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Editoriale

Pino Porzio: A Tokyo sarà un torneo molto equilibrato. l’Italia può lottare per l’oro

  Pubblicato il 23 Lug 2121  17:35
Cinque anni di attesa, un sogno da coronare per raggiungere quello che per uno sportivo rappresenta il sogno di una carriera e, nel caso specifico, il completamento dell’ideale podio a cinque cerchi dopo l’argento di Londra 2012 e il bronzo di Rio 2016. Con queste ambizioni il Settebello si prepara a scendere in acqua Tokyo Tatsumi International Swimming Centre per iniziare la sua avventura olimpica. Pino Porzio, oro a Barcellona 92 ed ex ct della nazionale canadese, presenta la rassegna a cinque cerchi evidenziando come gli azzurri abbiano tutte le carte in regola per lottare per il gradino più alto del podio in una rassegna che parte all’insegna dell’estremo equilibrio.
Con il match Italia-Sud Africa inizia ufficialmente il torneo olimpico maschile. Che competizione vedremo a Tokyo?
Tutte le squadre che sono proiettate verso la vittoria finale arriveranno ancora cariche di lavoro anche in base al calendario.
 
Ritieni plausibile che la formazione allenata da Sandro Campagna possa sfruttare le prime partite della competizione come un rodaggio per poi presentarsi al top della condizione nel momento decisivo?
Immagino che l’Italia partirà non a rilento ma sicuramente ancora un po' imballata per poi cercare di raggiungere, nel corso del torneo, il top della condizione in vista del momento decisivo che inizierà con le partite ad eliminazione diretta. Penso che la programmazione sia stata strutturata in base agli avversari ma soprattutto per cercare di dare il meglio quando conta.
 
Quanto modificherà le scelte degli allenatori la possibilità di inserire a referto solo 12 giocatori?
Credo sia una situazione gestibile sia pure se parliamo di una competizione lunga anche perché il tredicesimo elemento può essere alternato di partita in partita.  L’Italia ha un gruppo forte per cui credo che non risentirà; teniamo poi presente che è una condizione uguale per tutti. Undici elementi sarebbero stati forse troppo pochi ma dodici può essere un numero sufficiente soprattutto se esiste la possibilità dell’alternanza.
 
Se devi elaborare l'ipotetica griglia delle favorite quali formazioni indichi come maggiormente accreditate per la conquista del podio?
Non è facile perché poi inevitabilmente ci sono squadre che hanno esperienza, grandi qualità e possono contare su gruppi forti. Se proprio ci vogliamo provare, senza indicare una specifica gerarchia, indico Serbia, Croazia, Italia, Spagna, Montenegro e Ungheria. Se dovessi dare retta al mio istinto direi Italia e Spagna perché nell’ultimo periodo, con le nuove regole, hanno dimostrato di avere qualcosa in più e di essersi adattate al meglio però questo è un torneo difficilissimo anche per gl’incroci e stavolta anche arrivando primi gli azzurri rischiano un accoppiamento difficilissimo nei quarti. È vero che chi vuole vincere deve battere i più forti ma in passato il Settebello ha avuto incroci a volte positivi mentre questa volta non si può esulare da uno scontro che potrebbe valere una finale anticipata già all’inizio della fase ad eliminazione diretta.
 
In che misura disputare le partite a porte chiuse potrà incidere sulle prestazioni degli atleti?
Sicuramente non è il massimo per l’Olimpiade. Giocare senza pubblico, in quel momento, è quasi innaturale però credo che gli atleti abbiano motivazioni così forti dettate dal desiderio di raggiungere una medaglia olimpica che daranno il massimo in ogni caso e poi esiste la consapevolezza che grazie ai mezzi di comunicazione si è al centro del mondo. Manca la scintilla in vasca data dal calore del pubblico ma lo sportivo sa che in questo momento in tutto il mondo si parla della competizione a cinque cerchi.
 
Quale formazione potrebbe recitare il ruolo di sorpresa della manifestazione?
Penso il Giappone perché gioca in casa e attua un tipo di pallanuoto che possono giocare solo loro, molto aggressivi, veloci. Penso che possano, in alcuni casi, mettere in difficoltà anche le grandi squadre. Tutto sommato potrebbe fare bene alla manifestazione e alla pallanuoto se il Giappone disputa una grande Olimpiade.
 
Quali fattori risulteranno decisivi per la vittoria finale?
Alla fine conta tutto. La qualità dei giocatori, della squadra, la gestione dei tecnici. Bisogna arrivare ai momenti decisivi nella miglior condizione possibile e avere la personalità di esprimerti sotto pressione. Questa è una squadra che lo ha già fatto di recente, è campione del mondo in carica, i giocatori militano tutti nei grandi club e sono abituati alle sfide di alto livello anche se il torneo olimpico rappresenta sempre qualcosa di diverso e di speciale. Alla fine tutti gli elementi tecnico, tattici, motivazionali, un pizzico di fortuna e la gestione arbitrale possono rivestire un ruolo importante. Chi vuole vincere però sa che deve superare tutto e tutti. In bocca al lupo all’Italia.