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Editoriale

Mondiale Doha, torneo maschile: la Top 7 di Francesco Postiglione

  Pubblicato il 21 Feb 2124  08:28
Molti giocatori meriterebbero di essere inseriti nella formazione ideale per un torneo ben disputato da diverse nazionali. Sicuramente manca un rappresentante della Spagna ma il Perrone, il Granados o il Sanahuja che potrebbero tranquillamente meritarlo hanno incontrato altre nazionali che sono arrivate davanti alla formazione iberica o che hanno fatto qualcosa di straordinario, vedi la Francia.
 
DI Fulvio
Anni fa si diceva che i due giocatori più forti del mondo erano Denes Varga e Francesco Di Fulvio. Oggi è lui il numero uno e lo ha ampiamente dimostrato giocando una pallanuoto fatta di continuo movimento tra le linee, penetrazioni, sovrapposizioni e verticali. Dalla mattonella quattro è una sentenza di Cassazione. Francesco impersonifica il giocatore moderno perché si muove e si fa vedere in tutta la vasca, in attacco come in difesa dove ruba e stoppa palloni con maestria.
 
Kharkov
Dopo questo mondiale forse anche Sandro Bovo ci rifarebbe un pensierino ad averlo in squadra. Al di là dei quattro gol nella finale l’ex russo è stato costante come non mai. Qualche sbavatura difensiva sulla quale potrà ancora lavorare e crescere. Se la Croazia è andata così lontano molto merito è il suo.
 
Del Lungo
Marco ha disputato un torneo da incorniciare dall’inizio alla fine battendo una concorrenza eccellente. Anche con l’apporto familiare di Alessandra e della piccola Vittoria è arrivato alla sua maturità come uomo e come atleta, ma non illudetevi: Marco ha ancora tanto da dare ai nostri colori.
 
Zuvela
Sicuramente il miglior torneo disputato dal classe 2001 croato che ha saputo coniugare le sue qualità offensive con ottime marcature sui due metri. La sua crescita e il suo rendimento nel torneo hanno elevato la nazionale croata. Nei momenti di difficoltà è riuscito a togliere le castagne dal fuoco con realizzazioni importanti anche da posizione due.
 
Vernoux
Thomas è tornato ad essere il giocatore devastante che conosciamo ma non sui due metri offensivi perché grazie all’arrivo dell’ottimo Bodegas ha spostato il suo raggio d’azione sui due metri difensivi e sul perimetro in attacco. Anche per questo motivo è stato premiato come capocannoniere del torneo iridato. La sua forza di gambe non ha eguali.
 
Fatovic
Figlio d’arte, è particolarmente ispirato in questa rassegna mondiale. Autentico trascinatore soprattutto nella delicatissima sfida in semifinale con la Francia. Senza le sue tre reti forse avremmo scritto un’altra pagina di storia. Abilissimo nuotatore e giocatore di intelligenza sopraffina nuota, chiude, segna e legge spesso in anticipo le situazioni di gioco.
 
Bodegas
Kakaris meriterebbe il premio ai due metri (anche le statistiche lo confermano) ma a mio avviso a Doha abbiamo visto un Mike in formato Gwangju 2019. Tornato infatti ai livelli di cinque anni fa è una spina nel fianco per tutte le difese e il suo minutaggio è aumentato con il passare del torneo. Non si tira indietro anche in fase difensiva. Con un Bodegas e un Vernoux così la Francia può sperare (speriamo di no!).
Credit: Andrea Staccioli, Andrea Masini, Giorgio Scala e Giorgio Perottino DBM