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Editoriale

Tokyo 2020, la Serbia non lascia scampo all’Italia (10-6) e vola in semifinale

  Pubblicato il 04 Ago 2121  11:54

Italia-Serbia 6-10(parziali 2-5, 1,-4, 1-0, 2-1)
Italia: Del Lungo, Di Fulvio 1, Luongo, Figlioli, Presciutti 2, Velotto, Renzuto Iodice, Echenique, Figari 2, Bodegas 1, Aicardi, Dolce. All. Alessandro Campagna
 
Serbia: Mandic 2, Dedovic 1, Randelovic, Lazic, Pijetlovic, Rasovic 2, Aleksic, Jaksic, Filipovic 3, Prlainovic 2, S. Mitrovic, B. Mitrovic. All. Dejan Savic
 
Arbitri Voevodin (Rus) e Stavridis (Gre)
 
Note:  Uscito per limite di falli Renzuto Iodice (I) nel terzo tempo. Superiorità numeriche 5/16 Italia, 3/7 Serbia
 

Nell’incontro valevole per i quarti di finale del torneo a cinque cerchi l’Italia, qualificatasi come seconda del girone A e detentrice del titolo iridato, affronta la Serbia, terza classificata del gruppo B e campione in carica, nella rivincita della semifinale di Rio 2016. Al termine di una sfida che dopo l’equilibrio iniziale si trasforma in un autentico monologo la Serbia supera nettamente l’Italia, 10-6 il punteggio finale, e guadagna così con pieno merito la qualificazione alle semifinali, turno nel quale affronterà la Spagna che, nel primo incontro di giornata, ha regolato 12-8 gli Stati Uniti.  Il Settebello abbandona così il podio olimpico dopo tredici anni. Come in Brasile i serbi, dopo un avvio di torneo non entusiasmante, aumentano esponenzialmente i giri del motore animati dalla ferma volontà di recitare un ruolo da assoluti protagonisti fino al termine del torneo per provare, magari, a centrare uno storico bis. Tre dati spiegano in maniera inequivocabile il gap oggi esistente tra le due formazioni: le enormi difficoltà di finalizzazione in fase offensiva mostrate dagli azzurri, il solo gol ad uomini pari lo sigla Di Fulvio nel quarto parziale, l’incapacità di reagire dal punto di vista mentale al devastante break con cui l’armata di Savic indirizza l’incontro a proprio favore, 9-3 lo score per Filipovic e compagni alla sirena che manda le squadre all’intervallo lungo, e la splendida prestazione del portiere Mitrovic. Se la compagine in calottina chiara riesce a siglare la quasi totalità del proprio fatturato offensivo nel fondamentale della superiorità numerica deve però far riflettere il 5/16 messo a referto nelle situazioni con l’uomo in più a propria disposizione. Venerdì 6 agosto, ancora alle 11.20 italiane, il Settebello ritrova gli Stati Uniti, già superati nella prima fase per 12-11, nella semifinale per l'assegnazione dei posti dal quinto all'ottavo. 
Il commento del commissario tecnico Alessandro Campagna. "Il più grande rammarico è quello di non aver fatto la partita che avevamo preparato. Avevo visto i ragazzi molto sereni prima della gara. Non mi aspettavo una partenza del genere. Ci siamo trovati sotto inaspettatamente e non per il volume di gioco espresso da Serbia e Italia. Noi abbiamo prodotto molto e sbagliato molto, soprattutto molti tiri tra la fine del primo e secondo tempo e abbiamo sbandato un po' in difesa, prendendo quattro gol a uomini pari, che non è da noi. Non siamo riusciti a cambiare la partita. Nel terzo tempo abbiamo avuto la possibilità di riprenderla, nonstante ci fosse un divario di cinque gol. Anche in quelle occasioni abbiamo sbagliato e il loro portiere si è esaltato. Con i tiri dai quattro/cinque metri potevamo fare almeno due/tre gol per poter finire il terzo tempo più vicini nel punteggio. Ma i nostri tiri non erano di grande qualità".
 
foto di Giorgio Scala - DBM