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Editoriale

La Croazia non lascia scampo. L’Italia perde 14-11 e chiude sesta

  Pubblicato il 25 Set 2122  17:09
Italia-Croazia( 4-5; 0-3;3-2;4-4)
Italia: Maizzani, Provenziani, Bragantini 1, Gullotta 1, Scollo, Balzarini 1, Gambacciani 1, Somma, Condemi 4, Serino 1, Rocchino 1, Giribaldi 1, Spinelli.
Allenatore: Brancaccio
 
Croazia: Djula, Burdjelez 3, Ljpeava 1, Busic 1, Burburan 2, Colak,  Cubranic N. 1, Radan, Radic 1, Zvono 1, Mozara 1, Stojanac 3 Cubranic M. 
Allenatore: Smodlaka
 
Arbitri: Petik(UNG)- Courbin(FRA)
 
 
L’amarezza per il mancato ingresso in zona podio è certamente ancora grande ma l’ultimo sforzo può comunque permettere la conquista di un piazzamento di prestigio che può costituire un valido punto di partenza in vista del lavoro che la squadra svolgerà nei mesi a venire per prepararsi al mondiale Under 20 del prossimo anno. Nell’incontro valevole per la finale del quinto posto dei campionati europei Under 19 l’Italia affronta a Podgorica la Croazia nella rivincita del match giocato lo scorso 19 settembre e vinto 12-7 dalla formazione allenata da Smodlaka. Si chiude con una sconfitta il torneo degli azzurrini, che, per la seconda volta nella manifestazione, cedono contro i croati, che s’impongono con il punteggio di 14-11, e chiudono così la rassegna continentale di categoria al sesto posto. La formazione in calottina bianca paga a caro prezzo il blackout accusato tra la fine del primo parziale e la metà del terzo quando per oltre tredici minuti non trova la via della rete ed incassa un terrificante 0-5 che permette alla compagine con la calottina a scacchi di operare il break che si rivelerà decisivo. Tocca a Gullotta sbloccare finalmente i suoi siglando il punto del provvisorio 5-9, dopo il penalty spedito sulla traversa da Somma, e restituire un minimo di fiducia ai ragazzi allenati da Roberto Brancaccio che operano il massimo sforzo per provare a ricucire il divario ma riusciranno a rientrare al massimo fino al -2. Ciccio Condemi, autore di un poker, è ancora una volta il top scorer di una squadra che riesce ad inserire nel tabellino dei marcatori otto giocatori di movimento sugli undici inseriti a referto ma non riesce a porre un freno all’elevata percentuale di realizzazione registrata dai rivali nel fondamentale della superiorità numerica, arma che finisce per rivelarsi decisiva.