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Ferencvaros-Pro Recco: la Top 5 di Leonardo Binchi

  Pubblicato il 09 Ott 2125  13:49

Partitona ieri a Budapest nella chiesa della pallanuoto ungherese. Una cornice bellissima fra le due squadre più forti sicuramente del globo terrestre. La spunta il Ferencvaros con non poca fatica. Un Recco che entra un pochino sopito, forse un po' imbambolato per l'atmosfera, ma poi si sveglia e addirittura mette gli ungheresi sotto.
 
Buric
Ha avuto un'entrata devastante in questa squadra. Conoscevamo il giocatore, il livello del giocatore che era, ma quello che ha fatto vedere ieri è veramente qualcosa di pauroso. Si butta al centro anche se non è il suo ruolo, ma fa una partita pazzesca e incute paura quando mette quella mano al collo di Di Somma, sinceramente. Avrei temuto fossi stato al posto di Edoardo.
 
Granados
Al secondo posto metto Granados, altro grandissimo giocatore, non aveva bisogno di presentazioni, ma anche ieri si presenta alla prima competizione, prima finale del trofeo, con un piglio pazzesco. Quando tira da fuori è micidiale. La sua presenza in campo è astrale, proprio illumina tutti. Si conferma un grandissimo acquisto, ma lo sapevamo.
 
Negri
Subentra subito nel primo tempo a Nicosia, un po' imbambolato anche lui come tutti i suoi compagni. E Negri come sempre si fa trovare prontissimo, segno che in questa pallanuoto ormai il portiere è comunque un giocatore come gli altri e quindi intercambiabile tranquillamente anche due o tre volte in una partita. Però un plauso a Tommaso Negri che è sempre pronto e si fa sempre sentire quando entra e dà la carica.
 
Cassia
A parte il gol più bello della serata che viene proprio da lui, il ragazzo giovane che si trova a disputare una finale di Coppa in un'atmosfera pazzesca. Mostra la personalità di prendersi un tiro e segnare quel gol dalla posizione tre di mezza finta e colomba all'angolo lungo, gesto degno di nota.
 
Di Fulvio-Iocchi Gratta
Al quinto posto metto due giocatori a pari merito, di Fulvio e Iocchi Gratta si danno da fare, uno in un ruolo, l'altro nell'altro. Chiaramente Iocchi Gratta più di volume a buttarsi dentro, Di Fulvio sempre un po' il cervello della squadra. Entrambi si danno da fare come dei pazzi, ma purtroppo non basta.
 
Credit: Schenone
 
 
 
 

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