della truppa allenata da Sukno. L’AN Brescia va a caccia grossa ma la preda è troppo grande per i leoncini che ancora devono crescere in esperienza. Riescono ad imbrigliarla per tre tempi, l’azzannano, cercano di buttarla a terra però poi la preda se li scrolla di dosso e se ne va. I padroni di casa rimangono con la sensazione della fame dovranno migliorare per non continuare ad avere quella sensazione che ti lascia con lo stomaco vuoto.
La Pro Recco
Guardare il Recco giocare è come vedere un pilota sulla sua moto nel Gp di Croazia che parte in mezzo al gruppo e viene assaltato da tutti gli altri piloti che sanno che lui è il migliore e deve reggere agli attacchi che arrivano da tutte le parti. Il pilota tiene duro per le prime curve, poi apre il gas e se ne va. Ogni curva che affronta l’affronta con una traiettoria perfetta, sempre molto dolcemente ma in maniera decisa per poi arrivare a tagliare il traguardo del Gp di Dubrovnik con la bandiera tricolore sventolata in solitaria. La prestazione del collettivo Recco è davvero pazzesca.
Del Lungo
Assesta le vibrazioni di questa moto parando tutti gli attacchi degli avversari e limitando quelle che sono le sbandate di una moto in corsa a pieni giri.
Hallock
Se Del Lungo si occupa della difesa l’americano si difende facendo a sportellate a destra e a sinistra, fa male alla difesa dei croati. Lotta come un leone ai due metri.
Presciutti
È un misto tra il registrare le sbandate della moto in difesa e aprire il gas con delle fiammate di nitroglicerina. Mette gol importanti ai due metri, si butta dentro e si sacrifica.
Del Basso
È un ragazzo che arriva sul grande palcoscenico dopo le stagioni di Palermo in cui ha fatto vedere ottime cose. Si affaccia sul panorama che conta, si sacrifica sia in attacco che in difesa.
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