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Serie B maschile

San Mauro-Etna Waterpolo 8-8

  Pubblicato il 18 Mar 2018  19:41
San Mauro: Principe, De Francesco, Esposito 2, Tancovi, Selcia, Sangermano, Iaccarino (VK), D’Avino 1, Vaccaro, Natangelo (K) 2, Falcone, Muscerino 1, Bernaudo 2 (1 rig.). All. Di Pasqua 
Etna Waterpolo: Presenti (VK), Scamporrino, Ferlito Matteo 2, Di Giacomo 1, Scollo, Lanto, Piazza 3 (1 rig.), Forzese, Riolo 1, Ferlito Marco (K), Galli 1, Fiorito, Saeli.  All. Mentesana  
Arbitro: Buonpensiero.
Note: usciti Iaccarino (S), D’Avino (S), Scamporrino (E), Riolo (E), Galli (E) per limiti di falli. Selcia (S), Forzese (E), Scollo (E) rosso diretto per scorrettezze. Di Giacomo (E) uscito per brutalità.
 
IL COMUNICATO DELL'ETNA WATERPOLO
Il commento di Massimo di Salvatore presidente Etna Waterpolo: "Purtroppo le trasferte di questa serie B confermano il fatto che a volte si fanno sacrifici per nulla. Un pareggio fra San Mauro Nuoto ed Etna Waterpolo, un punto probabilmente guadagnato per come si era messa la partita. Siamo stati letteralmente massacrati dall’arbitraggio e al termine della partita il clima ostile degli spalti con lanci di bottiglie nei confronti dei ragazzi, ci ha costretti ad uscire scortati a fine gara. Espulsioni a non finire: Di Giacomo Matteo 18 anni brutalità, abbiamo avuto un rigore contro e giocato 4 minuti in inferiorità numerica, Tommaso Scollo 14 anni rosso diretto probabilmente il primo della sua carriera, Giovanni Forzese 16 anni anche per lui rosso dopo aver preso un pugno in faccia. Per non considerare il raggiungimento per limiti di falli dei vari Galli, Scamporrino e Riolo e di diversi atleti con due falli gravi sulle spalle e quindi a rischio di finire la gara pure loro. Dal primo all’ultimo momento il San Mauro ha giocato mani addosso grazie al consenso dell’arbitro Bonpensiero, che in un sport di contatto come quello della pallanuoto ci può anche stare, ma come viene consentito ai padroni di casa deve essere consentito anche alla squadra ospite, questi ragazzi in qualche modo dovevano pur difendersi. E invece no, i ragazzi dell’Etna venivano puntualmente puniti dall’arbitro, forse data la loro ingenuità, forse vista la giovane età non hanno saputo come e quando reagire. Si è fatto di tutto tra l’altro per far terminare questa partita in pareggio. Tabellone non funzionante, cronometro per i 30 secondi guasto, tutto manuale. La partita è durata 1 ora e mezza, con un terzo e quarto tempo infinito. Nell’ultimo minuto di gioco, ultimo si fa per dire, durato anche questo un’eternità, se ne sono viste di tutti i colori, con l’esplusione contemporanea sia al nostro allenatore Manlio Mentesana che al tecnico del San Mauro Oreste Di Pasqua. Ma ecco raccontato l’ultimo minuto dell’arbitro Bonpensiero: Etna in attacco e nemmeno il tempo di schierarsi gli viene fischiato un fallo contro, ripartenza San Mauro espulsione a favore e uomo in più loro, non segnano, 2 metri, altro tiro loro e non segnano nuovamente, recupero palla Etna espulsione contro il San Mauro, ripartenza Etna tiro sbagliato dai nostri ragazzi. Nel contempo l’atleta del San Mauro precedentemente espulso, durante il tragitto verso il pozzetto, blocca la manovra ad un nostro giocatore e l’arbitro Bonpensiero che fa? Espulsione al nostro giocatore. Inconcepibile. E ancora a detta della giuria restava del tempo per permettere al San Mauro di portarsi in avanti e giocare la superiorità. Io so con certezza che anche il Cus Palermo qualche giornata prima ha subito lo stesso trattamento arbitrale nella stessa vasca e contro la stessa squadra del San Mauro, la loro partita terminò con una sconfitta. La questione è grave perché chi investe soldi perde la voglia di farlo, come il sottoscritto. Non mi sono voluto lamentare nemmeno per la trasferta di Crotone dove abbiamo incontrato un arbitro che al di là della qualità dei fischi si è permesso di offendere e deridere i miei giocatori, giudicandoli troppo piccoli. Conti alla mano siamo sempre terzi in classifica a pari merito con lo stesso San Mauro. Abbiamo pareggiato una partita che potevamo benissimo vincere con una squadra completamente alla nostra portata e che togliendo la trasferta con l’ultima della classe 7 Scogli ha guadagnato i suoi punti soltanto tra le mure amiche. Fuori casa nemmeno uno. Gli arbitri stanno a guardare, noi in compenso prenderemo chissà quante multe e quante squalifiche. Scusate lo sfogo di questa giornata, sono deluso e ogni tanto ci vogliono parole più forti, anche perché questo sport non andrà avanti fino a quando si continueranno a verificare queste situazioni. Restiamo a guardare". 
 
LA REPLICA DI CHRISTIAN ANDRE' (presidente della San Mauro Nuoto)
"Resto basito dalle dichiarazioni del presidente dell'Etna Waterpolo, che non so neanche se fosse presente a Casoria. E visto che questi commenti, che sono particolarmente lesivi dell'immagine della mia squadra e della mia societa' vengono pubblicati su questo sito senza che ci si accerti della loro veridicita' o fondatezza, sono costretto ad intervenire. La scarsa capacita' dell'arbitro di tenere in pugno la situazione e' stata evidente. Come ho detto gia' altre volte,non e' questione solo di doppio arbitraggio,ma tecnica e concettuale. Fino a quando gli arbitri premieranno gli atteggiamenti antisportivi,come le finte, le sceneggiate,gli strappi e le provocazioni le partite diventeranno sempre una battaglia e una ricerca costante da parte dei giocatori della prima furbata per essere premiati. E nella sua squadra questi atteggiamenti abbondano, presidente,nonostante la giovane eta'. Fino a quando negli arbitri prevarra' questa propensione alla compensazione delle proprie decisioni,si faciliteranno gli scontri e aumenteranno le proteste. Noi abbiamo avuto una brutalita' a nostro favore e nei quattro minuti di superiorita' non abbiamo mai avuto,in difesa,la possibilita' di sfruttare questo vantaggio, perche' ad ogni contatto veniva fischiata l'espulsione a favore dei suoi giocatori,nonostante fosse evidente la ricerca sistematica del contatto da parte loro e mai un controfallo. Risultato un rigore contro,poi trasformato e due falli per l'alzo e tiro ridicoli che ci sono costati altri due goal. Lei, poi, parla dell'ultimo minuto e allora riguardi le immagini e vedra' che per ben due volte l'arbitro ha fermato il gioco dopo un'espulsione a nostro favore fermando il vantaggio che nell'ultima azione, quella che lei cita,era di due contro uno a sei,sette metri dalla porta della sua squadra,per far rimettere la calottina ad un giocatore e consentendo cosi' alla sua squadra di schierarsi e giocare l'uomo in meno. E sicuramente da profondo conoscitore del gioco della pallanuoto,che lei e',capira' che non e' proprio la stessa cosa. La riveda la partita e nel rivederla guardi anche gli insulti che vengono rivolti al nostro telecronista, che ha il difetto di essere tifoso della san mauro, padre di un giocatore, ma anche il pregio con il suo contributo di consentire a chi e' mille kilometri lontano di poter seguire comodamente da casa la partita dei propri cari e beniamini. Non vorremmo un grazie,ma neanche quello che viene scritto nei commenti. E veniamo alla parte che piu' mi ha colpito:
1) Lei parla di trasferte e sacrifici che si fanno,ma non prova un minimo di vergogna nel fare questo commento proprio quando gioca contro l'unica squadra campana del girone,che deve fare sei trasferte in Sicilia e due in Calabria? Ha idea di quanto costa questo campionato alla San Mauro Nuoto?Si faccia due conti,presidente.
2) In tre campionati di serie B,giocati nell'impianto di Casoria non abbiamo mai avuto problemi con il tabellone ed i trenta secondi. Visto che si permette di fare allusioni sull'andamento di altre partite,s'informi anche di questo,chieda alle altre squadre. Siamo arrivati in piscina e ci hanno comunicato che avevano avuto un blackout nelle notte e che non erano riusciti a ripristinare il tutto. Noi siamo parte lesa come la sua squadra in questo caso e la informo che non siamo i gestori dell'impianto,ma paghiamo come fara' certamente anche lei per giocare.
3)Lei parla di quello che e' successo a fine partita,ma sa cosa ha scaturito tutto? La buona educazione di uno solo dei suoi giocatori che sono andato a salutare personalmente,come faccio sempre,e che a differenza degli altri ha restituito il mio gesto prima mandandomi a quel paese e poi minacciandomi che dovevo ancora giocare il ritorno a Catania. Qualche mio giocatore ha visto questo e voleva intervenire ma io l'ho mandato via e successivamente qualche genitore dalla tribuna che ha visto il tutto e ha invitato il suo giocatore a non fare certe cose ha avuto risposte poco signorili da parte del suo giocatore sia con le parole che con i gesti davanti a tanti bambini come sempre presenti sugli spalti. Il suo allenatore e tutti gli altri giocatori si sono scusati personalmente con me per l'accaduto. Glielo ha chiesto,prima di scrivere il suo commento? Ha chiesto loro perche' il suo giocatore ha preso il bastone delle bandierine brandendolo contro il pubblico? Ha idea di quali sforzi organizzativi ci sono dietro un evento del genere,quanta passione e dedizione ci vogliono per far venire 400 persone ad assistere ad una partita di serie B alle 14 del sabato pomeriggio? E lei pensa di infangare il tutto con il suo commento?
4) La sua squadra con quale scorta e' uscita dalla piscina? Ha chiamato i carabinieri che non sono venuti? Lo ha chiesto alla sua squadra se e' stata scortata all'uscita? Ma come si permette di scrivere una cosa tanto grave,oltre tutte le bugie e le inesattezze precedenti? Non saranno personaggi come lei ad intimidirci e a farci passare l'entusiasmo che ogni giorno mettiamo nella pallanuoto. Non la saluto,perche' non lo merita.
 
I VOSTRI COMMENTI
 
Caro signor Giovanni, ci sono video streaming della partita, li vediamo insieme?
Carlo
 
Mi faccia capire Signor Andrè secondo lei quindi avremmo dovuto subire le furbate dei suoi atleti rimanendo a guardare perdendo di conseguenza la partita? Visto che dice che questi atteggiamenti abbondino nella nostra squadra. O non pensa che ci siamo dovuti adeguare all’arbitraggio e al gioco dei suoi atleti e al loro comportamento molto “corretto” con varie minacce per tutta la durata della partita. Io invece la saluto anche se non lo merita perché si chiama educazione arrivederci e alla prossima.
giocatore Etna
 
Sono il nonno di Matteo Di Giacomo espulso al terzo tempo della partita per brutalità (a dire del signor arbitro). Io non ho assistito alla partita ma ho visto tornare a Catania mio nipote con un occhi gonfio e nero. Questa non è brutalità!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
giovanni

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