Pallanuoto Trieste-AN Brescia: la Top 5 di Francesco Postiglione
Pubblicato il 29 Apr 2125 14:55
Una grande prova collettiva, una partita giocata con grande intensità permettono alla Pallanuoto Trieste di battere l’AN Brescia 10-5 in gara 2 di semifinale scudetto e rimandare il verdetto alla decisiva gara 3. I padroni di casa mettono in acqua una soglia attenzionale spaventosa, sono esemplari nell’interpretazione di una maiuscola fase difensiva sorretta dall’ottimo Lazovic e letali quando colpiscono in attacco. Brilla, su tutti, la stella di Vuk Draskovic.
Draskovic
Sicuramente l’MVP di gara 2, ma non solo per la sua manita ma per essere il leader dei giuliani. Rispetto al suo arrivo a Trieste è diventato giocatore molto più disciplinato e a servizio della squadra. Se manterrà tale rendimento, sarà in futuro oggetto di mercato.
Mladossich
È uno dei talenti fatti in casa e prodotti dall’investimento sulle giovanili richiesto dal presidente Sammer anni orsono. Giocatore dotato di estro qualità e quantità sia in fase offensiva dalla mano buona, che ne ripiegamenti difensivi nei quali è sempre molto. Con maggiore consapevolezza dei propri mezzi È giunto ad una maturazione tale meritarsi giustamente le attenzioni del CT Campagna e se dovesse continuare su questa strada potrebbe ambire al palcoscenico internazionale
Lazovic
A 35 anni dimostra ancora di essere interpreti a livello mondiale. Ieri autentica saracinesca dinanzi anche alla TV montenegrina giunta proprio per lui. Sicuramente è adiuvato da una difesa molto accorta, ma Deki mette il suo blindando il risultato.
Podgornik
Merita una menzione senza dubbio insieme anche al ritrovato Michele Mezzarobba, come altri esponenti della rosa di giocatori nati e cresciuti nella pallanuoto Trieste. Daniel è diventato col passare delle partite giocatore prezioso nello scacchiere di Maurizio Mirarchi per essere un vero e proprio “tuttofare”. Nato come difensore e marcatore del centro, oramai si destreggia con altrettanta fortuna anche sui 2 m offensivi. se Trieste è arrivata fin qui lo deve a lui e anche all’innalzamento del livello di gioco di Michele.
Dolce
Uno dei pochi a salvarsi in casa bresciana in una giornata nella quale la squadra di Bovo non è apparsa così pimpante in tutta la vasca, dalle ripartenze non così reattive alla fase difensiva e soprattutto in attacco.
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