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Editoriale

Lonzi e gli arbitri: "Si allenano troppo poco"

  Pubblicato il 04 Ago 2117  14:52
DA "LA GAZZETTA DELLO SPORT" DI OGGI (articolo di Franco Carrella)
 
Bilanci. Quello di Sandro Campagna: «Il gap tra il Settebello e le big si  è ridotto, nonostante tutto». Quello di Fabio Conti: «Il Setterosa ha dimostrato di poter competere con chiunque». A sei giorni dalla chiusura dei Mondiali, tra ombre e luci azzurre per un doppio sesto posto che non soddisfa, ci sono però anche i bilanci di Gianni Lonzi: «Le ultime partite, con una cornice di folla meravigliosa, ci hanno regalato tante emozioni. Anche se io preferisco la fantasia alla lotta e alla potenza che vediamo abitualmente», dice l’italiano più influente nel mondo della pallanuoto. E anche il più navigato: bastino le 15 Olimpiadi a cui ha partecipato, tre da giocatore (oro nel ’60), due da c.t. (argento nel ’76) e dieci da dirigente. A 79 anni, con il Mondiale under 20 che scatta domani a Belgrado, lascia il comitato tecnico della Fina che ha presieduto per ben 21 anni e che nei mesi scorsi è stato sotto i riflettori a causa delle paventate nuove regole.
IL DIBATTITO «La pallanuoto ha avuto successo e anche momenti difficili. Negli ultimi anni abbiamo cambiato in meglio tante piccole cose, ma purtroppo sono anche riemersi i pruriti di chi intende trasformarlo in un altro sport, senza capire che sono l’immagine e il marketing i settori in cui intervenire e che non sono mai stati curati degnamente. Ricordo che già nel ’95 al Mondiale juniores di Dunkerque ci furono sperimentazioni ridicole. Abbiamo combattuto affinché la pallanuoto non venisse stravolta  – osserva Lonzi – e per fortuna finora ci siamo riusciti. Adesso posso dirlo, libero da vincoli: personalmente sono stato sempre contrario alla riduzione del campo in ambito maschile da 30 a 25 metri, contrario al 6 contro 6 in acqua e ora anche alla riduzione delle rose olimpiche da 13 a 11 giocatori per squadra. Sono invece per i 25” anziché 30” di possesso palla, per velocizzare il gioco e vedere più movimento, e per i 15” anziché 20” di superiorità numerica, per non concedere un vantaggio eccessivo a chi attacca».
L’EUROPA Per fortuna è scacciata definitivamente l’eventualità del 6 contro 6, di tutto il resto si tornerà a discutere in futuro. Il fiorentino, c.t. del Settebello oro mondiale ’78 e presidente della Florentia dal ’92 al ’99,sposato con Antonella Ragno (olimpionica di fioretto nel ’72), sottolinea il ruolo avuto dall’Europa nel contrastare con forza i pruriti della Fina. «Restiamo il cuore di questo sport, anche se qualcuno finge di non capirlo. Lo testimonia la folla che abbiamo avuto agli Europei di Belgrado 2016, alle Final Six di Champions League e infine agli ultimi Mondiali. Guarda caso, sono europei tanti  bravi tecnici che allenano negli altri continenti. Da noi esiste un semiprofessionismo che altrove non c’è mai stato. Mi spiace constatare che esistono poteri occulti difficili da combattere, ma io non mi rassegno davanti a chi intende relegarci in impianti da 25 metri con capienza da 300 spettatori». A succedergli è Lolo Ibern, ex c.t. spagnolo. Lonzi continuerà invece a ricoprire lo stesso incarico nella Len, con cui lavora da 28 anni. «Mi batterò soprattutto per migliorare la preparazione degli arbitri. Sotto questo questo aspetto, nonostante gli sforzi, non siamo al passo coi tempi: se i giocatori si allenano cinque ore al giorno, studiando anche come... eludere furbescamente il regolamento, un arbitro non può andare in piscina appena una volta a settimana. Faremo un congresso ad hoc».
A proposito di Len, dopo l’estate si approfondirà l’introduzione di un tetto salariale nei club che partecipano alle coppe (per le stagioni future) in modo da aumentare l’equilibrio.
Franco Carrella