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Editoriale

Tesanovic fa esultare un’encomiabile AN Brescia: i leoni vincono 16-15 dopo i rigori e conquistano la Coppa Italia

  Pubblicato il 14 Apr 2124  17:27
AN BRESCIA-PRO RECCO 16-15 dtr (Parziali: 3-3; 3-2; 2-2; 2-3) 
AN BRESCIA: Tesanovic, Del Basso 1, Dolce, F. Faraglia 3, Lazic, Gianazza 1, Renzuto Iodice, Guerrato, Alesiani 2, Balzarini 2, Irving 1, Gitto, Massenza Milani. All. Bovo
PRO RECCO: Del Lungo, Di Fulvio 1, Zalanki 2, Cannella 3, Younger 1, Fondelli 2, Presciutti 1, Echenique, Condemi, Kakaris, Iocchi Gratta, Hallock, Negri, Rossi. All. Sukno
Arbitri: Colombo e Schiavo
Note: Tempi regolari terminati 10-10. Sequenza dei rigori: Irving (B) gol, Fondelli (R) gol, Faraglia gol, Zalanki gol, Dolce gol, Younger gol, Balzarini gol, Condemi gol, Del Basso gol, Di Fulvio gol, Irving gol, Fondelli parato da Tesanovic. Espulso per gioco violento Gitto (B) a 2'02" del primo tempo. Uscito per limite di falli Guerrato (B) a 1'44" del quarto tempo. Superiorità numeriche: AN Brescia 8/10 e Pro Recco 6/13 + 3 rigori. Zalanki (R) fallisce un rigore (palo) a 2'02" del primo tempo. Negri (R) subentra a Del Lungo nel quarto tempo. Espulso Pastorino (team manager Pro Recco) a 4'45" del terzo tempo. Ammonito Bovo (tecnico AN Brescia) a 3'27" del quarto tempo. Spettatori: 1000 circa.
 
La prima ha messo nel mirino il secondo obiettivo stagionale e sembra pronta a dare tutto per riuscire a portarlo a casa. La seconda torna, dopo un anno di assenza, a giocarsi il trofeo tricolore con la consapevolezza di chi non ha nulla da perdere e sa che in una partita secca può succedere di tutto. La Pro Recco, reduce dal 18-12 con cui ha superato la BPER Rari Nantes Savona, sfida ad Albaro l’AN Brescia che ha vinto 10-9 la battaglia con il Circolo Canottieri Ortigia. Al termine di un’autentica battaglia la vasca emette un verdetto a dir poco clamoroso per quelle che erano le previsioni della vigilia: si ferma la straordinaria serie di vittorie della Pro Recco che aveva vinto tutti i trofei disputati a partire dalla Final Eight di Champions League del 2021. Il merito è di una splendida formazione lombarda che resiste all’espulsione per brutalità giustamente sanzionata a Gitto dopo due minuti dall’inizio delle ostilità, assume consapevolezza delle proprie possibilità man mano che trascorrono i minuti, riesce ad imbrigliare l’attacco atomico dei liguri, che non vivono certamente la loro miglior giornata, si aggrappa all’ottima percentuale realizzativa nel fondamentale della superiorità numerica e trascina la sfida ai tiri di rigore, il verdetto più giusto per quanto visto in acqua nel corso dei quattro tempi. A decidere le sorti della contesa il tiro che Tesanovic respinge ad Andrea Fondelli all’inizio della seconda serie dopo che le prime dieci esecuzioni erano andate tutte a bersaglio. La sconfitta odierna non scalfisce assolutamente lo straordinario cammino dei biancocelesti, di gran lunga la squadra migliore del mondo, ma conferma che nella partita secca può succedere di tutto e quando i meccanismi non funzionano alla perfezione anche una macchina da guerra come quella recchelina può incepparsi. La vittoria del trofeo tricolore, la seconda nella storia per il club presieduto da Andrea Malchiodi, può accelerare notevolmente il percorso di crescita della formazione allenata da Sandro Bovo che nel momento in cui tutto poteva precipitare non si è disunita, ha lottato con il coltello tra i denti su ogni pallone e, forte della fiducia guadagnata nelle proprie qualità, ha ribattuto colpo su colpo ai tentativi di reazione dei rivali fissando il definitivo 10-10 con la deviazione da distanza ravvicinata di Gianazza poco dopo la metà della quarta frazione. Sugli scudi uno straordinario Alesiani, recuperatore seriale di palloni sempre pronto a ripartire in controfuga e capace di segnare gol importanti anche dal perimetro, ed un Faraglia particolarmente ispirato in fase realizzativa con una tripletta che lo consacra miglior marcatore dei suoi.

Credit: Andrea Masini /DBM