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Editoriale

L’Italia non riesce a completare la rimonta: l’Olanda vince 18-17 nel finale

  Pubblicato il 03 Nov 2122  12:50
Olanda-Italia 18-17(Parziali: 5-4; 5-4; 3-4; 5-5 )
Olanda: Buis , Wolves 1, Sleeking 3, Bosveld 2, Keuning 3, Van De Kraats 3, Rogge 1, Sevenich , Schaap , Van Der Weijden , Moolhuijzen 4, Ten Broek 1, Van Den Dobblestee . All. Doudesis
Italia: Condorelli , Tabani 4, Cocchiere 2, Avegno 1, Giustini 1, Bettini 2, Picozzi , Bianconi 1, Palmieri , Marletta 6, Cergol , Viacava , Banchelli . All. Silipo
Arbitri: Debreceni (Hun), Cabanas (Esp)
Note: Uscita per limite di falli Bianconi a 4'32 del terzo tempo. Superiorità numeriche: Olanda 8/15 + un rigore e Italia 7/12 + un rigore. Espulse per reciproche scorrettezze Palmieri (I) e Sleeking (O) a 7'45 del secondo tempo. Espulso per proteste l'assistente Di Cecca (I) a 1'26 del terzo tempo. In porta Buis (O) e Banchelli (I). Condorelli (I) subentra a Banchelli a 0'24 del secondo tempo. In tribuna Galardi e Di Claudio
 
Vincere per porre una seria ipoteca sulla conquista del pass per la semifinale. Questo l’obiettivo dell’Italia, reduce dal netto successo contro il Canada, che nella seconda giornata del girone A della Super Final di World League affronta a Tenerife l’Olanda, sconfitta ieri dagli Stati Uniti. Per l’occasione Carlo Silipo conferma la formazione schierata ieri e spedisce nuovamente in tribuna il tandem Galardi-Di Claudio. Mastica amaro il Setterosa per un finale di partita incredibile che lo condanna alla rocambolesca sconfitta odierna e a meno di un’impresa, che al momento sembra molto difficile, contro gli Stati Uniti rende molto complicato il passaggio alle semifinali per la zona medaglie. Le olandesi s’impongono 18-17 al termine di un’autentica giostra di emozioni nella quale le due squadre trovano la via del gol con notevole continuità e le giocatrici in calottina bianca toccano il massimo vantaggio quando conducono prima 12-8 e poi 13-9 all’inizio del terzo parziale. Il sette calottina scura ha il merito, nel momento in cui l’inerzia del confronto sembra inesorabilmente segnata, di non disunirsi e, pur privo sia di capitan Palmieri, espulsa all’inizio della seconda frazione per le reciproche scorrettezze con Sleeking  che dell’esperienza di Roberta Bianconi, che esce in anticipo dall’acqua dopo aver commesso i tre falli gravi, riesce a tornare in partita dimostrando la crescita anche caratteriale di una squadra che prima di arrendersi costringe l’avversario a lottare fino alla fine. Le tricolori, trascinate dal duo Tabani-Marletta, ricuciono lo strappo, rimettono il punteggio in equilibrio ed iniziano un entusiasmante testa a testa che vive il suo epilogo ad undici secondi dal termine quando, su un attacco che sembra ormai sfumato, una serie di carambole consegna la palla nella mani di Ten Broek che è lesta a scaricarla in porta per il punto della vittoria. In una sfida segnata dalla miriade di fischi delle due direttrici di gara le azzurre confermano ancora una volta i progressi in fase offensiva di una squadra che sembra aver trovato la giusta chiave di volta nel proprio gioco d’attacco e mettono nuovamente a referto una lusinghiera percentuale di realizzazione in superiorità numerica dopo un avvio non positivo. L’Italia paga però dazio a qualche passaggio a vuoto che la condanna ad battuta d’arresto immeritata che non mina però il percorso di un gruppo che, giova ricordarlo, è arrivato a Tenerife con soli tre giorni di raduno e due partite di campionato nelle gambe. Conquista nuovamente il titolo di top scorer di giornata ed avrebbe, senza dubbio, meritato quello di mvp della contesa uno stratosferica Claudia Marletta, giocatrice che timbra sei reti nei momenti caldi della contesa e chiude la sua prova con una deliziosa parabola che termina la sua corsa all’angolino senza concedere la minima possibilità di reazione all’estremo rivale.