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Come da tradizione, prima del rompete le righe, si è tenuta lunedì scorso la cena di fine campionato in casa Giorgini Ottica Muri Antichi per celebrare l’ottima stagione che ha sancito la conferma della partecipazione della squadra in serie A2. Con l’occasione, ma è stato un arrivederci, la squadra ha salutato Maros Tkac, appena riconfermato per la prossima stagione che tornerà in patria e in seguito si aggregherà alla sua nazionale (quella slovacca ndr). Il faro della serata però era puntato soprattutto su Vincenzo Belfiore, che al termine della sua ennesima eccellente stagione ha comunicato di appendere la sua calotta numero 10 al chiodo per impegni lavorativi e di studio nonostante la sua giovanissima età. Momento commovente che ha coinvolto tutti i componenti della società, al gran completo per l’occasione.
 
“Vincenzo Belfiore – dichiara il presidente Luigi Spinnicchia - è la rappresentazione plastica della meglio gioventù di Muri Antichi la cui presenza ha attraversato tutti i momenti più importanti della storia pallanotistica della società degli ultimi 10 anni. I suoi colori, da oltre 15 anni, sono stati sempre e soltanto il nostro giallo-rosso-verde. Cresciuto e plasmato dall’età di 10 anni dalle sapienti mani di Dino Cassone, è passato sotto la cura di Renato Caruso, e successivamente l’esordio in serie A, a soli sedici anni, con il grandissimo Mauro Maugeri. Nelle stagioni seguenti è sempre stato un protagonista con tutti i tecnici che si sono alternati: Giovanni Puliafito, Saro Scorza e nelle ultime tre stagioni, con Aurelio Scebba, che lo ha sempre voluto al centro del suo progetto tecnico. Da tutti questi giganti ha ricevuto e ha donato qualità, impegno, fiducia e lealtà. Lo straordinario affetto che nutro nei suoi confronti mi dà la forza necessaria per elaborare la sua decisione di lasciare la pallanuoto giocata, sapendo che il progetto di vita lo porterà molto in alto. Aver contribuito alla crescita di Vincenzo è tra le cose che mi rendono più orgoglioso nella mia carriera sportiva. Ora mi aspetto un suo coinvolgimento nei quadri dirigenziali come avvenuto per altri suoi grandissimi ex compagni di squadra. Perché a Muri Antichi funziona così: il rapporto non finisce ma si trasforma. Vincenzo mi ha pure promesso che, qualora si dovesse aprire uno spiraglio tale da consentirgli di rituffarsi in vasca, anche con un impegno meno gravoso, valuterebbe un clamoroso ritorno. Per ora va bene così – conclude Spinnicchia - ti vogliamo bene, caro Vincenzo, e ti auguriamo quanto di più bello la vita saprà riservarti”.
 
Ufficio Stampa Giorgini Ottica Muri Antichi Catania
Davide Caltabiano