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A1 Maschile

Playoff, finale terzo posto: Gara 2. Telimar-Circolo Canottieri Ortigia 1928 6-14

  Pubblicato il 20 Mag 2123  19:35
Clicca sul link sottostante per leggere il tabellino della partita:
 
Comunicato Stampa Telimar
Il TeLiMar chiude il Campionato di A1 al quarto posto alle spalle dell’Ortigia
Il TeLiMar ci mette il cuore davanti al pubblico della piscina Olimpica di Palermo, che riempie gli spalti in base alla capienza concessa del Comune. Non basta, però, a ribaltare il risultato di gara 1. Finisce 6-14 gara 2 della finale per il terzo posto, che manda il Circolo Canottieri Ortigia ai preliminari di LEN Champions League. Gli uomini guidati da Baldineti, invece, archiviata un’ottima annata, nella prossima stagione disputeranno per la terza volta consecutiva la LEN Euro Cup. I padroni di casa ci tengono a far dimenticare l’opaca prestazione di Siracusa e partono subito forte. Peccato per l’espulsione diretta a Del Basso sul finire del primo tempo, che non fa altro che accrescere la tensione tra le due squadre. Partita dura, ma che resta in equilibrio anche nella seconda frazione, fino a quando la coppia arbitrale espelle anche il tecnico del Club dell’Addaura, costringendolo a seguire il resto del match dalla tribuna, senza poter dare indicazioni ai suoi. Gli aretusei ne approfittano per scappar via, complici anche i due rigori falliti dai palermitani.

LA CRONACA
Sblocca il tabellone Del Basso, smarcato in posizione 3. Gli aretusei approfittano di un rigore trasformato da Ferrero e di un uomo in più con Andrea Condemi per portarsi sull’1-2. Nonostante il gioco molto fisico da parte degli avversari, il TeLiMar agguanta momentaneamente il pareggio con un gran gol di Occhione, ma l’Ortigia si porta ancora avanti con Vidovic. Rosso diretto a Del Basso per gioco violento, ma gli uomini di Baldineti restano concentrati e vanno sul 3-3 con Irving.
Il controsorpasso del Club dell’Addaura arriva alla prima azione del secondo periodo, con Pericas su uomo in più. Nella seconda metà della frazione, però, arrivano in controfuga le reti di Cassia e, con un errore difensivo, Vidovic, per il nuovo vantaggio dell’Ortigia, che si porta sul +2 con Andrea Condemi, mentre la coppia arbitrale espelle anche Baldineti.
Dopo l’intervallo lungo, Pericas accorcia su uomo in più. Il TeLiMar ha la chance di pareggiare i conti, ma viene annullato un gol a Hooper per una dubbia palla sotto. A questo punto, mentre i palermitani sono orfani della guida a bordo vasca, reagiscono i siracusani con Di Luciano in più, con Rossi in controfuga e in extra player con Ferrero, per il 5-9. Hooper fallisce l’occasione di accorciare, facendosi parare un tiro dai cinque metri da Tempesti. Il terzo tempo si chiude con l’Ortigia in doppia cifra per la rete di Andrea Condemi.
Penalizzati da diversi giocatori con doppio fallo, i padroni di casa non riescono ad arginare più di tanto gli aretusei, che fanno centro con Napolitano e Carnesecchi, entrambi in superiorità. Ingenuità di Di Luciano, che rientra dall’uomo in meno prima del via libera dell’arbitro. Anche stavolta, però, il TeLiMar fallisce il rigore, con Irving che non riesce a superare Tempesti. A spezzare il break dell’Ortigia è Hooper in più per il 6-12. Il match si chiude sul 6-14 per altri due tiri dai cinque metri, trasformati da Ferrero.
 
Ultima partita della sua carriera per il vicecapitano del TeLiMar, Fabrizio Di Patti, che alla soglia dei 40 anni ha deciso di appendere al chiodo la calottina: «Tenevamo molto a questa partita, volevamo arrivare alla bella, perché il risultato di Siracusa non ci ha soddisfatti, per la poca grinta che ci avevamo messo. Qui, forse, ne abbiamo messo troppa. È stata una partita molto nervosa. L’Ortigia è forte, ma non c’è questo divario. La sconfitta netta di gara 2 è figlia di tutte le espulsioni prese, compreso il rosso per Del Basso a inizio incontro. Avevamo giocatori con due falli già a metà partita e qualche disattenzione di troppo in queste condizioni ci può stare. La stagione nel complesso, però, è stata straordinariamente positiva, considerando che partivamo da una squadra rinnovata al 50 per cento. A dicembre abbiamo capito di potercela fare. Abbiamo lavorato duro e sono arrivati ottimi risultati. Guardare dagli spalti l’anno prossimo sarà difficilissimo, per chi come me ha vissuto quasi 30 anni a livello agonistico».
 
Marcello Giliberti, Presidente TeLiMar: «Finiamo quarti al termine di un campionato straordinario, conclamando un altissimo livello tecnico-sportivo, che mantiene il TeLiMar e la Città di Palermo nell'Olimpo della pallanuoto. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, tra mille fattori limitanti, dimostrando che con una attenta programmazione e con un duro lavoro quotidiano anche qui si può fare. L'Ortigia ha meritato il terzo posto vincendo nettamente sia a Siracusa che qui a Palermo, giocando meglio di noi. Oggi certamente avremmo potuto far meglio, se non fossimo stati già a secondo tempo fortemente penalizzati dell'espulsione di Mario Del Basso, dell'aiuto allenatore Vittorio Schimmenti e del nostro tecnico Gu Baldineti, ed a seguire anche di Andrea Giliberti. Tribune finalmente gremite, nel rispetto dei posti autorizzati, grande pallanuoto, grande spettacolo per i nostri appassionati sostenitori, che lo desideravano da tempo».
 
Alessia Anselmo
Addetto Stampa TeLiMar
 
 
Comunicato Stampa Circolo Canottieri Ortigia

Una finale senza storia, con un’Ortigia devastante, che strapazza il Telimar e chiude la serie sul 2-0, conquistando il terzo posto in Serie A1 e la qualificazione in Champions League. Dopo la netta vittoria in gara 1, i biancoverdi si ripetono e anzi allargano il divario. L’Ortigia la costruisce nei due tempi finali, ma già nella prima metà gioca comunque bene e riesce sempre, con pazienza e lucidità, a rispondere alla foga dei padroni di casa. Dopo il vantaggio palermitano di Del Basso, Ferrero (su rigore) e Andrea Condemi (in superiorità) ribaltano il punteggio. La gara è viva ed equilibrata, con continui capovolgimenti di fronte. Occhione pareggia, poi Del Basso prende il rosso per un colpo violento e, sull’azione successiva, Vidovic concretizza l’uomo in più. Il Telimar non molla e, a 44 secondi dal termine, pareggia con Irving in superiorità. Il secondo tempo inizia bene per i padroni di casa, ma l’Ortigia è paziente,  non cade nel rischio della bagarre e pensa a giocare come sa. Cassia, Vidovic e Andrea Condemi costruiscono un parziale che fissa il risultato sul 6-4 per i biancoverdi a metà gara. Nel terzo tempo, dopo il -1 di Pericas, l’Ortigia sale in cattedra e inizia a diventare devastante, con un Tempesti monumentale, che sembra quasi sadico nel parare tutto, incluso un  rigore a Hooper. I biancoverdi calano il poker con Di Luciano, Rossi, Ferrero e Andrea Condemi, centrando la fuga decisiva. Negli ultimi 8 minuti, il Telimar si arrende, Tempesti para un altro rigore, questa volta a Irving, e l’Ortigia dilaga con Napolitano, Carnesecchi e la doppietta di Ferrero. Finisce 14-6, una dimostrazione di forza importante. A fine partita esplode la gioia di un gruppo straordinario, che chiude al meglio un’annata storica.
 
Nel dopo partita, torna a parlare coach Stefano Piccardo, condottiero che ha magistralmente guidato questa squadra, compattandola e riuscendo a farle superare i tanti ostacoli di questa stagione: “Abbiamo preso piena consapevolezza della nostra forza nella partita di Coppa Italia, ma la vera molla è scattata quando siamo usciti dall’Euro Cup. In quel momento ci siamo messi in testa che dovevamo arrivare terzi, che bisognava provare ad arrivare in Champions, perché volevamo rigiocarla. Lì i miei giocatori mentalmente hanno fatto un passaggio avanti e, sulle ali della Coppa Italia, la squadra ha continuato a prendere fiducia, a spingere, a migliorare. Ci sono ragazzi che sono migliorati in maniera esponenziale nel corso della stagione. Questi risultati non arrivano mai per caso. Sono frutto del lavoro, del sacrificio, dell’abnegazione. Il merito è di questi ragazzi, che vanno solo ringraziati. Io dedico questo risultato a mia moglie. E a mia madre, che non c’è più e che domani avrebbe compiuto il compleanno”.
Grande protagonista della serata (e della stagione), è stato il leggendario portiere Stefano Tempesti, che non trattiene l’entusiasmo e che fa due dediche speciali: “Questo è un risultato incredibile, che vale come uno scudetto. Quattro anni fa sono arrivato qua e ho detto che volevo raggiungere la finale contro la Pro Recco. Purtroppo ancora non ci siamo riusciti, ma quello che abbiamo fatto quest’anno vale come una finale scudetto, per come ci siamo arrivati, per l’annus horribilis che abbiamo passato. Voglio fare due dediche in particolare. Una alla mia famiglia, che è venuta fin qua a Palermo a vedermi dalla tribuna: Elisabetta, Ale, Adele sono stati la mia arma segreta in questa partita. E poi una dedica la voglio fare al mio mister, Piccardo, perché è stato eccezionale per come ha gestito la partita, per come ha saputo gestire gli spostamenti, calibrare gli allenamenti e tenere la squadra unita nei momenti di difficoltà. Se ci fosse un premio per l’allenatore dell’anno, lo vincerebbe a mani basse, perché nemmeno il migliore allenatore della migliore nazionale del mondo avrebbe saputo gestire un’annata così in questa maniera. Merita una dedica”.
 
Sul futuro di questa squadra, il portiere ritiene ci sia tempo per pensarci e scappa via con una battuta: “Vedremo la struttura che avrà la squadra il prossimo anno e da lì partiremo a lavorare con la solita serietà. Per il futuro c’è tempo, intanto godiamoci questa vittoria. Anche perché ora devo scappare, perché devo ricomprare il pallone che ho lanciato in tribuna per festeggiare…”.
 
Ufficio Stampa e Comunicazione
Massimiliano Perna
Tessera Ordine  n° 136294 
 
Credits C.C. Ortigia 1928

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