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Editoriale

PizzOttanta: "Io, il Caimano e la mia Pallanuoto"

  Pubblicato il 22 Apr 2118  09:03
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(comunicato Fin) - Il "Caimano" compie 80 anni il 21 aprile. Eraldo Pizzo, un oro olimpico col Settebello a Roma 1960 - oltre ad altre tre partecipazioni ai Giochi - sedici scudetti (quindici con la Pro Recco ed uno col Bogliasco) ed una coppa dei campioni, è un'icona vivente dello sport italiano e ed è considerato il Pelè della pallanuoto italiana. Sessantotto stagioni sulla cresta dell'onda per l'attuale vicepresidente della Pro Recco, società con cui ha iniziato a 13 anni, nella giovanili, ed è ancora lì, bandiera e orgoglio del club più blasonato d’Italia.
"Per uno della mia età, la cosa più bella è stare in mezzo ai giovani. Non mi vedo come pensionato sulla passeggiata, a commentare i lavori in corso", ama ripetere più volte qualche tempo fa colui che, ritiratosi dall'attività agonistica nel 1982, a 44 anni, ebbe nel 1990 una doppia gratificazione: entrò ufficialmente nell'olimpo degli Dei acquatici essendo nominato nella Hall of Fame del ISHOF - International Swimming Hall of Fame di Fort Lauderdale - e fu citato in “Palombella Rossa” di Nanni Moretti come il nome del bar della piscina che si chiamava “Da Eraldo”. 
Pizzo, detto Il Caimano (perché quando fischiava l’arbitro anziché stare fermo come imponeva il regolamento cercava di guadagnare qualche metro nuotando di nascosto, con gli occhi a filo dl’acqua), ha cominciato a giocare nel ’51. "Contro il Camogli, fuori casa" Ha smesso nel 1982, quando è diventato presidente della Pro Recco. Una vita con i colori biancocelesti, la livrea del suo paese, un Comune di 10 mila abitanti a 17 km da Genova che da oltre mezzo secolo miete successi a ripetizione: "Il miracolo è cominciato nel 1959, con il primo titolo italiano. Eravamo sette ragazzi del posto. Il periodo più bello della mia vita sportiva è questo: 1959/60, l’esplosione della Pro Recco e le Olimpiadi di Roma, una stagione irripetibile".
Tante battaglie, sfide di club e con la Nazionale. "La mia bestia nera? Forse lo slavo Ivo Trumvic, un gigante veloce e con un gran tiro". E anche rilanci. Nel 1978 va al Pescara e sale dalla serie B alla A, nell’80 a 40 anni è alla Sisport Torino e arriva secondo in campionato, nell’81 va al Bogliasco e vince uno scudetto, l’anno dopo torna a Recco e lo rivince. Una carriera sfolgorante che lo vedono sempre in prima linea aspettando un nuovo tricolore e chissà, forse, la prossima Champions League.
"Eraldo Pizzo è il messaggero della pallanuoto italiana e continuerà ad essere riferimento per i giovani - asserisce il presidente Paolo Barelli - La sua storia, il suo legame con il territorio, la sua passione meritano di essere ricordati e raccontati come esempio da seguire". Agli auguri di Barelli, si aggiungono quelli dei presidenti onorari Lorenzo Ravina e Salvatore Montella, dei vice presidenti Andrea Pieri, dei vice presidenti Francesco Postiglione e Teresa Frassinetti, del presidente del GUG Roberto Petronilli, del consiglio e degli uffici federali, dei commissari tecnici del Settebello Alessandro Campagna e del Setterosa Fabio Conti, di tutti i tecnici e dirigenti federali e dell'intero movimento pallanotistico italiano. 
Auguri Eraldo, auguri per i tuoi 80 anni di successi e orgoglio italiano.