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Nella Reale Mutua Torino 81 che punta a disputare un nuovo campionato di alto livello spicca il rientro di Ettore Novara, tornato in Piemonte dopo l’esperienza vissuta a Savona alla corte di Angelini. Con il giovane centroboa abbiamo parlato dei riflessi della vittoria contro il Como, match in cui ha recitato la parte del leone siglando otto reti, del rapporto con il fratello Giacomo e di aspirazioni di nazionale per poi concludere con la presentazione del match di sabato contro la Waterpolo Brescia.

 

Quale eredità vi ha lasciato la vittoria ottenuta contro il Como prima della sosta?
Con il Como non abbiamo lavorato bene in difesa, abbiamo concesso troppi spazi e ci sono state molte disattenzioni. Quest’anno il campionato è stato strutturato in modo tale da fare una partita ogni due settimane. Sicuramente questo ci permette di lavorare sui nostri errori per arrivare sempre più preparati alle partite successive.

 

Non mi piace troppo parlare della singola prestazione. Sono felice che le reti messe a segno abbiano aiutato la squadra a vincere la partita. Il nostro è uno sport di squadra, quindi il merito è anche dei miei compagni, che mi hanno messo in condizione di segnare.

 

Sei rientrato a Torino dopo l'esperienza vissuta a Savona. Quanto ha aiutato la tua crescita lavorare alle dipendenze di un tecnico come Angelini?
L’esperienza a Savona insieme ad Angelini è stata molto produttiva. Alberto mi ha aiutato a crescere, sia come persona, sia come giocatore. Di lui mi è sempre piaciuto il suo non guardare in faccia nessuno e far giocare chi si guadagna e merita il posto. É un allenatore che ti sprona sempre a fare meglio, ti insegna a crescere e che sa tirare fuori il meglio da ogni giocatore, per questo lo considero uno dei migliori.

 

Cosa significa per te tornare a giocare con tuo fratello Giacomo? Quali passioni condividi con lui fuori dall'acqua?
Tornare a giocare con mio fratello è sempre emozionante. Con lui condivido molte cose fuori dall’acqua, ci aiutiamo molto, adesso lo ritrovo anche in piscina quindi lo vedo praticamente h24. Abbiamo molte passioni in comune, forse quella più marcata è la “malattia” per il Toro.
 

Dopo la medaglia di bronzo conquistata Ai Mondiali under 20 con la formazione allenata da Silipo punti, sul medio termine, alla convocazione in nazionale maggiore?
É stata una bellissima esperienza. Un grande allenatore che ha guidato un gruppo di giocatori che erano molto legati anche fuori dall’acqua, infatti è stata anche un po la nostra forza.  Per quanto riguarda la nazionale si, far parte della nazionale è sempre un onore, una sensazione difficile da descrivere. È sempre emozionante rappresentare il proprio paese ed avere la possibilità di confrontarsi con altri giocatori di alto livello.
Tra i migliori interpreti del ruolo, sia nel panorama italiano che internazionale, esiste un giocatore al quale ti ispiri?
Sicuramente Alessandro Calcaterra, tra i più forti interpreti in questo ruolo. Se devo nominare un giocatore ancora in attività dico il centroboa della nazionale italiana Matteo Aicardi, mi piace il suo modo di giocare, ma soprattutto il fatto che sia un lottatore che non molla mai un centimetro.
 
Sabato vi attende la sfida interna contro la Waterpolo Brescia. Che tipo di partita possiamo aspettarci?
La partita di sabato sarà sicuramente una partita dinamica. Affrontiamo una squadra composta da molti ragazzi giovani che sicuramente non imposteranno la partita sul fisico. Noi per ora non conoscendo molto le caratteristiche degli avversari ci limiteremo a basare la partita sui noi stessi, lavorando sugli errori commessi nelle giornate precedenti per arrivare sempre più preparati.
 
Quali sono i punti di forza della formazione lombarda?
Come ho già detto in precedenza non sappiamo molto degli avversari, ci aspettiamo che proveranno a impostare la partita sulle contro fughe e giocate veloci.