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Editoriale

Tokyo 2020, l’Italia perde 7-6 contro gli Stati Uniti e ora lotterà per il settimo posto

  Pubblicato il 06 Ago 2121  12:47
ITALIA-STATI UNITI 6-7 ( parziali 2-2, 1-3, 2-0, 1-2)  
Italia:
 Del Lungo, Di Fulvio, Luongo, Figlioli 2, Presciutti 1, Velotto, Renzuto 2, Echenique, Figari, Bodegas 1, Aicardi, Dolce. All. Campagna
Stati Uniti: Holland, Hooper 2, M. Vavic, Obert 1, Daube, Cupido, Hallock, Woodhead 1, Bowen 3 (1 rig.), Stevenson, Irving, Wolf. All. D. Udovicic
 
Arbitri: Dervieux (Fra) e Buch (Esp)
 
Note: sup. num. Italia 3/10, Stati Uniti 3/11. Usciti 3 f. Irving 28’08’’, Woodhead 28’31’’ nel IV quarto
 
Dimenticare la brutta sconfitta incassata nei quarti contro la Serbia nei quarti di finale e trasformare la delusione accumulata per aver mancato l’ingresso in zona medaglie in energia positiva da riversare in acqua per provare a chiudere la competizione nel migliore dei modi. Questo l’obiettivo dell’Italia che nella semifinale per i piazzamenti 5°/8° posto affronta nuovamente gli Stati Uniti dopo averli superati 12-11 nelle eliminatorie. Il Settebello si esprime ancora una volta al di sotto dei suoi abituali standard di rendimento, conferma di soffrire la formazione statunitense, che s’impone per 7-6, e concluderà ora le sue fatiche in terra nipponica contro il Montenegro, superato 12-10 dalla Croazia nel primo incontro di giornata, nella sfida valevole per l’assegnazione del settimo posto. A decidere le sorti del confronto la rete siglata nel finale da Hooper in sette contro sei dopo che Francesco Di Fulvio tira sulla testa del portiere il rigore del possibile sorpasso, epilogo di un match che aveva visto gli azzurri rimontare, ancora un volta, lo svantaggio accumulato nella prima parte del confronto,3-5 lo score al sedicesimo minuto. Contraddittorio il dato della superiorità numerica perché se che con l’uomo in più la formazione in calottina chiara segna la metà delle sue reti è però vero che il 3/10 messo a referto rappresenta l’ennesimo dato negativo in un fondamentale che si rivela spesso decisivo nelle partite chiave. La finalizzazione della manovra rappresenta probabilmente il limite più grande esibito in questa manifestazione della compagine italiana che, nei diversi incroci contro le rivali di prima fascia, non è mai arrivata alla doppia cifra per quanto concerne le reti realizzate ad eccezione del primo confronto contro la formazione a stelle e strisce. "E' la partita che rappresenta il nostro percorso - conclude laconico il Ct Campagna. Poco incisivi in attacco e qualche errore in difesa. Queste sono partite che si vincono con pochi gol, come dimostra la semifinale Grecia-Ungheria. Bisogna stare attento dietro e davanti devi tirare con forza e determinazione. In generale non si è vista una grande Olimpiade a livello di gioco, in generale siamo tornati a 40 anni fa. Però sono importanti i solisti, i tiratori gente a cui non trema la mano. In questi fondamentali non abbiamo giocato bene anche oggi". 
 
Fotografia: Giorgio Scala - DBM